Magazine Overunity – Free Energy & Tesla studies

15 giugno 2014

Shape Power – Il Potere della Forma

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Un libro rivoluzionario nel campo delle energie

Questo libro è il risultato di 35 anni di ricerche, finanziate personalmente, alla scoperta di come le forme e i diversi materiali convertono l’etere universale in altre forze ed energie.

Dan ha svelato il codice di come il processo funziona; come la natura si manifesta, dalla zuppa di particelle virtuali dell’etere, diventando materia. Dan ha anche definito una teoria del campo unificato che mette tutto questo in prospettiva, della fisica matematica e di una morfologia della struttura atomica.

Egli definisce le basi embrionali per una nuova branca della fisica e della chimica. Le implicazioni delle innovative scoperte spiegate in questo libro hanno conseguenze di vasta portata in ogni ambito delle nostre vite.

Contenuti

Il Potere della Forma (in inglese "Shape Power"), è la capacità delle forme multi-dimensionali di manipolare l’energia dello spazio locale. In questo trattato Dan A. Davidson usa il termine "etere" per rappresentare il campo di energia che permea tutto lo spazio e il tempo. Tutte le forme sono il risultato di forze naturali all’opera, e in quanto tali sono sintonizzate su di esse, perché sono parte di queste stesse forze.
Un esempio è la capacità della forma a piramide di raccogliere e focalizzare l’energia eterica. Sono stati scritti numerosi libri sulla "energia della piramide", e le piramidi hanno attraversato – e ancora attraversano – vari periodi di moda nei circoli new-age. La capacità dell’energia della piramide di causare vari effetti è ampiamente documentata.

Ogni forma manipola l’etere in qualche modo. Un cono è un esempio di piramide con un infinito numero di lati, e come tale farà molte delle cose che fa una semplice piramide. La tenda degli indiani americani, detta teepee, è un esempio di forma quasi conica che ha molti degli stessi effetti energetici della piramide. Benché il "Potere della Piramide" sia ben conosciuto, pochi lo hanno esteso ad altre forme geometriche e ai fenomeni che possono essere prodotti attraverso la comprensione di quello che sta avvenendo.

Ma accade qualcosa anche con triangoli, quadrati, cerchi, spirali e altre forme, e non solo in quelle solide, ma anche in quelle semplicemente disegnate sulla carta! Per spiegarci come ciò avvenga, Dan comincia da linee singole, poi scopriamo cosa accade se due linee si intersecano, se più linee si incontrano a formare vertici, e così via finché, compreso il meccanismo, tutto ci diviene chiaro, e non solo perfettamente plausibile ma persino ovvio! Questo libro esplora come le diverse forme manipolano l’etere, e come il Potere della Forma possa essere usato per migliorare la nostra vita, la nostra casa, il nostro ufficio, e il nostro benessere generale.

L’Ingegneria pratica dell’Etere è realizzata dalla Natura con l’uso di varie forme geometriche e schemi, come attestato nelle serie di Fibonacci e nei frattali, nei coni e forme tetraedriche. Gli insetti e alcune piante usano forme geometriche per raccogliere e trasmettere onde elettromagnetiche e acustiche. Quando si comprende che l’Etere, essendo il substrato fondamentale dell’universo, può creare interferenze con se stesso in misura tale da produrre tutti i tipi di energia e aggregazioni di materia, ne consegue che tutto è un risultato di Ingegneria Eterica a vari gradi.

L’essenza di come gli schemi geometrici possano influenzare i flussi di energia, è esattamente la stessa di come funzionano le antenne ed altre strutture risonanti. Poiché ogni cosa risuona e stabilisce un trasferimento di informazione e di energia tra due o più corpi risonanti, allora uno schema a due dimensioni può precisamente risuonare con una struttura tridimensionale. I principi geometrici del Potere della Forma, come descritti in questo libro, sono queste forme bidimensionali funzionanti come guide d’onda di energia eterica o sottile. In un senso più pratico, il Potere della Forma può essere inteso come un mezzo per instradare i flussi di energia in un percorso desiderato.

Questo percorso è la geometria che si riflette come una struttura tridimensionale, e che risuona e scambia energia con altre simili strutture risonanti, essendo ora sintonizzate.

Uno dei più grandi problemi col Potere della Forma al suo stato attuale, è la mancanza di strumentazione che possa direttamente rilevare e quantificare i cambiamenti nell’etere. Gli effetti secondari e terziari dell’etere, si manifestano in forma di fluttuazioni nel magnetismo, nella elettricità e nella gravità. Al fine di studiare ogni tipo di fenomeno energetico, è necessaria una strumentazione, per sapere cosa sta avvenendo con le energie. In fisica ed elettronica abbiamo strumenti di rilevazione come voltmetri, magnetometri, oscilloscopi, camere a nebbia, amperometri, misuratori di campo elettromagnetico, microscopi a scansione, telescopi, ecc., per rilevare e misurare le forze fisiche e gli effetti ad esse associati. Nel caso dell’etere, sono esistiti relativamente pochi veri strumenti, finché Dan Davidson non ha inventato una strumentazione che davvero rileva le forze eteriche e misura i loro effetti. Questi strumenti hanno permesso che alcune delle scoperte in questo trattato potessero essere comprese.

In aggiunta alla strumentazione fisica, Dan ha anche usato chiaroveggenti alla stregua di strumenti umani, quando è stato in grado di dimostrare in modo conclusivo che avevano la loro vista interiore aperta. Un vero chiaroveggente può vedere i campi di energia del piano eterico, così come la luce attorno una persona (cioè, l’aura), e in natura attorno varie attività della luce (per esempio, intorno e all’interno di alberi e organismi viventi), e attorno alle forme geometriche e ai magneti. I veri chiaroveggenti possono vedere nella materia, hanno la visione sia microscopica che telescopica, e molte altre notevoli abilità. Possono vedere la direzione del flusso dei campi di energia sottile, i loro colori, e la loro forma generale. L’esperienza di Dan nel campo della ricerca psichica e nei test psicologici, gli ha permesso di identificare alcuni veggenti di prima qualità, che hanno fornito una comprensione ulteriore e di grande valore della scienza del Potere della Forma. È sorprendente quello che Dan A. Davidson è stato capace di provare finora con i chiaroveggenti, ed è meglio che usare un oscilloscopio su circuiti elettronici, perché con loro come strumento, c’è un totale feedback in tempo reale su quello che sta esattamente accadendo all’energia. Per esempio, Dan ha eseguito test strumentali su vari materiali, per scoprire cosa avviene quando l’energia eterica li attraversa. Quando sono stati usati i chiaroveggenti, questi gli hanno spiegato ciò che loro potevano vedere accadere mentre l’energia eterica interagiva con i diversi materiali, dopodiché è stata usata la strumentazione elettronica per verificare quello che era stato osservato dai chiaroveggenti.

Il Potere della Forma è stato usato attraverso tutta la storia conosciuta e più indietro, nella più remota antichità. La sua manifestazione più comune è stata nell’uso di amuleti, cerimonie magiche e pratiche occulte. Simboli come il quadrato, la croce e il triangolo ricorrono regolarmente nei simboli occulti. All’inizio del suo studio del Potere della Forma e dei simboli, Dan si è chiesto come uno stesso simbolo possa essere usato sia per scopi costruttivi che distruttivi, fino al punto di dubitare che il simbolo abbia realmente qualcosa a che fare col procedimento magico. Ma da tempo egli ha tratto conclusioni diverse, e qui ci invita ad apprendere cose davvero eccitanti sulle forme semplici: cose che, se applicate, possono migliorare la nostra vita e la comprensione dell’universo in cui viviamo. Chiaramente, il Potere della Forma ha molti possibili usi pratici, e le strade per la sua scoperta sono largamente aperte per coloro che desiderano perseguire questo obbiettivo. Dan ha condiviso la sua conoscenza, così che altri ne siano ispirati e vedano le possibilità di come il Potere della Forma possa essere usato per migliorare le nostre vite.

Un bestseller mondiale, un "must" per chiunque si interessi di free-energy, antigravità, fenomeni legati alle forme (solidi platonici, piramidi, mandala, feng-shui, ecc.) e energie sottili (etere, energia del punto zero o ZPE, orgone, od, chi, ki, vril, prana, mana, ecc.), sia con finalità scientifiche che per l’evoluzione personale.

 

Shape Power - Il Potere della Forma - Libro
 
 
Un trattato su come la Forma converte l’Etere Universale in Forza Elettromagnetica e Gravitazionale, e le Relative Scoperte nella Fisica Gravitazionale
 

Voto medio su 3 recensioni: Buono

€ 16

 


13 febbraio 2013

Nicola Tesla “Le scoperte e le invenzioni”

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Tesla aveva scoperto che poteva far risuonare elettricamente la Terra come una campana, con un rintocco ogni due ore. Secondo lo scienziato la frequenza della risonanza elettrica terrestre era di dieci cicli al secondo (il valore usato oggi è di 7,8 cicli).
Lo scopo era studiare le onde radio a bassissima frequenza capaci di raggiungere qualsiasi luogo, sia sulla superficie, sia sotto il mare.
Tesla dimostrò che l’energia elettrica può essere diffusa utilizzando la superficie terrestre, sfruttando la zona atmosferica dove risiede la risonanza di Schumann e, chiunque, sintonizzandosi con opportuni apparecchi, può ottenere corrente gratuitamente.
Aveva trovato il sistema di produrre plasma elettromagnetico prima ancora che si coniasse il termine. La miscela di ioni e elettroni scoperta, oggi viene chiamata "Gas ionizzato" ed è in grado di sprigionare luce e calore. È il funzionamento del Sole.
I brevetti di Tesla sono stati menzionati nella costruzione di armi dotate di proiettili al plasma capaci di neutralizzare satelliti spia, che fanno parte del progetto "Scudo stellare".
Tesla era anche in grado di produrre la risonanza del campo elettrico terrestre e dominare di conseguenza il tempo meteorologico.
Il nostro pianeta è circondato da una particolare carica elettrica, che inizia a 80 km dalla Terra, nota come ionosfera. Fra questa e il suolo esiste una zona con un potenziale costante di 220 volt per metro dentro il quale noi viviamo. Quindi il nostro corpo ha una data quantità di elettricità misurabile, ma è anche circondato e penetrato da molti campi elettrici, magnetici e gravitazionali generati dalla Terra e dagli altri pianeti; campi elettromagnetici dovuti agli ultravioletti, campi generati da emittenti radio, apparecchi televisivi, videoregistratori, telefoni e così via.
Oggi sappiamo che il Sole con la sua energia e la sua attività determina il clima sulla Terra, ne influenza l’ecosistema e di conseguenza l’esistenza degli esseri viventi su di essa. Sappiamo che l’attività solare si manifesta nelle macchie solari prodotte dalla differente velocità di rotazione di due campi magnetici: quello polare e quello equatoriale. Queste eruzioni sprigionano intensi campi magnetici che riducono il flusso di energia e producono perturbazioni fisiche sulla Terra.
Infatti, attraverso il "vento solare", gli elettroni e l’idrogeno ionizzato si propagano ovunque, interferendo con il campo magnetico terrestre, contribuendo all’esistenza delle due fasce di Van Allen, ove si accumulano le particelle elettriche che modificano gli effetti climatici.
Esiste una zona nell’atmosfera carica di elettricità fra la superficie e la ionosfera, conosciuta come "cavità Shumann"; in pratica un grande condensatore che Tesla riuscì a far vibrare con l’energia elettrica. Nessuno avrebbe potuto esaurire l’energia trasmessa in quel momento.
Tesla parlò della possibilità di trasmettere calore al Polo Nord, di formare il ghiaccio ai tropici; inviare fotografie e trasmettere musica in ogni angolo della Terra; distribuire elettricità gratuita e illimitata ovunque.
Tesla aveva scoperto che la Terra rispondeva a vibrazioni elettriche di una determinata velocità e se venivano prodotte onde stazionarie intorno al globo, utilizzando il campo elettrico terrestre, era possibile trasmettere elettricità senza dispersione di energia.
Si racconta che ebbe l’occasione di sperimentare anche l’effetto delle vibrazioni meccaniche prodotte da un meccanismo consistente in una piattaforma montata su cuscinetti elastici azionata da aria compressa. Vibrazioni rivelatesi curative di problemi di digestione ed altri disturbi e con le quali Clemens curò la sua stipsi. Quando l’inventore ancorò il meccanismo ad una colonna di ferro del suo laboratorio, con l’aumento della frequenza raggiunse un livello in grado di far vibrare l’intero edificio con il pericolo di provocare un crollo. Rinunciò così a procedere oltre.
Tesla dichiarò di svolgere esperimenti tesi a imbrigliare l’energia dei raggi cosmici e costruire un dispositivo funzionante attraverso l’utilizzo di tale energia. Aggiunse che i raggi cosmici ionizzano l’aria creando particelle libere come ioni ed elettroni; le cariche vengono catturate in un condensatore che funziona come scarico per il circuito del motore.
Gli esperimenti erano volti ad utilizzare la Terra come conduttore trasformandola in un gigantesco trasmettitore elettrico, aprendo la possibilità di comunicare e trasmettere potenza attraverso la crosta terrestre. Intendeva concepire una stazione trasmittente in grado d’inserire energia elettromagnetica nella crosta fino a raggiungere la risonanza elettrica della Terra stessa, in modo da utilizzare il pianeta per intercettare energia, usufruendo delle stazioni riceventi dislocate opportunamente sul globo.

Lo scienziato scoprì, trasmettendo frequenze estremamente basse, che poteva alterare le correnti nell’alta atmosfera e modificare il clima. Inoltre, utilizzando tali onde, si poteva interagire con l’attività bioelettrica del cervello e con la naturale vibrazione delle molecole del corpo, manipolando la biofisica umana.
Presso Colorado Springs aveva concepito un nuovo sistema di esplorazione geofisica utilizzando oscillatori meccanici inventati in precedenza. Gli esperimenti non furono portati a termine perché si accorse che potevano generare terremoti artificiali di inaudita potenza, modificando le naturali frequenze di cui sono dotati tutti i corpi e sfruttando quella che chiamò "frequenza risonante", a mezzo della quale un corpo si mette a vibrare fino alla rottura. Difatti se il trasmettitore avesse inviato una forte energia in un solo punto si sarebbe verificata una distruzione totale.
E ancora, parlò inoltre di una macchina "volante, pesante, solida e stabile, in grado di muoversi a volontà nell’aria in ogni direzione e in perfetta sicurezza, a velocità mai raggiunte, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche; capace di sostare nell’aria anche in presenza di forti venti… ma non è questo il tempo per parlarne”.
Navi che potevano volare utilizzando energia elettromagnetica trasmessa da trasmettitori simili a quelli concepiti a Colorado Springs. Perfezionò un apparecchio per inviare energia nello spazio interstellare che in pratica era un prototipo del Laser e di un ordigno al plasma che produceva particelle ad alta energia nella ionosfera.

Nel 1940, in un’intervista sul "New York Times", dichiarò di poter consegnare al governo il segreto della sua "teleforza" con la quale si poteva distruggere il motore di un aereo: era il famoso "raggio della morte". Il dipartimento della guerra la considerò la farneticazione di un pazzo.
Fra la notte del 5 e quella dell’8 gennaio 1943 Tesla morì nella stanza dell’Hotel New Yorker.
Il cadavere venne ritrovato due giorni dopo. La notte dell’8 il nipote ed altri due uomini rovistarono nella sua stanza in cerca di un testamento, mai trovato, e altri scritti conservati nel Museo a Belgrado. L’FBI confiscò tutto quanto rimaneva dello scienziato.
Un’invenzione risultò depositata nel 1932 presso la cassaforte dell’hotel Grosvoner Clinton, ma l’albergo rifiutò di consegnarla all’FBI.
Tutto il suo lavoro fu dichiarato Top Secret dall’FBI, dalla marina militare e dal vicepresidente.
Il 12 gennaio 1943 si svolsero i funerali nella cattedrale St. John di New York.
La vicenda Tesla ci spinge ad analizzare più da vicino alcune cose a lui collegate:
Nel laboratorio a Menlo Park, nel New Jersey, Thomas Alva Edison, si dedicò allo studio della dinamo e produsse una lampada ad incandescenza; nel 1890 nacque la "Edison General Electric Co.".
Nel 1892 dalla fusione fra la "Thomson Houston Co." guidata da Charles Coffin ebbe origine la "General Electric Co.".
Nel 1917 fu costituita la "GE Aircraft Enginers" per la fabbricazione dei motori aeronautici; nel 1930 il primo reparto della "GE Plastics" in seguito agli esperimenti condotti da Edison riguardo ai filamenti plastici per le lampadine effettuati nel 1893.
Nel 1919 la GE formò la "RCA", "Radio Corporation of America", che nel tempo, a causa della potenza di trasmissione raggiunta si ripartì in altre due società: il network rosso, la "NBC", "National Broadcasting Company", e il network blu, la "ABC", "America Broadcasting Company".
Quando scoppiò la seconda guerra mondiale l’RCA era divenuta parte integrante della struttura della difesa americana, in seguito alla messa a punto di un altimetro di alta precisione per le missioni di bombardamento ad alta quota. Sempre dell’RCA il trasmettitore portatile indossato dagli agenti segreti dislocati in territorio nemico, non rilevabile dai tedeschi, con il quale comunicare direttamente, senza usare codici criptati, con il pilota di un aereo che sorvolava la zona.
Il presidente era il generale David Sarnoff, nato a Minsk, Russia, nel 1891, che aveva lavorato nella "Marconi Wireless Company". Sembra fosse il telegrafista che ricevette l’S.O.S. dal Titanic nell’Aprile 1912. Reclutato in seguito nell’esercito, divenne direttore della Divisione della guerra psicologica col grado di generale di brigata, famoso per le dichiarazioni a favore della guerra fredda. Si parla della sua presenza durante avvistamenti definiti "non convenzionali" (UFO) avvenuti nel 1946 in Svezia e nel 1966 sopra la base militare di Andros nelle Bahamas.
Faceva parte di una équipe di esperti militari e in lui viene indicata la persona che ordinò il sequestro dei filmati e intimò, all’operatore che li aveva eseguiti, il silenzio. Era considerato un esperto in materia di UFO, cosa risultata molto utile nella conduzione della RCA.
Le apparecchiature della base di Andros erano state fabbricate dall’RCA, di conseguenza il generale Sarnoff viene indicato quale membro di una struttura coperta che si serviva dell’RCA per scopi "occulti" oltre a quelli ufficiali. La messa in onda di alcune trasmissioni tipo "Dark Skies", nelle quali si parla liberamente del gruppo "Majestic 12", e di altre trasmissioni riguardanti gli UFO, come la famosa "Guerra dei Mondi", testimonierebbero che tale uso si è protratto nel tempo e non sia avvenuto per caso.
La progettazione di radar e di altri strumenti molto sofisticati per le forze armate e la commessa militare di oltre un miliardo di dollari negli anni sessanta aveva conferito all’RCA un posto importante nel meccanismo bellico statunitense; i suoi affari non erano più solo radiofonici. Nel tempo raggiunse un’invidiabile posizione nel panorama economico nazionale e mondiale.
Il procuratore distrettuale Garrison, che sosteneva l’ipotesi dell’assassinio di Kennedy da parte dei sostenitori della guerra fredda, definì il gruppo RCA/NBC, impegnato in una intensa campagna d’informazione ostile al procuratore, come "la lunga mano del Governo Invisibile".
Da segnalare infine che Guglielmo Marconi credeva negli extraterrestri, secondo le numerose dichiarazioni rilasciate a riguardo; dopo gli esperimenti eseguiti nel 1933 s’incontrò con David Sarnoff quando questi era un personaggio di rilievo dell’Intelligence statunitense.
Nel 1993 il dipartimento della difesa americano dichiarò di aver iniziato a costruire un centro ricerche nel campo delle alte frequenze applicate alle aurore boreali, per esperimenti riguardo alla risonanza della Terra e dell’atmosfera. Un progetto da 30 milioni di dollari l’anno, che si serve di immense riserve di gas e petrolio appartenenti alla società ARCO e che, per la sua straordinaria potenza e polivalenza, è considerato da molti l’arma ultima degli USA. Un sistema tecnologico militare capace di scannerizzare il sottosuolo alla ricerca di basi segrete sotterranee, o silos di missili, in grado di interrompere tutte le comunicazioni Hertz, emettere onde ELF in grado di influenzare il comportamento umano, modificare il tempo atmosferico, provocare terremoti o tsunami e bloccare ogni meccanismo elettronico. Un’arma che agisce sulla ionosfera con conseguenze imprevedibili e indescrivibili, presentato dal Pentagono come un innocuo esperimento, un’innocente ricerca sulla ionosfera al fine di migliorare le comunicazioni…
Magda Haalvoet, eurodeputata belga, afferma che questo tipo di armamento implica conseguenze tecnologiche disastrose e mette in pericolo la democrazia delle Nazioni. La sigla HAARP significa "High Frequency Active Auroral Research Project": "Metodo ed apparecchiatura per l’alterazione di una regione dell’atmosfera, ionosfera e/o magnetosfera terrestre".
L’area interessata si trova a Gakona, in un terreno situato a Nord Est di Anchorage in Alaska, nel Golfo del principe Guglielmo di proprietà del Dipartimento della Difesa USA; consta di 360 antenne alte oltre 20 metri. Doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la banda bassa da 2,8 a 7 Megahertz e un’altra per la banda alta da 7 a 10 Megahertz; che trasmettono, a 350 chilometri di distanza, un raggio di energia ad alta frequenza nella ionosfera; alimentate da sei turbine di 3600 CV che bruciano qualcosa come 95 tonnellate di diesel al giorno, per generare oltre 1,5 miliardi di Watt. Una zona scelta per la sua vicinanza al Polo e alla zona di concentrazione delle linee magnetiche del nostro pianeta; per la presenza di fonti energetiche naturali situate nel sottosuolo e per la distanza dai centri urbani.
La Ionosfera è costituita da particelle ionizzate cariche di energia all’altezza media di 48 chilometri fino a 800 chilometri dalla superficie terrestre; un cuscino ad alta densità energetica che è vitale per il pianeta e che protegge i suoi abitanti dagli effetti nocivi del sole.
Il sistema HAARP si basa sulle ricerche di Bernard Eastlund, che ha preso spunto dai lavori di Nikola Tesla; ricerche che dovevano servire ad Eastlund per scoprire vasti giacimenti di gas naturali che la compagnia petrolifera ARCO stava cercando in Alaska ed hanno fruttato dodici brevetti fra il 1987 e il 1994, la proprietà dei quali è detenuta dalla società APTI-ARCO, un consorzio petrolifero dietro al quale si celano la Marina, l’Aviazione, e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Anche il fisico nucleare Edward Teller, noto per essersi dedicato alla costruzione della bomba all’idrogeno ed ha contribuito al sistema "Guerre Stellari", ha collaborato al progetto.
Brevetti di Tesla riguardavano il metodo e il dispositivo per alterare uno strato dell’atmosfera terrestre, ionosfera e magnetosfera e creare un ciclotrone artificiale per riscaldare una zona di plasma e produrre uno scudo di particelle relativistiche ad un’altezza superiore della superficie terrestre.
Collegati al progetto vi sono oltre 400 brevetti, per la maggior parte armi offensive che sfruttano il sistema d’irraggiamento a fascio diretto dalla Terra verso lo spazio. Si può dirigere l’energia ad alta frequenza verso un’antenna ricevente, ovunque, anche in centri urbani. Si può interferire con ampie zone dell’atmosfera per abbattere qualsiasi tipo di oggetto volante.
Anche la Russia si è dedicata ad una simile ricerca prima della divisione del suo territorio.
Vi sono altre installazioni simili in varie parti del pianeta: ad Arecibo, a Fairbanks in Alaska, a Tromso in Norvegia, a Pine Bush in Australia ed a Steeplebush in Inghilterra. Sicuramente se ne stanno costruendo altre.
Si è saputo che l’impianto pilota di Gakona è in grado di irradiare 1.700.000.000 Watt nell’atmosfera. Il progetto HAARP rappresenta lo sviluppo negativo dell’invenzione di Tesla.
Egli odiava la guerra e, a tal proposito, dichiarò: "Non si può abolire la guerra mettendola fuori legge. Non vi si può porre fine disarmando i forti. Ma si può fermarla rendendo tutti i paesi in grado di difendersi. Ho appena scoperto una nuova arma di difesa che, se verrà adottata, trasformerà completamente i rapporti tra le nazioni. Le renderà tutte, grandi e piccole che siano, invulnerabili a qualsiasi attacco proveniente da terra, dal mare o dall’aria. Bisognerà, in primo luogo, costruire una grande officina per fabbricare quest’arma, ma quando sarà completata, sarà possibile distruggere uomini e macchine in un raggio di 320 Km."
Nel 1934 Tesla descrisse in un articolo un’apparecchiatura simile al laser, affermando: "Questo strumento proietta particelle che possono essere relativamente grandi o microscopiche, che permettono di trasmettere a gran distanza un’energia milioni di volte più forte di quella ottenibile con qualsiasi altro raggio. Così una corrente più sottile di un filo può trasmettere migliaia di cavalli vapore. E nulla le può resistere."
Le onde a bassa frequenza, ELF, generate dal sistema, possono influenzare le attività cerebrali.
Nel 1952 il Dr. Jose Delgado, professore dell’Università di Yale, scoprì che si poteva modificare il comportamento emozionale del pensiero. Il Dr. Robert Becker dimostrò che tali onde potevano provocare paura, depressione, desideri.
Nel 1970 Zbignieu Brezinski, fondatore della commissione trilaterale David Rockfeller’s pubblicò un libro sulla possibilità di controllare il clima per produrre periodi di prolungata siccità o inondazioni. Da segnalare che Brezinski era anche direttore della sicurezza nazionale del presidente Carter e fondatore della "Federal Emergency Management Agency".
Cinesi e russi denunciano da tempo la possibilità che un paese, nello specifico gli Stati Uniti, possa alterare le forze della natura sconvolgendo il regime delle piogge. Dichiarano di avere forti preoccupazioni per gli esperimenti americani in Alaska, definendo il progetto HAARP un’arma geofisica con la quale condizionare il clima alterando attraverso l’emissione di microonde la temperatura e l’umidità.
L’intensità e la frequenza dei disastri che si sono registrati in questi ultimi anni sarebbero da imputare ai test del progetto HAARP, in quanto in tale progetto verrebbero usati metodi in grado di provocare terremoti e modificare le precipitazioni, la temperatura, il livello del mare, la caratteristica della luce solare.
Nel 2002 ben 220 deputati della Duma firmarono un appello indirizzato all’ONU per chiedere la messa al bando degli esperimenti elettromagnetici dell’HAARP ritenuti una nuova arma in grado di influenzare gli elementi naturali con le onde ad alta frequenza. Il progetto è tuttora in opera.
Nel 1914 Harry Grindell Matthews dichiarò di aver inventato un raggio invisibile, conosciuto come il "raggio della morte", capace di bloccare qualsiasi motore, riprendendo un vecchio un progetto di Tesla per teletrasportare energia elettrica. Durante una dimostrazione sarebbe riuscito a bloccare il motore a scoppio di una moto, a far esplodere polveri a distanza ed accendere una lampada senza fare uso di corrente elettrica.
Il Ministero dell’Aviazione inglese non fu convinto dalla prova, in quanto il suo raggio di azione era attivo entro diciotto metri.
Nel 1925 Grindell si recò in America e al suo ritorno in patria dichiarò di aver venduto il brevetto agli USA. Da quel momento lo scienziato venne dimenticato; morì nel 1941. La sua tecnologia fu impiegata per proiettare in cielo immagini pubblicitarie. Non fu l’unico a costruire un sistema per generare un raggio simile, in tale impresa si cimentò, e sembra con esiti positivi, anche Guglielmo Marconi.
A convalidare tale impresa, pur in modo indiretto, un testimone di tutto rilievo: Rachele Mussolini. Nel suo libro "Mussolini privato", descrive cosa le accadde una mattina del 1936 mentre percorreva con l’auto la Roma-Ostia: "Un giorno, alla fine di giugno del 1936, a pranzo, avevo detto a Benito che nel pomeriggio mi sarei recata ad Ostia a controllare alcuni lavori in una proprietà agricola. Mio marito sorrise e mi disse: Trovati sull’autostrada fra le tre e le tre e mezza. Qualcosa ti sorprenderà."
Secondo quanto riportato nel libro, a metà strada l’auto si fermò e nonostante che l’autista facesse di tutto per rimetterla in moto, la macchina non ne volle sapere. Accadde lo stesso a tutte le auto che si trovarono in zona, sia quelle che viaggiano verso Ostia, sia quelle dirette verso Roma. Rachele guardò l’orologio: erano le 3,10. All’autista disse di aspettare fino alle 3,30. L’uomo chiese perché aspettare tanto, ma dopo aver visto inutili i suoi tentativi di far ripartire il motore, alla fine si arrese. Alla 3,35 Rachele Mussolini disse all’autista di riprovare a far ripartire l’auto. Inutile dirlo l’auto si rimise in moto.
La sera a cena narrò l’accaduto a tavola e Mussolini confermò che era stato fatto un esperimento segretissimo in quel punto dell’autostrada. "Un’invenzione di Marconi che può dare all’Italia una potenza superiore a quella di tutti gli altri paesi del mondo. Marconi sta continuando le ricerche."
Mussolini spiegò alla moglie che Marconi utilizzando un raggio misterioso poteva interrompere il circuito elettrico dei motori di qualsiasi tipo.
Purtroppo Marconi era devotissimo alla chiesa, causa l’annullamento del matrimonio dalla sacra rota, e papa Pio XI, saputo della cosa, si allarmò e chiese allo scienziato di non proseguire le ricerche.
Da Donna Rachele sappiamo che Marconi riferì tutto a Mussolini che, non volendo inimicarsi il Papa, lasciò libertà di scelta allo studioso, il quale sospese le ricerche ma non distrusse la documentazione e la scoperta stessa. L’anno dopo, il 1937, Marconi morì.
La cosa è più che certa, dato che lo stesso duce lo confermerà a Ivanoe Fossati, il 20 Marzo 1945, in una intervista. "È vero sulla strada di Ostia, ad Acilia Marconi ha fermato i motori delle automobili, delle moto. L’esperimento fu ripetuto sulla strada di Anzio; a Orbetello aerei radiocomandati furono incendiati a duemila metri di altezza." Al giornalista Mussolini disse che Marconi ebbe degli scrupoli e chiese consiglio al Papa che gli disse di nascondere la scoperta. Disse anche che non si sentì di obbligarlo nella scelta, pur facendogli presente che la scoperta poteva essere fatta da altri e utilizzata contro l’Italia, ma lo studioso morì improvvisamente poco tempo dopo.
Vi sono inoltre due fatti da registrare.
Primo: sembra che nel 1939 nella città di Essen, nell’ora di punta del traffico, tutto quanto era elettrico e meccanico si bloccò per dieci minuti: auto, camion, moto, orologi. I giornali non menzionarono l’accaduto. Era stato sottratto ai fascisti il progetto del raggio della morte?
Secondo: il segreto di Marconi lo conosceva un certo Pier Luigi Ighina, suo collaboratore, un radiotecnico milanese che per dieci anni fu aiutante dell’inventore; fu lui a scoprire l’"atomo magnetico" che si trova in mezzo agli altri atomi e fornisce loro il movimento continuo. Dividendolo scoprì il "monopolo magnetico".
Isolando gli atomi della materia dagli atomi magnetici i primi non hanno la possibilità di muoversi e la materia non si trasforma, quindi l’atomo magnetico produce anche le variazioni degli atomi della materia. Secondo quanto dichiarato da Ighina il monopolo è il principio positivo o negativo dell’energia solare che giunge sulla Terra; viene bloccata e riflessa divenendo energia terrestre. Dall’interazione dell’energia solare con quella terrestre si produce materia.
Ighina aveva inventato una macchina capace di controllare le nuvole con la quale liberava il cielo dalla loro presenza. Per riuscire a fare questo aveva sepolto quintali di polvere di alluminio sotto il prato del suo giardino trasformandolo in un monopolo magnetico.
Durante il Primo Congresso Internazionale di Medicina Ufficiale e Naturale di Milano venne proiettata una videocassetta del filmato inerente al dissolvimento dell’agglomerato nuvoloso sul cielo di Imola, con la ricomparsa del sereno nella zona interessata e trattata da Ighina con monopoli magnetici. Una scoperta che poteva risolvere il problema delle siccità e delle alluvioni nel mondo.
L’atomo magnetico è più piccolo degli altri atomi e pulsa più velocemente.
Ighina costruì un’apparecchiatura per regolare le vibrazioni atomiche magnetiche basata sull’energia dell’atomo magnetico; con tale energia secondo l’inventore si poteva guarire qualsiasi malattia, fondere metalli a distanza, produrre energia elettrica, investigare nel sotto suolo alla ricerca di giacimenti petroliferi e falde acquifere, aumentare la produzione agricola. (Il progetto Haarp?)
Da quanto dichiarato da Ighina sembra che Marconi sia rimasto ucciso dal suo stesso esperimento durante il quale aveva provocato l’interruzione della circolazione del sangue; perché come spiegò il radiotecnico i monopoli scompongono la materia sulla stessa materia. Se ne accorse quando vide la salma e osservò sotto la pelle alcuni "gnocchetti neri". I medici diagnosticarono la morte in seguito ad un attacco di angina pectoris.
In merito a questo "raggio invisibile", o "della morte", negli anni ’90 giornali e TV diffusero la notizia che la polizia statunitense sarebbe stata dotata di un meccanismo capace di bloccare il motore dell’auto usata dai malviventi per darsi alla fuga. Tutto questo porta a pensare alla tecnologia in possesso degli UFO, dato che in molti casi di avvistamenti i motori delle auto si bloccano, la luce elettrica viene a mancare, ogni meccanismo si ferma. Fenomeni riscontrati anche nelle vicende riguardanti il famoso Triangolo delle Bermuda, fenomeni che interessano campi elettromagnetici. Sembra però che tale progetto sia stato abbandonato perché in virtù del suo ampio raggio d’azione, fermerebbe anche i pacemakers e interrompe la corrente nelle abitazioni circostanti al luogo di azione.
L’apparato costruito da Tesla proiettava particelle, grandi o microscopiche, in modo da concentrarle in una piccola area e inviarle a grandi distanze utilizzando energie "trilioni di volte" più potenti di quelle attualmente in uso. Un fascio più sottile di un capello a cui niente resiste. Una tecnologia che può diventare un’arma capace di abbattere migliaia di aerei a 400 chilometri di distanza, un acceleratore di particelle oggi in uso nei laboratori nucleari e nello scudo spaziale. Atto a produrre un’arma al plasma.
In virtù di questo, qualcuno lo ha indicato come l’autore involontario dell’esplosione del 30 giugno 1908 nella Tunguska, in Siberia. Esiste la strana coincidenza che lo stesso giorno in si manifestò il fenomeno in Russia, l’inventore, stava eseguendo un esperimento con lo scopo di inviare un’onda di immensa energia e stabilire la comunicazione con una spedizione artica, localizzata nella linea retta compresa fra il laboratorio e il luogo dell’esplosione. Dato che il suo trasmettitore poteva generare una forza distruttiva pari a una bomba all’idrogeno di 10 megatoni, è stato fatto due più due. Non esistono però prove a conferma, nonostante che l’esplosione della Tunguska non abbia lasciato crateri prodotti da meteoriti o comete, caduta di UFO; non ci furono segnalazioni in merito a tali fenomeni. L’unico effetto prodotto alcuni giorni dopo, una luce aurorale anomala che potrebbe far pensare all’uso di apparecchiature da parte di Tesla; apparecchiature che oggi farebbero parte del progetto HAARP. Nonostante questo rimangono molti interrogativi: doveva avere una potenza di 30 megatoni e per raggiungerla doveva coinvolgere più centrali, quindi non si poteva nascondere il fatto; inoltre risultano testimonianze contraddittorie riguardo alla traiettoria. L’unico che poteva far luce sull’evento era proprio Tesla, ma mantenne il riserbo più assoluto in merito ai progetti che potevano produrre armi ad energia distruttiva.
A Tesla è legata una storia riguardo ad un’auto elettrica. Si racconta che nell’estate del 1931 le strade della cittadina di Buffalo fossero percorse da una Pierce Arrow che non presentava emissione di fumi dal tubo di scarico in quanto avrebbe avuto uno motore elettrico e non combustione interna. Era guidata da tale Petar Savo indicato come un giovane parente di Tesla, un personaggio che parlando dello scienziato si riferiva a lui come "zio". Noi sappiamo che il nome del nipote controllato dall’FBI era diverso.
Sembra che nei primi del novecento le auto elettriche avessero buone prospettive; in molti avevano anticipato veicoli alimentati da batterie.
L’auto a benzina necessitava di una valvola a farfalla, una manovella per far girare il motore, acqua per un radiatore, quando proprio a quel tempo vi erano poche officine per auto e un normale elettricista poteva eseguire la manutenzione del semplice motore a corrente continua.
Nessun inquinamento, velocità contenuta e meno incidenti mortali, costi ribassati anche a livello produzione, non ci sarebbe stato bisogno di un accordo di Kyoto che nessuno rispetta, non avremmo avuto, come lo abbiamo oggi, un problema con i paesi islamici e non avremmo alimentato e finanziato di conseguenza il terrorismo.
I grandi magazzini impiegavano camion elettrici, così i medici e le donne perché tali auto erano più facili da guidare, ma questo solo in città; le strade americane venivano percorse da veicoli con motore a combustione interna, più veloci e con maggiore autonomia. "Detroit Electric", "Columbia", "Baker", "Rauch & Lang" e "Woods" furono le principali aziende tra quelle che producevano questo tipo di veicoli elettrici.
Le batterie erano però scarse, pesanti, ingombranti, al piombo, le auto avevano prestazioni limitate, oltre gli 80 Km/h la batteria si poteva deteriorare. Richiedevano molto tempo per la ricarica per un’autonomia massima di 160 chilometri. Quindi quando l’affidabilità e la velocità delle auto a benzina migliorò le auto elettriche sparirono.
Petar Savo era stato nell’esercito austriaco ed era un esperto pilota; intervistato nel 1967, raccontò l’episodio dell’auto elettrica che collaudò per conto di Tesla. "La Westinghouse Electric" e la "Pierce-Arrow" avevano preparato un’auto sperimentale seguendo le indicazioni di Tesla con finanziamenti della "Studebacker Corporation". Aveva un motore elettrico a corrente che poteva raggiungere 1.800 giri al minuto, senza spazzole, raffreddato da una ventola frontale e due terminali di alimentazione sotto il cruscotto. Savo racconta che Tesla sollevò il cofano, fece qualche regolazione, posizionò 12 valvole termoioniche in un dispositivo all’interno di una scatola di circa sessanta centimetri per trenta e alta quindici. Poi eseguì la connessione al motore. L’auto percorse circa 80 chilometri attorno a Buffalo, raggiungendo i 145 km/h in perfetto silenzio.
A detta di Tesla il dispositivo che alimentava l’auto era in grado di alimentarlo per sempre e soddisfare il fabbisogno energetico di un’abitazione; l’inventore affermò che sfruttava una "misteriosa radiazione proveniente dall’etere, disponibile in quantità illimitata".
L’auto aveva una batteria ricaricata da una antenna che entrava in sintonia con la risonanza di Schumann intorno ai 7,83 Hz. Una valigia come quelle dei ricevitori a bassa frequenza rimodulava la corrente alternata del campo magnetico terrestre in corrente continua necessaria alla batteria fornendo una quantità illimitata di energia.
Considerando tutto questo non possiamo fare a meno di pensare che la Grande Piramide potesse assumere la funzione di quella valigetta, assorbendo dalla Terra energia elettrica per distribuirla senza l’uso dei fili, sfruttando proprio la risonanza di Schumann sulle frequenze di 30 Hz riscontrata nella costruzione.
Gli esperimenti durarono una settimana, l’auto percorse vari tipi di strade alla velocità di 150 chilometri orari, dopodiché venne consegnata in tutta segretezza in una fattoria vicina a Buffalo e Tesla si portò via il suo dispositivo. Nel 1933 per problemi amministrativi la "Pierce Arrow" venne liquidata e la storia si ferma qui.
Nel New York Daily News del 2 aprile 1934 un articolo intitolato "Il sogno di Tesla di un’energia senza fili vicino alla realtà", si parlava di un "esperimento programmato per spingere un’automobile utilizzando la trasmissione senza fili di energia elettrica".
Nello stesso periodo la "Westinghouse Corporation" pagò per la sistemazione di Tesla al "New Yorker Hotel" di New York , dove visse per tutto il resto della sua vita.
Tesla venne anche reclutato dalla Westinghouse per ricerche non ben specificate sulle trasmissioni senza fili ed egli interruppe le sue dichiarazioni pubbliche sui raggi cosmici.
Leggende metropolitane, o studiati cover up su invenzioni che potevano danneggiare il potere di qualcuno? Su tutta la storia non vi sono molti riscontri.
Riguardo le auto all’Idrogeno, oggi parliamo di auto con motore a celle di combustibile, a idrogeno. Una nuova frontiera già disponibile che viene ostacolata esclusivamente da problemi politici visto che quelli economici potranno essere risolti nel momento in cui si passerà ad una produzione industriale con l’abbattimento dei relativi costi. In soli cinque anni, massimo sette, si potrebbe riconvertire l’intero parco auto, azzerare il tasso d’inquinamento mettendosi in regola con l’accordo di Kyoto e sganciarsi dal petrolio e da tutti i problemi che dal suo uso derivano.
Ironia della sorte la cella a combustibile (4), o pila a gas, fu ideata nel 1839 da William Grove, un curioso avvocato del Galles con l’hobby della chimica. Durante un esperimento di elettrolisi, procedimento attraverso il quale si può separare idrogeno e ossigeno dall’acqua, si accorse che, nel momento in cui le batterie che alimentavano le celle elettrolitiche venivano escluse, il processo riprendeva al contrario; cioè l’idrogeno e l’ossigeno si riunivano generando elettricità. La comunità scientifica pur interessata inizialmente preferì optare per la dinamo, scoperta poco tempo dopo da Werner Siemens.
Passarono 120 anni prima che la NASA adottasse le "fuell cells" per il progetto Apollo e invogliasse il loro uso a livello industriale. Infatti, a partire dagli anni ’60, le pile a combustibile sono state utilizzate per tutte le missioni spaziali sia Apollo, sia Shuttle, al fine di produrre acqua ed energia elettrica nello spazio.
La cella, in pratica, si comporta come un generatore di energia elettrica prodotta attraverso la reazione chimica controllata tra idrogeno e ossigeno grazie a un catalizzatore di platino. Si verifica il consumo di un combustibile, nel caso idrogeno e ossigeno, con emissione di vapore acqueo. Non più camere di scoppio, pistoni, combustione.
Fra i cinque tipi di celle a combustibile, le più interessanti sono quelle ad acido fosforico e a membrana scambiatrice di protoni detta anche Pem. Le prime usate negli impianti di potenza, le seconde nella locomozione dei veicoli.
Le pile Pem sono state sviluppate alla fine degli anni Cinquanta negli Usa, dalla "General Electric", e grazie alla collaborazione con la "Ballard Power Systems", società canadese di alta tecnologia, e con l’inglese "Johnson Matthey", specializzata in catalizzatori, il costo del platino in una cella Pem è sceso drasticamente.
Oltre al settore dell’autotrazione, i campi di applicazione delle "fuel cells" sono la produzione di energia, apparecchiature per telecomunicazioni, sistemi di alimentazione per cellulari, personal computer e fabbisogni domestici.
Il metodo più economico per disporre di idrogeno è estrarlo dal gas naturale ma, con tale procedimento, noto come "Steam Reforming", viene liberata come sottoprodotto anidride carbonica; un secondo sistema è produrlo partendo dall’acqua, separandolo dall’ossigeno attraverso l’elettrolisi.
La scelta vincente è rappresentata dalle celle a combustibile alimentate da idrogeno se ottenuto dall’acqua attraverso l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. L’acqua generata dalle "Fuel Cell" è così pura che viene bevuta dagli astronauti sullo Shuttle.
In occasione della rassegna IFA, la più grande Fiera dell’Elettronica del mondo, tenutasi a Berlino nel settembre del 2005, è stata presentata, dalla Toshiba una piccolissima centrale, costituita da una mini cella a combustibile alimentata da un’alta concentrazione di metanolo (99,5%) come combustibile. Uno strumento idoneo e alternativo per ricaricare le batterie di Notebook, audio digitali, dvd portatili, telefoni cellulari. Pesa 8,5 grammi e produce 100 milliwatt di energia in un compatto che misura appena 22x56x4,5 mm. Per il suo funzionamento necessita solo di 2 millilitri di combustibile per assicurare 20 ore di autonomia in un riproduttore di MP3 audio.
Le Piramidi potevano essere state immense celle a combustibile per fornire energia al popolo che occupava le terre tredicimila anni fa.
Secondo Alan Alford la Camera della Regina nella Grande Piramide di Giza, sarebbe stata il punto dove si doveva trovare la cella energetica idonea a produrre la separazione fra l’ossigeno e l’idrogeno; il sarcofago nella camera del Re il recipiente dove avveniva la combustone controllata dell’idrogeno; le cinque stanze sopra tale camera, ossia il Ded, il dispositivo di raffreddamento.
Alford ipotizza che nelle 27 nicchie allineate nella Grande Galleria e adesso vuote, si trovavano cristalli capaci di risuonare a diverse frequenze e impiegati per comunicare.
Questo ci porta a fantasticare ancora un po’ e a compiere un viaggio fino ad Atlantide.
Secondo quanto riportato riguardo alle dichiarazioni del veggente Cayce, la civiltà Atlantidea disponeva di una avanzata tecnologia, comprendente anche "i raggi distruttivi"; Cayce parlò di televisione, aeromobili, quando ancora non esistevano; dichiarò che quel popolo era capace di alterare la struttura atomica dei cristalli per ricavare enormi quantità di energia, attraverso un sistema che ricorda quelli descritti da Tesla. I cristalli sarebbero stati isolati in un edificio "foderato di pietra non conduttrice".
La descrizione ricorda le torri di vetro girevoli di cui disponevano i Thuata de Danan, protagonisti delle saghe irlandesi, rivestite appunto di un materiale isolante a protezione delle radiazioni emanate dalle armi nemiche.
I documenti con le descrizioni per costruire tali "pietre" verrebbero custoditi in tre posti diversi: nei templi di Atlantide sommersi a Bimini, in un tempio in Egitto e nel tempio di Itlar nello Yucatan.
Cayce parlò anche di Faser e Maser, l’energia derivante dalla luce polarizzata, dicendo che proprio il cattivo uso di tale energia scatenò forze incontrollabili che causarono la distruzione del continente.
Nel 1970 il Dottor Ray Brown durante un’immersione con alcuni suoi amici nelle acque del triangolo delle Bermuda, vicino alle isole Bari, Bahamas, vide, a quaranta metri di profondità, una vasta città sommersa e una piramide con un’apertura sulla sua sommità. Ecco la sua testimonianza:
"La costruzione era in pietra liscia, le giunzioni fra i blocchi si distinguevano appena. L’apertura era una specie di pozzo che immetteva in una stanza interna rettangolare. Completamente priva di alghe e coralli e stranamente ben illuminata senza che ci fosse nessuna luce diretta. Vidi qualcosa che riluceva. Dal soffitto pendeva un’asta metallica con incastonata una pietra rossa sfaccettata e affusolata in punta. Sotto di essa un basamento in pietra sono sopra una piastra sempre di pietra, sulla quale due mani di bronzo, annerite da evidenti bruciature, sorreggevano una sfera di cristallo. Non riuscendo a smuovere l’asta e la pietra rossa, afferrai il cristallo e venni via. Mentre uscivo da quel luogo mi parve di avvertire una presenza. All’interno di questo cristallo rotondo vi era una serie di forme piramidali, tre per l’esattezza e tenendolo in mano si avvertiva una vibrazione."
Pervaso dal timore che la sfera gli fosse confiscata non ne ha rivelata l’esistenza fino al 1975, nel corso di una conferenza a Phoenix, né il punto esatto del suo ritrovamento e cosa ne è stato del cristallo.
Il particolare delle mani metalliche che sorreggono un cristallo, rammentano le mani degli isolatori che sostengono le "lampade" rappresentate sulle pareti di Dendera. Il fatto che siano state viste annerite e bruciate significa che erano state sottoposte ad un fortissimo calore, quindi la piramide catalizzava una sorta d’energia indirizzandola, attraverso l’asta, nella sfera di cristallo. La pietra rossa poteva essere un rubino, pietra solitamente usata nei laser per concentrare e proiettare l’energia. In quanto alla sfera vi sono testimonianze che parlano di fenomeni paranormali; di metalli che in contatto con essa si magnetizzano temporaneamente; l’ago della bussola girerebbe prima in senso orario e poi in senso opposto. Si è parlato di casi di guarigione dopo averla toccata.
Un collegamento al teschio di cristallo? Speculazioni?
Fatto che non si può negare. Il cristallo della sfera testimonia l’esistenza di civiltà in possesso di una tecnologia avanzatissima perché perfino gli esperti dell’Istituto Smithsoniano di Washington hanno dichiarato che, solo dopo il 1900 siamo entrati in possesso di una tecnologia con la quale poter tagliare il quarzo e ricavarne una sfera perfetta.
Dal passato saltiamo al futuro in quanto Tesla non era in accordo con Einstein riguardo alla curvatura dello spazio per lui impossibile: "Se esistesse non si spiegherebbe il moto dei corpi come li osserviamo. Solo un campo di forza può spiegarlo e la sua assunzione dispensa la curvatura spaziale dell’esistere."
Tesla condivideva la visione della luce intesa come particella e come onda; lavorava ad un progetto relativo ad una "barriera di luce" in grado di alterare tempo, spazio, gravità e materia. Voci dal sapore di leggenda abbinano il suo nome al "Progetto Filadelfia" riguardante la sparizione di una nave e il suo equipaggio dopo averla esposta ad un forte campo magnetico.
Qualcosa che potrebbe fornire la spiegazione delle strane sparizioni nel famoso triangolo delle Bermude.
Oggetto dell’esperimento il cacciatorpediniere Eldridge D173 che finì avvolto da una strana nebbia luminescente e verdastra appena i generatori magnetici furono messi in funzione. La nave sparì davanti agli occhi degli osservatori rimasti a bordo della SS Furuseth e della SS Malay, lasciando ben visibile la sua impronta nell’acqua, all’interno di un campo di forza di forma sferica di circa cento metri d’ampiezza.
L’Eldridge fu vista apparire e scomparire a Norfolk in Virginia e l’equipaggio subì conseguenze sconvolgenti devastanti. Uomini che apparivano e sparivano in ogni luogo si trovassero.
La storia venne rivelata da un non ben identificato Carl Allen in corrispondenza epistolare con il dottor Morris Jessup, astronomo e ricercatore, autore di un libro collegato alla storia, "The case for the Ufo". Jessup morì in circostanze misteriose e sospette. La vicenda è stata divulgata da Manson Valentin con il quale Jessup era in contatto e, successivamente, da Charles Berlitz che intervistò Valentin.
Queste le vicende collegate a Tesla, un personaggio scomodo all’epoca e sicuramente lo sarebbe anche ai nostri tempi, ma riconosciuto come l’inventore del mondo che noi conosciamo; senza di lui non saremo giunti a questo grado di sviluppo tecnologico.
150.000 documenti custoditi nel Museo a lui intestato a Belgrado testimoniano la sua grande conoscenza dell’elettromagnetismo, la sua capacità di visualizzare nella mente il problema e passare alla soluzione senza dover stilare disegni ed effettuare calcoli. La sua mania di perfezionismo, l’enorme serietà, le doti di eloquenza; l’amore per la natura che lo spingeva a compiere lunghe passeggiate. Appare come un uomo che desiderava una società sana e giusta, retta da principi egualitari, "non dominata dagli interessi egoistici di oscuri manovratori dell’economia e della politica; individui privi di coscienza che perseguono i propri interessi non tenendo conto dei danni provocati all’umanità."
Consapevole che il mondo è governato da pochi furbi e facoltosi, come lui li definiva, nascosti nelle stanze del comando, intenti a raggirare una massa di illusi, poveri, indifesi ignoranti. Sapeva come cambiare gli equilibri mondiali ponendo a "disposizione di tutti illimitate e smisurate sorgenti di energie che avrebbero diffuso il benessere, creato cultura, conoscenza e consapevolezza; portando il mondo ad un autocontrollo; togliendo ai gruppi di potere l’opportunità di manipolare la massa per conseguire il loro egoistico interesse".
Utopia. Per queste sue idee Tesla fu contrastato.
Nell’elite militare e industriale del tempo figuravano uomini come John Rockefeller Jr., Julius Rosenwald, Henry Ford, Harvey Firestone, Herbert Hoover, il generale Pershing (5); ben consapevoli che le invenzioni di Edison non avevano un futuro, ma Edison era asservito al sistema, Tesla, al contrario, lo combatteva.
Per questo vennero tagliati i fondi all’inventore; le sue invenzioni non dovevano modificare lo status quo raggiunto, non in quel momento, il cambiamento richiedeva tempo. Il genio invece innesca salti quantici nello sviluppo tecnologico che costringono a cambiamenti repentini degli equilibri; quindi chi gestisce il potere deve bloccarli o rallentarli con ogni mezzo.
Lo fecero passare per pazzo; lo fu quando scoprì le frequenza di risonanza della Terra; ma cinquanta anni dopo Shumann disse che aveva ragione.
Lo dotarono di poteri extraterrestri quando pilotò il battello col radiocomando; ma i tedeschi in guerra fecero lo stesso con i missili ed oggi si fa uso delle "smart bombs" guidate da Laser e GPS.
L’unità di misura del flusso magnetico porta il suo nome, un onore concesso a pochi, a riconoscimento del suo enorme e indiscusso talento; ma non fu premiato con il premio Nobel come avrebbe meritato; gli fu conferita solo la Edison Medal. La cerimonia avvenne il 18 maggio 1917. Nell’occasione, uno dei membri della "Enginering Society Building" chiuse il suo discorso, nel quale elogiava i meriti dell’inventore croato, dicendo: E alla fine Dio disse "Sia Tesla e la luce fu".
Note:
1. L’elettricità statica varia dai 20.000 ai 50.000 volt. Il corpo umano tende ad immagazzinare tale elettricità naturalmente.
2. Considerando il principio dell’attrazione dei poli opposti, qualsiasi magnete libero di ruotare tende a orientare il proprio polo sud verso quello nord terrestre; ed è quello che fa l’ago di una bussola perché è un piccolo magnete i cui poli si orientano parallelamente alle linee dello spettro magnetico terrestre. Fenomeno possibile in quanto la Terra è una gigantesca calamita.
3. Tutte le macchine per la risonanza magnetica nucleare sono calibrate con l’unità di Tesla, da 2 a 9. Un Tesla equivale a 1000 Gauss (unita di misura del flusso magnetico). Estremamente importante per la diagnosi degli organi interni del corpo umano specie in caso di tumori e processi degenerativi del cervello e della colonna vertebrale. Più forte è il campo magnetico più forte la quantità dei segnali radiofonici tratti dagli atomi del corpo e quindi più alta la qualità delle immagini. I nuclei atomici mostrano la loro presenza assorbendo o emettendo onde radio una volta esposti ad un campo magnetico sufficientemente forte. Il segnale dell’idrogeno nel tessuto canceroso è diverso da quello di un tessuto sano perché i tumori contengono più acqua e quindi più atomi di idrogeno. La preparazione all’esame è insolita in quanto è necessario lasciare fuori della stanza ogni oggetto metallico smontabile, comprese protesi dentarie, acustiche e di altro tipo.
4. La Cella a combustibile è come un piccolo generatore che produce energia da combustibili quali l’idrogeno o l’alcool per generare una reazione chimica senza combustione o uso di parti mobili come le turbine.
5. Pershimg John Joseph generale statunitense (1860-1948) che durante la prima guerra mondiale venne nominato comandante capo delle forze nordamericane in Europa e che sotto la sua direzione costituirono uno dei principali fattori della vittoria alleata.

Il bulbo di tesla
Il bulbo di tesla è un potente sistema per la trasmissione dell’energia distanza inventato dal genio assoluto del ventesimo secolo Nikola Tesla. Rientra nella categoria delle invenzioni soppresse dai gruppi elitari che governano il mondo ma dalle informazioni, pur se frammentarie, che abbiamo è possibile retroingegnerizzarlo basandoci sugli scritti di Tesla stesso e sulle conoscenze che abbiamo nella fisica dell’etere. Il bulbo di tesla ha tre applicazioni principali tutte e tre troppo importanti per i potenti motivo per cui hanno soppresso tutto dopo aver ucciso Nikola Tesla. Lo si può usare per:
1.trasmettere l’energia a distanza senza perdite e in overunity estraendo energia addizionale dall’etere che collassa.
2.come forma di propulsione ad effetto di campo e quindi antigravità.
3.come arma…è un efficente cannone al plasma in grado di operare in aria e non nel vuoto.
Lo scopo della nostra ricerca è di capirne al meglio il funzionamento e replicarlo.
Come è fatto e come funziona
Nikola Tesla scoprì che usando un impulso a bassa frequenza focalizzato come un raggio, avrebbe causato, ad un quarto d’onda, l’eruzione di una onda d’urto elettromagnetica più intensa che avrebbe eccitato i gas atmosferici portandoli allo stadio di plasma e creando così un’onda d’urto secondaria esplosiva la quale collassando avrebbe generato una implosione nell’etere. Durante l’implosione dell’etere Tesla notò un forte incremento nell’energia trasmessa e un abbassamento della temperatura tipico del regime sintropico. L’onda a bassa frequenza veniva usata solo come “portante” per creare una zona conduttiva nell’aria focalizzata mentre l’onda “stimolante” (così la definì) era ad alta frequenza.
Il bulbo è di vetro e all’interno viene fatto il vuoto (in seguito Tesla dice che non serve il vuoto giustamente), in esso troviamo una semisfera di alluminio con davanti un anello di metallo. Dagli scritti emerge che Tesla alimentava la semisfera con bassa frequenza mentre l’anello veniva alimentato ad alta frequenza da bobine di tesla. Purtroppo Tesla non scrisse mai veri e propri libri di teoria ne si dilungava molto nelle spiegazioni, lui era soprattutto uno sperimentatore e quindi è tipico ritrovarsi davanti le sue invenzioni con pochi dettagli, se poi aggiungiamo il fatto che gran parte dei suoi scritti furono sequestrati e classificati dall’FBI dopo che lo uccisero nel 43 è chiaro che con una semplice lettura possono sorgere molti dubbi. Di primo acchito si potrebbe credere che la semisfera sia alimentata da un semplice generatore a bassa frequenza ma questo non avrebbe senso! Se fosse veramente così il sistema sarebbe solo un banale trasmettitore a bassa frequenza con accoppiato un altro trasmettitore ad alta frequenza. Se però si conosce il resto del lavoro di Tesla sulle onde longitudinali e sull’evento radiante è possibile decifrare bene l’invenzione del bulbo.
Innanzi tutto prendiamo in esame una breve descrizione di un suo esperimento.
Tesla parla di un impulso elettromagnetico che è focalizzato e che porta con se una carica elettromagnetica che cresce esponenzialmente e questo impulso è a bassa frequenza. Qui Tesla non parla delle classiche onde trasversali ma parla di onde longitudinali, si parla quindi dell’evento radiante. Negli studi sull’ER notò che l’onda d’urto da esso generata ha effetti differenti a seconda della frequenza di pulsazione dell’onda longitudinale stessa. Alle basse frequenze l’onda radiante sposta la materia ed ha una forte azione di spinta, a questa spinta è associata una forte carica elettromagnetica. Alle alte frequenze diminuisce l’effetto di spinta ma aumenta la formazione di plasma e viene aggiunta più energia sintropica dall’etere che collassa diventando plasma. Inoltre Tesla specifica che la semisfera è alimentata ad alta tensione in continua. E’ chiaro quindi che la semisfera và alimentata da un circuito radiante che utilizza come sorgente alta tensione in continua, la bassa frequenza non è altro che la bassa frequenza di pulsazione del sistema radiante che pilota la semisfera. In questo modo dalla semisfera escono raggi collimati e altamente direttivi di evento radiante…onde d’urto che ionizzano l’aria creando un percorso conduttivo. A questo punto lo schema ha molto più senso e si capisce perchè l’anello è invece alimentato da normali tesla coil ad alta frequenza.
Un esempio:
usando una frequenza di pulsazione sulla semisfera di 60hz con una lunghezza d’onda di 3100 miglia si avrà la massima emissione di energia ad un quarto d’onda ossia a 775 miglia. Sovrapponendo una frequenza di eccitamento di 50 Mhz ad esempio si avrà una “implosione fredda” che assorbe calore dall’ambiente circostante facendo collassare l’etere (regime sintropico). Cambiando la lunghezza d’onda della portante longitudinale e la direzione di propagazione si può trasmettere energia in tutti i punti del globo.
Riassumendo i concetti:
la semisfera viene alimentata da un circuito radiante a bassa frequenza. Viene generata quindi una onda longitudinale collimata che crea un percorso nell’aria conduttivo con dei picchi corrispondenti ai picchi dell’onda longitudinale stessa. L’onda generata passa però attraverso l’anello che è alimentato da un tesla coil ad alta frequenza, in questa maniera l’alta frequenza si sovrappone alla portante longitudinale e crea gli effetti di collasso dell’etere sopra esposti.
L’animazione seguente mostra il funzionamento del bulbo. Vedrete l’accensione dell’anello che crea il campo ad alta tensione e alta frequenza. Poi partono gli impulsi radianti che ci passano attraverso, nell’animazione ho messo un paio di cicli giusto per illustrare in maniera artistica il raggio Tesla che parte e che poi collassa.
Perchè l’alta frequenza innesca l’implosione nell’etere? Perchè i vortici sferico toroidali che compongono la materia e l’energia di legame che li tiene uniti a formare le molecole hanno tutti una frequenza di risonanza tipica. Se ci agganciamo a questa frequenza li possiamo destabilizzare facendo loro emettere più energia di quella che assorbono dal campo scalare (i vortici implodono e abbiamo quindi la trasformazione della materia in etere) e possiamo anche spezzare i legami molecolari trasformando l’energia di legame sotto forma di etere in plasma, fenomeno che accade anche nelle celle elettrolitiche pulsate a frequenza di risonanza e nella sonoluminescenza. L’idea geniale di Tesla è stata quella di usare una onda longitudinale come portante per trasportare l’alta frequenza e amplicare gli effetti in sinergia.
Applicazioni
Free energy ed energia wireless
Il bulbo di Tesla permette di trasferire grandi quantità di energia a distanza in maniera collimata e senza perdite. A differenza dei tentativi di trasmissione dell’energia wireless con le microonde che invece sono difficili da collimare e hanno grosse perdite. Inoltre grazie al coinvolgimento del collasso di etere è plausibile l’applicazione del bulbo negli apparecchi free energy come le celle elettrolitiche pulsate alla frequenza di risonanza dell’acqua. Basterebbe usare la frequenza di risonanza dell’acqua e non sarebbe necessario un circuito radiante molto potente. Potenzialmente molti sistemi free energy beneficerebbero dell’applicazione del bulbo di tesla.
Sistemi antigravitazionali
Collimando diversi raggi Tesla su un unico punto si otterebbe una forte differenza di pressione nell’etere il che genererebbe spinta ad effetto di campo ossia antigravità. E’ interessante sapere la storia che c’è dietro il bulbo di Tesla. Prima della seconda guerra mondiale Lenin fece una offerta molto proficua in termini di denaro a Tesla per avere questo apparato. Tesla rifiutò così come rifiutò di collaborare per scopi bellici o di potere. Tuttavia anche i nazisti si interessarono ai suoi progetti, inizialmente fù Wernher von Braun a sperimentare questa tecnologia nei laboratori americani di Los Alamos (il governo americano e i nazisti sono una unica entità) nel 1936. Hitler approvò la ricerca e Braun si trasferì in germania proseguendo gli studi a Peenemunde dove i nazisti sperimentavano le armi segrete. Braun fù anche nominato ubersturmbannfuehrer delle SS una alta carica nel sistema nazista. Che eroe dell’era spaziale! Altro che razzi sulla luna! La cosa più interessante è che i nazisti applicarono il sistema del bulbo di Tesla su un nuovo tipo di macchinario a propulsione antigravitazionale (loro costruirono i primi dischi volanti su base Schauberger) che aveva la forma di sigaro…infatti utilizzarono gli scafi dei sottomarini U-boat. Personalmente mi sono sempre chiesto come fossero disposti i motori antigravitazionali negli UFO (umani e non) a forma di sigaro. Tipicamente i velivoli antig sono a forma di disco perchè la massa deve essere contenuta all’interno del vortice sferico toroidale generato dal motore antig…ma allora perchè la forma a sigaro? Proprio perchè hanno usato una serie di bulbi di Tesla collimati per generare il campo, in tal caso la forma a sigaro è perfetta per rientrare in sezione nel percorso aperto dai bulbi nell’etere stesso.
Cannone Tesla
Purtroppo per ogni scoperta c’è anche l’applicazione bellica. Il bulbo Tesla può sparare grosse bordate di energia che si concentrano in plasma, Tesla chiamava queste implosioni “l’energia nucleare dell’ambiente”. Ci sono buoni motivi per pensare che l’eplosione della Tunguska sia stata provocata inavvertitamente proprio da uno dei suoi esperimenti con i bulbi. Il periodo storico coincide così come coincide la fenomenologia dell’evento imputabile a una grossa quantità di etere che collassa in uno specifico punto. Scegliendo la lunghezza d’onda appropriata e la direzione voluta è possibile creare tali implosioni in qualsiasi punto del pianeta devastando intere aree così come creare terremoti e tsunami. Inquietante? Questa è la realtà…trovo più inquietante il fatto che l’umanità ignora completamente queste cose. Tornando sull’argomento anche Marconi conosceva questa metodologia, lui riusciva a bruciare in uno dei suoi esperimenti un intero gregge di pecore stando a migliaia di km di distanza.

HAARP E’ UN’ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA NON SOTTOPOSTA AD ALCUN NEGOZIATO
Da un punto di vista militare, HAARP è un’arma di distruzione di massa. Potenzialmente costituisce uno strumento di conquista in grado di destabilizzare selettivamente sistemi agricoli ed ecologici di intere regioni.
Anche se non ci sono prove che questa mortale tecnologia sia stata usata, sicuramente le Nazioni Unite dovrebbero affrontare la questione della "guerra ambientale" a fianco del dibattito sugli impatti climatici dei gas-serra.
Nonostante esista un ampio corpo di conoscenze scientifiche, la questione della deliberata manipolazione climatica per uso militare non è mai diventata esplicitamente parte della agenda delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
"GUERRA CLIMATICA"
La rinomata scienziata dott. Rosalie Bertell conferma che "gli scienziati militari degli Stati Uniti stanno lavorando sui sistemi climatici come potenziale arma. I metodi includono l’accrescimento delle tempeste e la deviazione dei fiumi di vapore dell’atmosfera terrestre per produrre siccità o inondazioni mirate. Già negli anni ’70 il vecchio consigliere per la Sicurezza Nazionale Zbigniew Brzezinski aveva previsto nel suo libro "Tra Due Epoche" che: "…La tecnologia renderà disponibile, per i leader delle maggiori nazioni, tecniche per condurre una guerra segreta, per la quale sarà necessario considerare solo una minima parte delle forze speciali (…) Tecniche di modificazione del clima potrebbero essere impiegate per causare prolungati periodi di siccità o tempesta…"

Marc Filterman, ex-ufficiale francese, descrive svariati tipi di "armi non convenzionali" che usano frequenze radio. Egli si riferisce alla "guerra climatica", indicando che gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica già "…padroneggiano il know-how necessario per scatenare improvvisi cambiamenti climatici (uragani, siccità) nei primi anni ’80…". Queste tecnologie rendono "…possibile provocare disturbi atmosferici usando onde radar a frequenza estremamente bassa…".
IL PROGRAMMA "HIGH-FREQUENCY ACTIVE AURAL RESEARCH" – HAARP
Il HAARP con base a Gokoma (Alaska) – amministrato congiuntamente da Aviazione e Marina – è parte di una nuova generazione di armamenti sotto il controllo della Iniziativa di Difesa Strategica degli Stati Uniti.
Approntato dal Laboratorio di Ricerca dell’Aviazione – Direzione Veicoli Spaziali, HAARP è costituito da un sistema di potenti antenne in grado di creare "modificazioni locali controllate della ionosfera".
Lo scienziato dott. Nicholas Begich – attivista della campagna contro HAARP – descrive tale programma come "…una tecnologia di raggi estremamente potenti di onde radio che raggiungono aree della ionosfera (lo strato più alto dell’atmosfera) si concentrano su di essa e la riscaldano. A quel punto le onde elettromagnetiche rimbalzano sulla terra e penetrano qualsiasi cosa – viva o morta…".
La dottoressa Rosalie Bertell descrive HAARP "…una gigantesca stufa in grado di causare la principale spaccatura della ionosfera, creando non tanto dei buchi quanto delle lunghe incisioni sullo strato protettivo che impedisce alle radiazioni mortali di bombardare il pianeta…".
La parola agli americani
Il sito ufficiale HAARP ci presenta un’innocente stazione scientifica dove gli scienziati sondano via radio quelle regioni dell’alta atmosfera preannuncianti lo spazio esterno, cioè la ionosfera e la magnetosfera. I titoli dei paragrafi esplicativi del sito sono peraltro scritti a mo’ di domande («Cos’è HAARP?», «Perché è coinvolto il Dipartimento della Difesa?», ecc.) Nel paragrafo titolato «HAARP è unico?», ci si affretta a precisare che anche altre nazioni studiano la ionosfera, come la stessa Russia o i Paesi europei (più il Giappone) del consorzio EISCAT, anche se le loro apparecchiature, site a Tromsoe in Norvegia, sono dei radar «incoerenti». Ma veniamo ai dettagli.
Presso Gakona, circa 200 km a Nord-Est del Golfo del Principe Guglielmo, un terreno di proprietà del Dipartimento della Difesa USA fu scelto il 18 ottobre 1993 da funzionari dell’Air Force e a partire dall’anno seguente venne disseminato di piloni d’alluminio alti 22 metri, il cui numero è cresciuto di anno in anno fino ad arrivare a 180.
Ognuno di questi piloni porta doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la «banda bassa» da 2.8 a 7 MegaHerz e l’altra per la «banda alta» da 7 fino 10 MegaHerz. Tali antenne sono capaci di trasmettere onde ad alta frequenza fino a quote di 350Km, grazie alla loro grande potenza. A pieno regime, l’impianto richiede 3.6 MegaWatt (la potenza di 100 automobili), assicurati da 6 generatori azionati da altrettanti motori diesel da 3600 cavalli l’uno. Scopo ufficiale di queste installazioni è studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni.

Notizie tratte dal Forum RogerK.net

14 settembre 2011

E-Cat: ecco le foto e il video del reattore da 1 MW

Filed under: Uncategorized — Tag:, , , — curiositybox @ 21:39

E-Cat, esiste davvero – Stanno facendo il giro del mondo le prime foto ufficiali, e il video, dell’E-Cat da 1 MW realizzato a Bologna da Andrea Rossi. Il marchingegno dell’ingegnere italiano che sarebbe in grado di realizzare la fusione nucleare fredda, quindi, ha adesso un "volto".

 

 

Foto: Mats Lewan

 

 

Foto: Mats Lewan

 

 

Foto: Mats Lewan

 

 

Foto: Mats Lewan

 

L’impianto, contenuto in un normalissimo container azzurro, è pronto per essere spedito in America, dove dovrebbe essere commercializzato dalla Ampenergo.
L’azienda americana, infatti, è rimasta l’unica a mantenere l’accordo con Rossi dopo il suo misterioso
divorzio con i greci di Defkalion, che avrebbero dovuto costruire e vendere gli impianti più piccoli di taglia intorno ai 15 KW e destinati alle "utenze residenziali".
Come è fatto – Guardare in foto, e soprattutto in video, l’E-Cat da un MegaWatt lascia un po’ interdetti: sembra fatto in casa. Nel video si vedono una comunissima pompa dell’acqua, rubinetti, flessibili e raccordi normalmente acquistabili in qualunque ferramenta.
A farla molto semplice, l’impianto da 1 MW mantiene le sue promesse: non è altro che tanti piccoli E-Cat collegati tra loro, le cui potenze si sommano.
Scoop svedese – A pubblicare foto e video dell’Energy Catalyzer di Andrea Rossi è stato il quotidiano scientifico online svedese Nyteknik. Non è affatto un caso: a metà luglio, infatti, la Skeptic Association svedese aveva dato
una gran mazzata alla credibilità scientifica di Rossi e del suo E-Cat affermando candidamente che nella valutazione dell’E-Cat c’era stata "troppa leggerezza".

IL VIDEO IN QUESTO LINK:

http://www.nyteknik.se/nyheter/energi_miljo/energi/article3263996.ece

fonte: Peppe Croce

Tutte le Foto di: Mats Lewan

3 agosto 2011

il Nuovo Libro “Scoperte Scientifiche non Autorizzate”

Filed under: Uncategorized — curiositybox @ 12:08

  • La fusione fredda è veramente un traguardo irraggiungibile? Le ricerche del prof. Sergio Focardi e dell’Ing. Andrea Rossi sembrano dimostrarne la fattibilità.
  • Cosa è successo realmente a Tunguska?
  • E se vi dicessero che l’automobile a zero emissioni è già una realtà da anni?
  • Chi erano Viktor Schauberger, Marco Todeschini, John Hutchison, Edward Leedskalnin?
  • Chi ha inventato veramente la trasmissione di energia senza fili (witricity) brevettata nel 2007 dal Massachusets Institute of Technology, che sta per rivoluzionare la distribuzione dell’energia elettrica nella rete domestica?
  • Le salite-discese: solo illusioni ottiche o anomalie del campo gravitazionale?
  • Qual è la stretta connessione tra la ricerca tecnologica e le lobby del petrolio?
  • Perché tutte le conoscenze sulle energie alternative vengono continuamente nascostee insabbiate attraverso il loro sistematico discredito a livello mass-mediatico e istituzionale?

Scoperte scientifiche non autorizzate risponde a queste e a molte altre inquietanti questioni ripercorrendo la storia di Nikola Tesla, uno straordinario e al contempo misconosciuto scienziato che ha gettato le fondamenta tecnologiche della società moderna, e di molti altri "scienziati ribelli" condannati all’oblio dall’establishment scientifico.

Finalmente sta per essere sfatato uno dei più diffusi miti della nostra epoca: la libera scienza al servizio di tutti. Perché è l’élite finanziaria globale che da anni manipola consapevolmente il progresso…

Un saggio fondato su fatti e storie vere che non hanno nulla da invidiare al più sconvolgente dei romanzi, che ci lascia intravedere quanto avrebbe potuto essere migliore il mondo se solo fosse stato realmente libero.

"La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’umanità".

Nikola Tesla

Scoperte Scientifiche non Autorizzate

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18 gennaio 2011

Bologna, 14/1/11 – cronaca test fusione fredda del reattore Nichel-Idrogeno Focardi-Rossi

Filed under: Uncategorized — curiositybox @ 13:41

Testi e fotografie sono di Daniele Passerini e coperti da Creative Commons License, si prega pertanto di citarne fonte e/o segnalarne link qualora vengano copiate/utilizzate altrove. Grazie.
N.B. Ho già migliorato alcuni punti del testo sulla scorta dei video pubblicati su YouTube.
Inoltre il Dott. Levi si è detto disponibile a controllarlo e avvallarlo prossimamente.
Qui la rassegna stampa (testi, audio, video, in divenire).

22.20 – APPENDICE
Mi sono fermato a un autogrill tra Bologna e Cesena, così risponderò al volo ai commenti in attesa. Inoltre vi aggiorno su un particolare interessante che sono venuto a sapere. In realtà oggi si è verificato un problema in fase di innesco della reazione, pare che la resistenza principale non abbia funzionato. Ma piuttosto che ridimensionare la portata dell’esperimento questo inconveniente lo rende a posteriori ancora più significativo. Infatti il reattore è partito ugualmente, con una sorta di procedura di accensione secondaria. Se avesse funzionato quella principale per portare l’acqua al punto di ebollizione sarebbe servito molto meno tempo (ricordo che ci sono voluti circa 30 minuti).
Un altro aspetto da sottolineare è che il macchinario, oltre a compiere egregiamente lo scopo per cui è stato costruito, produrre energia, è un vero e proprio laboratorio per studiare nuove frontiere della fisica: Levi mi ha spiegato che è come se si fosse aperta una visuale su una valle del tutta ignota fino ad oggi. Ora inizierà l’esplorazione. E considerato che il reattore Ni-H funziona già senza una vera e propria base teorica, i margini di sviluppo tecnici sono veramente grandi.


19.15 – Well, con Giuseppe Levi vado a mangiare una pizza, magari farò un post a parte con una intervista a lui. Gli chiederò inoltre di leggere, appena può, questa "telecronaca", così da correggere tutte le imprecisioni tecnico-scientifiche che mi saranno senz’altro scappate. Ringrazio tutti coloro che si sono collegati (in questo momento registro 33 persone on line e 1127 visite a tutt’oggi) e concludo qui la diretta sperando di avere, parzialmente, soddisfatto la vostra curiosità. Da Bologna, il vostro inviato specialissimo una tantum vi saluta.
P.S. @Mara, Luciana, Marco: ho letto le vostre domande, vi rispondo con calma più tardi, ora vado a cena.


18.46 – Aggiungo che ero talmente emozionato e preso dalla scrittura che mi sono completamente dimenticato di girare qualche video con la telecamera dell’iPhone. Ho comunque tante belle foto da inserire domani.


18.45 – Intanto ci tengo a sottolineare che alla dimostrazione di oggi l’informazione era rappresentata da RAI 3, La Repubblica, Il Sole 24 ore, Il Giornale, Radio Città del Capo (di Bologna) e Ventidue passi d’amore e dintorni (circuito Net1News).
P.S. Sorry, avevo dimenticato che era presente anche un giornalista del New York Times.

18.20 – Prima di me Ilaria Venturi di Repubblica [ecco l’articolo che poi ha scritto] ha chiesto a Rossi se sarebbe disposto a mettere l’apparecchio a disposizione di un laboratorio indipendente per una completa disamina. La risposta è stata negativa. Rossi spiega di operare per conto di un’azienda (quella che produrrà in serie il reattore) che ha fatto ingenti investimenti per arrivare al risultato mostrato oggi. Pertanto la "black box" non verrà aperta, perché equivarrebbe regalare un segreto industriale. Anche alla stessa Università di Bologna è stato consentito di osservare cosa fa questa macchina, ma non di vedere come sia costruita.
N.B. Rossi ha precisato che gli investitori non sono Italiani.
Ha poi spiegato che l’apparecchiatura che abbiamo visto all’opera oggi ha un costo di circa 2000€ per ogni KW, un KW prodotto da una centrale elettrica a petrolio costa 10 volte tanto. Chiedo allora quale sia il costo di un KW prodotto da una centrale nucleare. Rossi sorride e risponde che, considerato il problema delle scorie, non è neppure calcolabile!
A questo punto gli domando, fermo restando che chi ha investito ha diritto a far fruttare il proprio investimento, se se la sente in coscienza di garantire che non ci sarà una speculazione, se cioè i prezzi di queste apparecchiature si manterranno così bassi o se verranno fatti lievitare. Risponde che i prezzi si manterranno bassi.
Domando se le prime applicazioni saranno a carattere industriale, come si dice, e quando invece potranno diffondersi a livello di comuni abitazioni. Rossi conferma che per motivi di sicurezza (si tratta comunque di un apparato che ha bisogno di personale qualificato che ne controlli il funzionamento) in un primo momento le applicazioni saranno solo nell’industria, ma è previsto, mano a mano che la tecnologia evolverà, la diffusione anche per le esigenze dei comuni cittadini.
Se riesco, scambio due parole anche col Prof. Levi e vi riferisco. Dopodiché chiuderei la diretta e tornerei a casa.


18.19 – Ho appena fatto una piccola intervista all’Ing. Rossi, adesso ve ne riporto il contenuto.


18.09 – La conferenza stampa è conclusa, Rossi ringrazia i presenti. Applauso generale!

18.14 – Si smonta l’apparecchiatura: tutti a festeggiare!

18.07 – Qualcun altro domanda se è il nichel stesso ad aumentare di temperatura. Rossi spiega che nel reattore viene immessa una polvere di nichel e che, a fronte di temperature immesse molto più basse, si rinvengono granuli di nichel fuso (che fonde sui 1500°C). Inoltre conferma che all’interno del reattore il rame si trasforma in nichel.


18.05 – Qualcuno domanda se oltre al nichel possono essere utilizzati altri metalli. Sì – risponde Rossi – ma chiaramente il nichel è vantaggioso perché poco costoso.


17.55 – Altra domanda di Ferrari: si sono registrate variazioni particolari della struttura del nichel? Sì – risponde Rossi – avvengono variazioni isotopiche: sono state osservate confrontando un campione "vergine" di nichel con un altro che aveva "lavorato" 6 mesi dentro il reattore. Precisa Ferrari che chiedeva se si fossero verificate modificazioni dal punto di vista strutturale, della struttura cristallina. La risposta è ancora sì. Spiega Focardi che il microscopio elettronico ha rilevate notevoli modifiche strutturali. Dunque probabilmente – suppone Ferrari – l’energia potrebbe derivare non tanto dal materiale, quanto dall’energia potenziale contenuta nella matrice cristallina del nichel.


17.50 – Interviene il Prof. Ferrari del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna. È evidente – dice – che l’apparecchio consumi "qualcosa", qualcosa che si trasforma, trasmuta e alla fine si esaurisce. La domanda è, al di là di cosa sia questo "qualcosa", quanto può stare accesa la macchina. La macchina – risponde Rossi – consuma picogrammi (millesimi di miliardesimo di grammo) di nichel e Idrogeno per produrre KiloWatt. Per tanto in questo tipo di tecnologia il problema del consumo di materiale non c’è: con un grammo di Nichel possiamo ottenere 1000 miliardi di KW.

17.09 – L’esperimento sta procedendo con successo.

17.45 – Ha preso la parola il Prof. Christos Stremmenos per esporre una sua ipotesi di funzionamento dell’apparecchiatura Rossi-Focardi… ahimè, non riesco a seguirlo. Conclude ricordando che prima James Watt ha costruita la macchina a vapore, successivamente sono arrivati Carnot, Thomson ecc. a mettere a punto la teoria che ne spiegava il funzionamento termodinamico. Auspica che possa presto avvenire altrettanto per la fusione fredda.


17.40 – Levi ha ribadito – rispondendo a una domanda – che né lui né nessun altro all’interno del Dipartimento di Fisica di Bologna, sa come sia costruito il reattore: tutti i ricercatori  universitari coinvolti nell’esperimento si sono limitati a misurare quanta energia produce.

17.09 – L’acqua in uscita ormai è vapore a 101°C.

17.38 – Celani sottolinea di avere registrato, con gli strumenti da lui stesso portati, un leggero aumento (50%) della radiazione gamma, però instabile, non costante… ciò è un ottimo segno perché escluderebbe la possibilità di un imbroglio (sorgenti di energia nascoste ad arte nell’apparecchio!).  È però dispiaciuto che non gli sia stato permesso di fare misure di spettro, questo per non svelare "il segreto industriale" che si cela all’interno del reattore. Come scienziato ciò lo lascia con l’amaro in bocca. Infine dice interessante che si sia verificato un piccolo flash di raggi gamma sia all’accensione che allo spegnimento dell’apparecchio. Non si spiega però la mancanza di radiazioni e quindi di una chiara "firma nucleare" nel fenomeno osservato… sarebbe stata la "ciliegina sulla torta"!

16.53 – Ancora qualche foto

17.37 – Prende la parola il Dott. Celani dell’INFN di Frascati.


17.36 – Il Dott. Levi annuncia che non c’è stato consumo "misurabile" di idrogeno, conferma anche che non è stata registrata alcuna radiazione, salvo quella ambientale di fondo.


17.34 – Rossi dichiara che in sala sono presenti i rappresentanti di un gruppo industriale europeo (e preferiscono mantenere l’anonimato) che, in qualità di partner di alto livello, produrrà in serie l’apparecchio, sulla base del brevetto detenuto da Rossi e Focardi.
17.33 – Rossi precisa che più unità di reattore (si tratta di veri e propri moduli) possono essere messi in serie per alzare ulteriormente la temperatura prodotta, oppure in parallelo per aumentare la quantità di calore prodotto a parità di temperatura (come fossero batterie elettriche!).

16.52 – Ancora qualche foto

17.32 – Qualcuno domanda come possiamo chiamare questa apparecchiatura. Reattore è un termine troppo generico, risponde Rossi, meglio chiamarlo  Catalizzatore di energia. Rossi ribadisce che a livello teorico possiamo solo ipotizzare cosa avvenga nel macchinario, ma c’è ancora molto da studiare per avere una teoria esatta che spieghi questo tipo di reazioni nucleari. Pertanto ci sono margini di miglioramento notevoli e il rendimento potrà senz’altro aumentare: al momento si raggiunge un coefficiente 15 per restare in condizioni di massima sicurezza, ma il reattore potrebbe dare molto di più. Siamo soltanto alla Ford T della fusione fredda, dobbiamo arrivare alla Formula 1!


17.27 – Rossi spiega che sono stati prodotti dal reattore tra i 10 e i 12KW, mentre l’energia media in ingresso è stata 0,6-0,7KW (è stata misurata anche la secchezza del vapore per la corretta esecuzione della stima). L’esperimento è stato condotto dai detentori del brevetto e misurato da professori dell’Università di Bologna, estranei al progetto.

16.52 – Continua la descrizione dell’esperimento

17.25 – L’Ing. Rossi dà subito la parola hai giornalisti per la parte più divulgativa della conferenza. Dopodiché risponderà alle domande dei fisici.


17.20 – Sto ascoltando i commenti di altri ricercatori dell’Università di Bologna seduti accanto a me. Danno per scontata la buona fede di Rossi e Focardi, ma resta il fatto  – rimarcano – che ci troviamo di fronte a una "scatola nera" e non sappiamo cosa ci sia dentro.

16.51 – Rossi ci illustra il funzionamento del reattore.

17.15 – Il videoproiettore continua a mostrare la schermata PC con le misurazioni aggiornate in tempo reale (ogni 2 secondi) di temperatura ambiente (C1), temperatura acqua in ingresso (C2), temperatura vapore in uscita (C3). La curva della temperatura (C3) mostra che in circa 30 minuti (dalle 16.30 alle 17.00) è arrivata a 101°C. Alle 17.15:00 ad esempio leggiamo queste misure: C1=23,10°C; C2=13,40°C; C3=101,30°C.

16.50 – Sei persone alla volta si entra nella stanza.

17.00 – Il setting sperimentale in pratica è quello che vado a descrivervi. L’acqua viene fatta passare da una pompa nel reattore, lì viene scaldata dal calore generato dalla reazione di fusione fredda Ni-H. Con delle termocoppie viene misurata la temperatura dell’acqua sia in ingresso sia in uscita (ora come ho detto è stabile sui 101°C). L’innesco del reattore avviene tramite resistenze, l’assorbimento dell’apparecchiatura al momento è 1269W, ancora non ci hanno fornito i dati della potenza in uscita. Rossi ha spiegato che l’apparecchiatura in funzione può produrre sui 6 o 7KW o comunque – ha aggiunto – fino a 10KW. Non parliamo naturalmente di energia elettrica ma termica.


16.55 – In questo momento la temperatura dell’acqua (vapore) in uscita dal reattore è arrivata a 101,3°C e si mantiene costante.

16.33 – La troupe RAI entra a riprendere l’esperimento.



16.45 – Sono entrato nella stanza! L’ing. Rossi e il Prof. Levi stanno spiegano l’esperimento a gruppi di 6 persone per volta. Ho fatto parecchie foto che inserirò domani.

16.33 – La temperatura dell’acqua continua a salire.

16.40 – Sono riuscito a dare un’occhiata all’interno della stanza, la porta adesso è aperta. L’apparecchiatura è quella della foto che ho inserito un paio di giorni fa sul blog. In attesa che vengano fornite spiegazioni, approfitto per sottolineare una precisazione fatta da Levi prima, nel corso della sua presentazione. I ricercatori dell’Università sono entrati in gioco per verificare che l’apparecchiatura funzioni, produca cioè effettivamente quantità interessanti di energia tramite fusione fredda e non altro (che non si tratti di una bufala!). Ancora non c’è una vera e propria teoria fisica in grado di spiegare punto per punto il fenomeno di fusione fredda che viene a verificarsi. Il reattore cela un vero e proprio segreto industriale, non è ricostruibile da chiunque sulla base della generica conoscenza del principio della fusione fredda né delle carte del brevetto.

16.09 – Il reattore inizia a generare un po’ di calore.

16.30 – Il cameramen della RAI sta effettuando riprese del reattore in funzione all’interno della stanza. C’è moltissima eccitazione tra i presenti in sala. Immagino che tra poco torneranno a parlare Focardi, Rossi e Levi.


16.25 – Il reattore è in funzione e sta producendo calore! Ora i dati dell’esperimento vengono mostrati in tempo reale da un videoproiettore (la temperatura dell’acqua in uscita sta salendo progressivamente).

16.09 – Il reattore è già stato acceso da qualche minuto.

16.00 – Levi ha concluso ed è tornato presso il reattore. Mi dispiace di non potere inserire delle foto adesso, lo farò una volta tornato a casa. Sono presenti adesso in tutto una cinquantina di persone. Vi descrivo la situazione. Siamo all’interno di una grande sala quadrata (sui 400-500 mq) ricavata all’interno di un capannone industriale; in un angolo è collocata una stanza di circa 30 mq dove si trova l’apparecchiatura. Quello che avviene in tale stanza è mostrato in diretta nella sala su uno schermo Tv di una trentina di pollici.

15.56 – Levi illustra le misurazioni che verranno prese.

15.50 – Inoltre – continua Levi – sono stati portati dal Dipartimento di Fisica e INFN di Bologna due contatori allo ioduro di sodio, un ottimo scintillatore inorganico, messi "back to back" per misurare le radiazioni in uscita.

15.56 – Nella stanza sta per essere acceso il reattore.

15.45 – Prende la parola l’Ing. Rossi, conferma che tra poco verrà acceso il reattore. Passa la parola al Dott. Giuseppe Levi, ricercatore del Dipartimento di Fisica di Bologna. Levi spiega il tipo di misure che verranno fatte: 1) stima  in difetto dell’energia prodotta (potenza ) dall’apparato sulla base della misura di quanta acqua viene vaporizzata al secondo; 2) per capire la fonte del processo di produzione di energia si controllerà che non venga bruciato idrogeno chimicamente (misurandone la massa a inizio e fine dell’esperimento).


15.35 – Prende la parola il Prof. Focardi, spiega che colleghi del Dipartimento di Fisica stanno provvedendo alla taratura degli strumenti di misura. Tra circa 10 minuti l’esperimento dovrebbe iniziare.


15.30 – Focardi è a due passi da me, chiacchiera con un collega dell’INFN. Se qualcuno ancora dubitasse di quanto qui sta accadendo, vi riporto il testo della liberatoria che ho dovuto necessariamente firmare all’ingresso:

15.42 – La cam della troupe di RAI 3.

Il sottoscritto… nato a… il…, residente in… Prov. …, via… con la presente
reso edotto e preso coscienza di assistere ad un esperimento di produzione di energia con un nuovo genere di reazioni tra idrogeno e nichel e dai possibili conseguenti rischi a persone, cose ed animali,

DICHIARO

espressamente di voler assistere a miei esclusivi rischi e pericoli al precisato esperimento scientifico che si terrà in Bologna, Via dell’elettricista 6/D, il giorno 14/01/2011 dalle ore 15:00 alle ore 20:00.
Esonero espressamente da qualsiasi responsabilità diretta e/o indiretta le persone, società, enti organizzatori e/o relatori del predetto esperimento scientifico a cui desidero assistere.

15.16 – Gli invitati iniziano ad arrivare. Laggiù nell’angolo
ecco la stanza che ospita il reattore Ni-H Rossi-Focardi.

15.20 – Mi sono accreditato. C’è un servizio di sicurezza per non fare entrare i curiosi. Ho preso posizione sui tavoli predisposti per la stampa. Mi trovo all’interno di un capannone, gli invitati continuano ad arrivare, conto al momento una trentina di persone, ho riconosciuto Rossi e Focardi. Vedo che c’è anche una troupe RAI, quindi la notizia potrebbe già essere data sui TG di stasera.


11.00 – Parto adesso da Perugia, destinazione Bologna. Inquinerò (e spenderò) meno di chi viaggia a gasolio e benzina. Grazie alla mia Multipla a metano, formula vincente che Fiat ha spremuto come un limone e portato su un binario morto (è uscita di produzione lo scorso mese di settembre) piuttosto che continuare a sviluppare ed evolvere. Con sconcerto di tanti che, come me, ora non trovano sul mercato nessun’altra auto in grado di sostituirla.
09.50 – Rimando, chi non li avesse già letti, ai post che ho scritto mercoledì e ieri per preparare a questo clamoroso sviluppo della fusione fredda. Senz’altro nei prossimi giorni la relativa voce su Wikipedia verrà integrata di quanto accadrà oggi.

09.30 – Mi sto preparando per partire alla volta di Bologna, dove questo pomeriggio assisterò alla dimostrazione del reattore Ni-H Focardi-Rossi. Un prototipo funzionante, pronto – si dice – alla produzione su scala industriale. Una tecnologia made in Italy, anche se – ahimè – gira voce che il brevetto sia stato già venduto all’estero. Immagino che l’Ing. Rossi voglia evitare si ripeta l’affossamento di una idea vincente quale fu il refluopetrolio (1). Del resto perfino Rubbia, premio Nobel per la fisica, è dovuto "emigrare" in Spagna, dopo che la sua conduzione dell’ENEA e il suo Progetto Archimede (solare termodinamico) qui in patria furono platealmente e sconsideratamente boicottati.

 

2011 copyright  Daniele Passerini (Tutti i Testi e Tutte le foto dell’articolo)

fonte

Dall’Università di Bologna inizia una nuova era nella produzione di energia… addio petrolio, nucleare, fotovoltaico ed eolico….

Filed under: Uncategorized — curiositybox @ 13:39

 LA SCOPERTA CHE RIVOLUZIONERA’ IL MONDO

Journal Of Nuclear Physics – Energy Catalyzer first test – Bologna-Italy – Andrea Rossi and Sergio Focardi

 

Video Parte 1°

 

Video Parte 2°

 

Video Parte 3°

 

Fusione nucleare a freddo "A Bologna ci siamo riusciti"

Per la prima volta in Italia, davanti ad esperti, è stato realizzato il processo utilizzando nichel ed idrogeno. E’ la strada per ottenere energia pulita. Andrea Rossi, ingegnere e Sergio Focardi, fisico, spiegano: "Dietro questo processo non c’è una base teorica, per quale motivo avvengono questi risultati lo abbiamo solo ipotizzato"

di ILARIA VENTURI

 

CI sono le guardie giurate a controllare l’accesso, devi firmare una dichiarazione in cui accetti i rischi nell’assistere all’esperimento che potrebbe rivoluzionare il settore della produzione di energia. Per la prima volta in Italia, davanti ad esperti, in un capannone avvolto dalla nebbia nella zona industriale di Bologna, è stato realizzato un processo di fusione nucleare fredda, utilizzando nichel ed idrogeno, capace di produrre una energia incredibilmente superiore a quella utilizzata per creare la reazione. E’ la strada per ottenere energia pulita. "La novità assoluta sta nel fatto che tutto ciò viene prodotto da una macchina che funziona come una stufetta elettrica di casa", spiega l’inventore, Andrea Rossi, ingegnere. Con lui Sergio Focardi, professore emerito dell’Alma Mater, fisico di calibro, in passato preside della facoltà di Scienze.
Di possibili fonti di energia con reazioni di fusione nucleare a bassa temperatura se ne parla da tempo nel mondo. L’annuncio nel 1989 degli scienziati Fleshmann e Pons suscitò speranze e illusioni. Focardi è stato pioniere in Italia di questo tipo di studi. Quello di ieri è stato il primo esperimento condotto a Bologna con osservatori esterni: giornalisti e
fisici, in gran parte dell’Ateneo come Paolo Capiluppi, direttore del dipartimento di Fisica, Gianfranco Campari, Ennio Bonetti. L’esperimento, "industriale più che scientifico", dicono i docenti universitari, è condotto in una stanzina di un capannone in via dell’Elettricista, dove è stato installato un catalizzatore di energia che occupa lo spazio di un tavolo. Dura alcune ore.
Rossi spiega il funzionamento della macchina, il ricercatore Giuseppe Levi illustra una stima dell’energia prodotta sulla base della misura di quanta acqua viene vaporizzata al secondo. E al termine Rossi conclude: "Si sono consumati 600 kilowattora e se ne sono prodotti 12mila".  Il prototipo, già coperto da brevetto di proprietà di Maddalena Pascucci, moglie di Rossi, è ora pronto per la produzione industriale e la commercializzazione. "Sarà il prossimo passo", dice Rossi. I fisici obiettano: "Dovremmo poter riprodurre l’esperimento in un nostro laboratorio, ma c’è il segreto industriale sul processo". "Ci vuole cautela, il metodo scientifico esigerebbe verifiche, ad oggi non sappiamo cosa avviene dentro la macchina", dicono Capiluppi e Bonetti.
"Siamo un’azienda, se mi chiedono di aprire la scatola dovrei pagare i danni agli investitori", replica Andrea Rossi. "I costi? Posso dire che l’apparecchiatura costa duemila euro per Kilowatt di potenza e funziona con un grammo di nichel". Lo stesso ingegnere ammette: "Dietro questo processo non c’è una base teorica: per quale motivo avvengono questi risultati lo abbiamo solo ipotizzato". Il professor Focardi spiega perché un esperimento simile avvenga fuori dai laboratori accademici: "I miei colleghi non ci credono, sono scettici. Non so come un protone di idrogeno possa entrare nel nucleo di nichel, ma avviene. Ed è la strada dell’energia per l’umanità". Comunque sia, sembra un grosso passo avanti. Per dire addio al petrolio? "Non sono in grado di rispondere", allarga le braccia l’ingegner Rossi.

(14 gennaio 2011)

fonte: La Repubblica

ma che cosè la “Fusione Fredda”?

Filed under: Uncategorized — curiositybox @ 13:37
Fusione Fredda

Nel 1989 due scienziati,Fleishman e Pons,diedero per primi l’annuncio di un esperimento sulla fusione fredda riuscito in modo positivo. La comunità scientifica internazionale non accolse in modo positivo i loro studi. Ora il giapponese Arata ha ripetuto l’esperimento con enorme successo riaprendo così la discussione sulla Cold Fusion.

Che cos’è la fusione fredda ? E’ la possibilità di ottenere un’enorme quantità di energia utilizzando il palladio.La quantità di energia che verrebbe prodotta sarebbe spettacolosa. Essa infatti,secondo i calcoli presentati da due scienziati del 1989, potrebbe essere 200 volte superiore a quella che era presente nei materiali di inizio. Questi due scienziati erano Fleishman e Pons.In quell’anno i due scienziati presentarono i loro risultati a tutto il mondo accademico,ed anche al grande pubblico. La quantità di energia che secondo i due era stata prodotta nell’esperimento era veramente eccezionale. Inoltre, anche se serviva come elemento il palladio per produrla, esso non era prezioso come l’oro. Nel nostro pianeta l’oro è prezioso, ma il palladio meno,perché ne esiste una quantità cinque volte superiore all’oro. Era dunque una reazione costosa, ma ben proponibile, dato che l’energia prodotta era di quantità vastissima. Ed inoltre non si creavano scorie radioattive, che in genere,quando vengono invece prodotte, generano problemi di smaltimento. Ma nell’esperimento di Fleishman e Pons le scorie non erano previste, e questo terribile problema non si sarebbe posto. “Meraviglioso !” dirà il lettore. “Ma purtroppo si diffuse scetticismo,nel 1989, da parte di una grossa frazione della comunità scientifica.” rispondo io. E prevenendo tutte le eventuali domande del lettore, lo rassicuro dicendogli che non è stata la prima volta che la comunità degli scienziati ha steso un’ombra di dubbio su delle idee che poi in futuro sono state accettate. Le persone che avevano tirato fuori quelle idee per prime sono finite in un tranquillo dimenticatoio,senza particolari premi né riconoscimenti. Fortunatamente c’è sempre stato qualcuno che in seguito ha portato fuori dalle sabbie dell’oblio la loro bella mente e la loro serena genialità. Ma torniamo ora al Professor Arata. Il 22 maggio del 2008 la fusione fredda ha funzionato in modo corretto. Il merito è stato di Yoshiaki Arata. Il Professor Arata ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca scientifica. Ha 85 anni. Nel giorno 22 maggio, nell’Università di Osaka in Giappone, alle 19,30 (ora locale) si è svolto un esperimento aperto ad un pubblico di esperti e di pochissimi giornalisti. Il Professor Arata ed i suoi collaboratori hanno cambiato tutto il modo di pensare dei Fisici Nucleari.

In cosa è consistito questo clamoroso esperimento? La prova è stata compiuta inserendo in un contenitore d’acciaio riempito di deuterio gassoso alcune nanoparticelle di una lega al palladio. E’ opportuno rammentare che il deuterio è un isotopo dell’idrogeno,cioè un elemento che dispone di una conformazione molecolare molto simile all’idrogeno. E per capire meglio le dimensioni delle nanoparticelle della lega al palladio, è opportuno mettere in luce che una nanoparticella della lega in questione è un miliardesimo di grammo. Quindi delle particelle davvero submicroscopiche. Il Professore, inserite le particelle, ha osservato le reazioni termiche. Ed ha poi calcolato che il calore sprigionato era di 100 volte piu’ forte che non se si fosse utilizzato l’idrogeno. L’energia sprigionata ha azionato un piccolo motore termico,il quale ha messo in moto, a scopo dimostrativo, un ventilatore. Per avere una controprova, al motore termico è stato anche allacciato un piccolo alternatore che ha acceso dei Led. Il Led è una luce fredda, che attualmente è di gran moda anche nelle torce elettriche portatili. L’accensione dei Led ha reso ancora più spettacolare l’ottima riuscita dell’esperimento. Alla fine dell’esperimento il Professor Arata ha riscaldato le nanoparticelle della lega al palladio per poter analizzare il gas rimasto intrappolato all’interno.Vi ricordate che eravamo partiti,all’inizio dell’esperimento,da un contenitore riempito di deuterio gassoso ? E abbiamo anche detto che il deuterio è un isotopo dell’idrogeno. Dall’analisi di questo gas,si è visto però che si trattava non piu’ di Deuterio,né di Idrogeno,ma di Elio-4. L’Elio è un altro tipo di gas completamente differente dall’Idrogeno. Viene usato in genere nelle mongolfiere. E l’Elio-4 ha poi delle caratteristiche del tutto speciali. Era la prova che un elemento si era trasformato in un altro. Il Deuterio si era trasformato,a freddo,in un altro elemento : l’Elio-4.Al termine dell’esperimento,utilizzando complessivamente 7 grammi della lega al palladio, sono stati prodotti oltre 100 k-joule di energia. Questa reazione è cento volte più intensa di qualunque reazione chimica nota. Forse non è di 200 volte piu’ forte dell’energia iniziale,come nell’esperimento di Fleishman e Pons, ma è comunque un risultato magnifico. Alla fine dell’esperimento compiuto ad Osaka, il pubblico riunito ha deciso di chiamare l’insieme di queste reazioni fisiche così: “Arata phenomena”. La decisione ha suscitato una lieve commozione nel Professore, che ha ringraziato con un solenne inchino. Come ha confermato Francesco Celani, Ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), è stato compiuto un grande passo nella ricerca scientifica. “Si apre infatti una nuova possibilità – ha spiegato Celani ai giornalisti – perché in questo modo non vengono prodotti elementi radioattivi.”

fonte: http://www.era2000online.net/era2000/2010/02/15/la-fusione-fredda-il-professor-arata-ha-avuto-successo.html

CHE FINE HA FATTO LA FUSIONE FREDDA IN ITALIA

Sono trascorsi molti anni, più di quindici, dall’annuncio della scoperta della fusione fredda da parte dei due elettrochimici dell’Università dell’Utah, Martin Fleishmann e Stanley Pons.

Il lavoro di studio e di ricerca, fino ad ora condotto in questo settore, ha consentito da un lato di identificare le line di attività che hanno prodotto i risultati più consistenti e più interessanti dal punto di vista scientifico, dall’altro di scartare quelle linee di ricerca che hanno prodotto risultati non affidabili dal punto di vista statistico. Gli studi, sia teorici che sperimentali, condotti nel campo della scienza dei materiali hanno consentito di accrescere il controllo sul fenomeno e di creare le premesse per una sua completa comprensione. Su questo specifico tema cresce l’attenzione a livello di Istituzioni: finanziamenti specifici sono stati stanziati in Italia dal Ministero per lo Sviluppo Economico (ex Ministero per le Attività Produttive). Anche negli Stati Uniti d’America è in corso un processo di revisione del fenomeno, con fondi di Agenzie governative e con ampio spazio dedicato alla scienza dei materiali. Gli incoraggianti risultati fino ad ora ottenuti in questo ambito creano una premessa solida affinché il percorso intrapreso secondo questo indirizzo di ricerca continui nel futuro, in un contesto costituito dai più prestigiosi Istituti di ricerca del mondo, con tutto il necessario supporto.

È uno scenario nuovo, ben diverso da quello iniziale; ne abbiamo parlato con uno dei più noti ricercatori a livello internazionale impegnati nella fusione fredda ed in particolare nel campo della scienza dei materiali, Vittorio Violante, del Centro Ricerche ENEA di Frascati.

“Tutto inizia con gran clamore nel 1989 quando, in seguito ad alcuni esperimenti dei chimici Stanley Pons e Martin Fleischmann, la fusione fredda fu prospettata come una fonte di energia semplice, economica, abbondante e ambientalmente compatibile. Bastarono pochi anni e dalle stelle si passò alle stalle: era stato preso un grossolano abbaglio, singolare esempio di una scienza spettacolo senza fondamento; non solo, perché quanti continuarono ad occuparsi di ricerca sulla fusione fredda, lo fecero consapevoli di mettere a rischio la propria reputazione scientifica. Ancora oggi alcuni media continuano a prospettare la fusione fredda come grande speranza energetica, ventilando l’ipotesi del complotto da parte dell’establishment energetico internazionale, per boicottare una fonte cosiddetta ‘free energy’.

Che la partita sia aperta, lo dimostra il fatto che grandi industrie e gruppi privati – Mitsubishi (Giappone), EDF (Francia), Energetics (USA), Pirelli Labs (Italia) – stanno investendo discrete risorse in ricerca nel settore e numerosi laboratori di ricerca in diversi Paesi (in Italia l’ENEA, l’INFN ed altri) continuano silenziosamente a lavorare.

Qual è il motivo di un tale ribaltamento?

“Le fortissime contestazioni sono nate, perché all’inizio chi provò a ripetere l’esperimento di Fleischmann e Pons, otteneva risultati molto contrastanti. Il Department of Energy (DOE) degli Stati Uniti mise sotto osservazione la materia e alcuni laboratori di vari Paesi che provarono a ripetere l’esperimento non riuscirono a replicare quello che i due chimici dichiaravano di aver ottenuto. Poiché la riproducibilità è un fattore essenziale per la definizione di un fenomeno scientifico, la fusione fredda fu in qualche modo considerata ‘cattiva scienza’, venendo di fatto abbandonata dalla maggior parte di ricercatori e laboratori. Pochissimi continuarono ad effettuare ricerche”.

Oggi, dopo 15 anni, il fenomeno può considerarsi ancora non riproducibile e, quindi, in qualche modo casuale?

“Gli sperimenti hanno messo in evidenza che l’eccesso di potenza si manifesta, a volte anche con una notevole vivacità. La riproducibilità del fenomeno è comunque superiore a quella che si riusciva ad ottenere solo alcuni anni or sono. L’Istituto Californiano SRI International e la IMRA Japan osservarono che si trattava di un fenomeno ‘a soglia’, vale a dire che l’eccesso di potenza si innesca solo se si raggiunge un livello di concentrazione di deuterio (ovvero di quantità di atomi di deuterio) all’interno del reticolo di palladio non inferiore ad un certo valore. Partendo da questa osservazione, personalmente ho dedicato buona parte della mia attività scientifica a cercare di comprendere come mai, a parità di condizioni di lavoro, un materiale come il palladio, apparentemente sempre uguale, talvolta assorbe più idrogeno e a volte ne assorbe di meno. Questo studio è durato diversi anni e alla fine, identificati alcuni aspetti termodinamici e di cinetica diffusionale, qui all’ENEA siamo riusciti a creare e brevettare una tipologia di questo metallo e un processo per realizzarlo, che consente di riprodurre in modo affidabile la soglia di concentrazione necessaria all’innescarsi del fenomeno”.

Quindi siete riusciti a consentire la famosa riproducibilità?

“Più precisamente siamo riusciti a creare, in sistemi elettrolitici del tipo deuterio-palladio, un’affidabile riproducibilità della soglia critica di caricamento. Abbiamo fornito i nostri materiali anche ad altri gruppi ricerca, in modo da mettere anche altri laboratori in condizioni di osservare il fenomeno di eccesso di potenza, migliorando la probabilità di successo. Certo, non è ancora una vera e propria riproducibilità controllata: ad esempio stiamo ancora lavorando sul controllo dello start-up del fenomeno, che a tutt’oggi non siamo in grado di far partire a comando. Abbiamo però creato i presupposti affinché, entro un determinato tempo, il fenomeno si manifesti con una certa probabilità. Si tratta insomma di un’importante situazione di miglioramento e ‘trasferimento’ della riproducibilità, totalmente assente all’inizio della ricerca nel 1989”.

A che punto siete quindi?

“A cambiare le carte in tavola è stato l’evento scientifico dell’agosto 2003, la Conferenza internazionale sulla fusione fredda tenutasi a Boston. Io e altri ricercatori di istituti stranieri, tra questi alcuni che avevano utilizzato i materiali messi a punto dall’ENEA, presentammo i risultati positivi, che convinsero alcuni accademici americani a sottoporre nuovamente la questione al DOE, affinché svolgesse nuove verifiche. Di fatto fu effettuata un’ampia analisi dei dati disponibili in letteratura, in seguito alla quale fu proposto un confronto dal vivo con alcuni esperti. Confronto che si è tenuto nell’agosto 2004 a Washington, dove 5 scienziati americani e uno proveniente da un Istituto europeo – io – hanno discusso davanti ad una commissione di qualificati referee le ricerche effettuate e i risultati ottenuti. Dopo alcuni mesi di valutazione, il DOE ha emesso il verdetto:un significativo numero di referee riteneva che il fenomeno era da considerarsi un effetto reale, non frutto di fantasia o di cattive misure, e che la materia meritava di essere studiata né più né meno come altre materie scientifiche”. Inoltre nel documento conclusivo del DOE si sostiene che uno dei campi nei quali occorre concentrare gli studi è proprio la scienza dei materiali.

Insomma un ripensamento, nel quale il DOE ha ammesso lo sbaglio del passato?

“Non proprio, piuttosto l’approvazione di un processo di revisione. Ossia la presa d’atto che la situazione è oggi diversa da quella iniziale del 1989, e che il lavoro fatto nei quindici anni successivi dai vari laboratori di ricerca, come quello dell’ENEA, ha cambiato i termini della questione”.

L’ENEA, grazie al lavoro svolto nel campo della scienza dei materiali, ha avuto un ruolo fondamentale in quanto non solo ha ottenuto risultati ragionevolmente riproducibili e con segnali inoppugnabili, ma ha contribuito utilmente affinché anche altri Istituti ottenessero risultati simili.

Quali sono i Paesi più attivi nella ricerca sulla fusione fredda?

“Oltre all’Italia, con l’ENEA, l’INFN e alcuni istituti universitari tra cui il Dipartimento “Energetica” dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma con cui collaboriamo intensamente, c’è una discreta attività in USA, Francia, Giappone, Russia e Cina. Il nostro Paese è peraltro ben collocato e le nostre ricerche sono molto apprezzate all’estero”.

Tornando al fenomeno, ora c’è concordanza sulla sua origine? Si può certamente parlare di fusione nucleare o ci sono ancora dubbi, ad esempio per possibili processi di tipo chimico?

“Sulla base della scienza nota, in base alle misurazioni calorimetriche, è difficile spiegare i fenomeni che registriamo come effetti chimici. Mi spiego. Una misura calorimetrica consiste nel bilancio tra la potenza che viene immessa dall’esterno nel sistema e quella che il sistema emette. Quando nei nostri esperimenti si manifesta l’eccesso di potenza (in uscita maggiore di quella in ingresso), il guadagno di energia che ne deriva è tale che se fosse ridistribuito su tutte le particelle presenti nel sistema dell’elettrodo (atomi di metallo più atomi di deuterio) darebbe luogo ad una quantità di energia per atomo da 10 a 100 volte maggiore della massima energia associabile ad un legame chimico. Se accettassimo l’idea che la natura del fenomeno è chimica dovremmo sostenere che nei nostri ‘elettrodi’ hanno luogo reazioni ottenute con elementi che hanno legami chimici da decine o centinaia di elettronvolt al momento non noti; si tratta quindi di fenomeni di altra natura che, sulla base delle nostre conoscenze, possono solo essere di natura nucleare. Inoltre occorre sottolineare che, con riferimento al palladio, gli eccessi di potenza si ottengono solo con il deuterio e non con l’idrogeno; altro indizio, questo, che identifica il fenomeno di natura nucleare associabile ad un processo di fusione, che procede con modalità diverse rispetto a quanto avviene nei plasmi. In definitiva in questo tipo di esperimento dobbiamo attenderci, come firma dell’avvenuto processo nucleare, un aumento della concentrazione (quantità) di elio molto al disopra di quelli che sono i valori naturali rivelabili nell’aria che ci circonda. Alcune misure, anche se preliminari, effettuate in Istituti tra i quali la Divisione Energia dell’Sri e dal mio Laboratorio in ENEA, hanno fatto osservare che, in concomitanza con il fenomeno della produzione di potenza, si registra un aumento della concentrazione di elio (in celle sperimentali perfettamente sigillate e realizzate con tecnologia da alto vuoto) rispetto ai valori ambientali e in quantità consistenti con l’eccesso di energia prodotta. Anche queste misure di elio e la correlazione con l’energia prodotta furono presentate da noi e dall’Sri ai referee del DOE nel 2004. Questi ed altri risultati presentati da colleghi statunitensi furono tenuti in conto nella stesura del documento finale del DOE ove viene esplicitamente detto che un altro settore in cui è opportuno concentrare l’attività di ricerca è proprio quello della ricerca delle ceneri nucleari. Si pensa così che il processo sia riconducibile ad una fusione tra nuclei di deuterio con produzione di calore ed elio, senza emissione di radiazioni”.

E ora? Dove si sta indirizzando la ricerca?

“Dopo l’accertamento del DOE, è iniziato un processo di revisione che si articola in due fasi: la prima, di ‘definizione’, in via di completamento, si basa sull’utilizzo degli elettrodi che produciamo qui all’ENEA di Frascati, perché sono quelli che hanno fornito un livello di riproducibilità accettabile e livelli di segnale inequivocabili. Il Laboratorio americano che è stato incaricato di effettuare la prima fase di revisione, l’Sri, ad esempio, utilizza i nostri elettrodi e il sistema calorimetrico della Energetics. Una seconda fase del processo di revisione appunto, è prevista nel caso in cui vengano raggiunti gli obiettivi fissati per la prima”.

Dopo la prima fase si potrebbe cominciare a pensare ad applicazioni di qualche tipo, ad esempio per la produzione di energia?

“No, guardi, non è proprio il caso di parlare di applicazioni energetiche o d’altro tipo. Siamo ancora in una fase di ricerca fondamentale e non c’è davvero la possibilità di esprimersi non dico su ipotetiche applicazioni, ma nemmeno sulla possibilità di studi di natura tecnologica senza aver prima definito la fisica del sistema. Un ingegnere che fa un progetto tecnologico, anche molto sperimentale, ma che lasci sperare in possibili sviluppi, ha bisogno di equazioni matematiche che possono essere elaborate solo quando tutto il processo fisico è completamente compreso e definito. Stiamo muovendo i primi passi proprio per ricostruire, definire e comprendere lo scenario di fronte al quale ci troviamo. Poi non sappiamo se potranno esserci applicazioni di qualche genere, ma è già una cosa molto importante avere la certezza dell’esistenza di un fenomeno come quello della fusione fredda e poter dire che stiamo cominciando a definirlo”.

Fonte: http://titano.sede.enea.it/Stampa/skin2col.php?page=eneaperdettagliofigli&id=78

Riflessioni

    Fusione Fredda che Scotta (I parte)

    Dall’Iraq continuano ad arrivare una valanga di notizie che vengono ignorate dagli organi di stampa sullo stillicidio di docenti, professori e scienziati irakeni che vengono uccisi in apparenti tentativi di sequestro e rapina. Fino ad ora sono alcune centinaia, una vera guerra nell’ombra all’intellighenzia di quel paese per privarlo dei suoi maggiori esponenti della cultura e della scienza.

    Da noi in occidente non è che le cose vadano molto meglio. Vi ricordate la dozzina di scienziati britannici assassinati misteriosamente alcuni anni fa? O il “suicidio” del fisico che aveva denunciato alla BBC l’inesistenza delle armi di distruzione di massa in Iraq?

    Anche in queste ore la notizia del barbaro assassinio di Eugen Mallove, avvenuto nel Connecticut, ha rapidamente fatto il giro degli Stati Uniti e del mondo.

    Durante il programma radiofonico di Art Bell, l’ospite Richard Hoagland è rimasto letteralmente scioccato e ha voluto chiamare la polizia di Norwich convinto che si trattasse di una falsa notizia. Dopo la tragica conferma Hoagland ha ricordato il lavoro di Mallove sulla Fusione Fredda sottolineando come questo crimine sia avvenuto alla vigilia di grandi annunci.

    Da oltre quindici anni l’attività di Mallove era dedicata esclusivamente alla diffusione di studi e ricerche sulla Free Energy. La sua professionalità, non tanto come giornalista che si occupava di scienza ma soprattutto come scienziato che si occupava di informazione, gli consentiva di capire esattamente la potenzialità di alcune tematiche, di individuarne le applicazioni nella società e di identificare facilmente i detrattori e le false informazioni diffuse dalla cosiddetta “scienza ufficiale”.

    Ricostruendo la storia della Fusione Fredda fin dal primo esperimento di Martin Fleischmann e Stanley Pons, avvenuto all’università di Salt Lake City nel 1989, non possiamo dimenticare che:

    – Nel 1991 l’allora Presidente degli USA George Bush, per dare un taglio alle polemiche nate in seguito all’esperimento, incaricò l’MIT di replicare le prove e di compilare un rapporto.

    – Il rapporto finale che arrivò sulla scrivania del Presidente, compilato e firmato del rettore dell’MIT John Deutch, concludeva “provando” che la reazione nucleare era soltanto una “frode”, screditando i molti scienziati che si erano interessati alle ricerche e sottolineando che “non fu ottenuta assolutamente nessuna reazione”. Ovvero la più grande frode scientifica degli ultimi secoli.

    Eugene Mallove

    – Ma ci fu un problema, il nostro Eugene Mallove, con il suo formidabile fiuto di vecchio volpone dell’MIT, riuscì ad ottenere una copia degli appunti di laboratorio originali degli esperimenti eseguiti.

    I dati dimostravano la frode ma quella contro l’intera umanità.

    Veniva confermato che:

    1. La reazione era ottenuta da un comune componente della normale acqua, molto abbondante e facile da estrarre.
    2. La reazione produceva elio in forma gassosa e calore in eccesso.
    3. Nessuna radiazione, ovvero, nessun combustibile o scarto tossico e radioattivo per l’ambiente e gli esseri viventi. Una caratteristica che rendeva istantaneamente obsoleti e inutili le centrali nucleari e tutte le ricerche sulla condotte sulla fissione e sulla fusione calda.

    Gli esperimenti condotti dall’MIT dimostravano che la Fusione Fredda era in grado di eliminare il fabbisogno sociale degli idrocarburi per la produzione di energia.

    Ma il professor Deutch dichiarò al Presidente Bush che si trattava soltanto di una semplice frode!

    Nel maggio 1995 grande SORPRESA, il neo Presidente Clinton nominò il professor John Deutch Direttore della Central Intelligence Agency, la CIA!

    Ma nel 1996 la comunità dell’intelligence statunitense si rese conto che erano in atto pesanti fughe d’informazioni sensibili, di elevato livello di sicurezza. Una commissione guidata da un ispettore generale con pieni poteri iniziò le sue indagini.

    Venne scoperta una realtà tremenda, in seguito ammessa da Deutch, il direttore si portava a casa un’enormità di materiali sensibili che analizzava con i suoi personal computer connessi con la rete della Citibank di cui era uno dei dirigenti.

    Nonostante le indagini dimostrarono che con quei computer furono scambi messaggi email con la Russia ed Israele ed effettuati accessi a numerosi siti pornografici, a John Deutch non venne tolto il nulla-osta di sicurezza industriale del Pentagono.

    Fu costretto a dimettersi da direttore della CIA il 15 dicembre 1996 e ritornò professore all’MIT e consulente delle industrie di armamenti Raytheon Corp., SAIC e altre.

    Il suo comportamento ai vertici del Governo statunitense diede origine ad un’azione giudiziaria che avrebbe potuto portare all’incriminazione per alto tradimento.

    Niente paura! Il giorno prima di rimettere il suo mandato il buon Clinton concesse a Deutch e ad altre 99 persone il Perdono Presidenziale. Tutto finito. Tutto Pulito. Si ricomincia.

    • Fusione Fredda che Scotta (II parte)

    Come abbiamo visto, Eugene Mallove aveva scoperto che i dati sperimentali dimostravano che quanto dichiarato al Presidente George Bush dal rettore dell’MIT John Deutch fosse completamente falso. E come quest’ultimo bugiardone, nominato da Bill Clinton direttore della CIA, avesse perso l’importante incarico a causa di una grave fuga di notizie riservate. I suoi computer di casa erano stati trovati zeppi di documenti interni della CIA, con tracce di scambi di messaggi con Israele, con la Russia oltre che un’infinità di accessi a siti porno. Segaiolo oltre che bugiardo il nostro campione della scienza.

    Va ricordato che durante il suo incarico Deutch (nato in Belgio nel 1938) ebbe un duro scontro con il New York Times a proposito delle rivelazioni sull’organizzazione da parte delle CIA del traffico di cocaina e crack nell’area di Los Angeles negli anni ’80.

    Rientrato al MIT come professore Deutch ha mantenuto gli incarichi di consulente di grandi multinazionali tra le quali Raytheon (armamenti), Perkin-Elmer, Schlumberger (farmaceutici), SAIC e Citibank.

    La stessa Citibank ora sotto inchiesta per gigantesche attività internazionali di riciclaggio di denaro sporco e per aver speculato sui pacchetti azionari della American Airlines e United Airlines ben una settimana prima del tragico 11 settembre 2001. Che combinazione, proprio mentre il professor Deutch sedeva nel consiglio di amministrazione del gigante bancario.

    Niente paura, il 14 ottobre 2003 la Commissione del Congresso USA sugli Attacchi Terroristici del 11 settembre invita proprio John Deutch a fornire i suoi preziosi suggerimenti di grande esperto per una efficace riorganizzazione dell’intero apparato d’intelligence statunitense. Staremo a vedere i risultati.

    Intanto oltre che il fronte irakeno si sta scaldando anche quello della Fusione Fredda e le ultime settimane sono state dense di avvenimenti.

    Nel "The 2004 Cold Fusion Report", un rapporto di 54 pagine al Dipartimento dell’Energia USA costato quattro anni di lavoro e l’analisi di oltre 3.000 documenti di ricerca ai due incaricati Steven Krivit e Nadine Winocur, viene dimostrato in modo inequivocabile che:

    Oltre 150 scienziati di tutto il mondo, compresi 60 fisici, sostengono, dati alla mano come la FF sia una reazione nucleare a bassa temperatura verificabile, riproducibile e priva di radiazioni nocive o di scorie nucleari.

    Il rapporto al DOE, secondo Kenneth Chang del New York Times: “Porta i seguaci della FF agli apici della vendetta, dopo anni di ridicoli rifiuti.”

    Il numero di aprile di Physics Today racconta come il Dipartimento per l’Energia USA abbia deciso di rivedere le ricerche sulla fusione fredda degli ultimi quindici anni.

    James Corey, dirigente dell’unità tecnologica dei Sandia National Laboratories del governo degli Stati Uniti, sostiene “E’ in arrivo in ritardo una rivoluzione della scienza, e la reputazione degli scienziati della FF e di quelli che l’hanno ingiuriata sarà capovolta.”

    Sharon Begley, esperto di scienze del Wall Street Journal sottolinea come la Fusione Fredda può essere considerata una “scienza patologica” non per mancanza di evidenze, ma perché gli scienziati che avrebbero dovuto analizzarla non erano disposti nemmeno a considerarla o a discuterla.

    E’ facile che questa “scienza patologica” sia potuta evolversi in paranoica e nel tentativo di arginare l’ondata incontrollabile del progresso pulito uno dei primi a cui farla pagare sia stato proprio quell’Eugene Mallove che con la sua attività aveva mantenuta accesa la fiaccola della speranza.

    Fonte: http://www.disinformazione.it/fusionefredda4.htm

3 aprile 2010

Siete pronti per il cambiamento del Mondo??? chissà…..

Filed under: free energy — curiositybox @ 21:21

questo video spiega molte cose che tutti dovremmo davvero sapere, GUARDATELO e commentate!!!

8 settembre 2009

NIKOLA TESLA – BIOGRAFIA

Filed under: biografie — Tag: — curiositybox @ 15:36

 

Biografia

 

Ritratto di Nikola Tesla

Nikola Tesla (in cirillico Никола Тесла) (Smiljan, 10 luglio 1856New York, 7 gennaio 1943) è stato un fisico, inventore e ingegnere serbo naturalizzato statunitense nel 1891.

Tesla è conosciuto soprattutto per il suo rivoluzionario lavoro e i suoi numerosi contributi nel campo dell’elettromagnetismo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. I suoi brevetti e il suo lavoro teorico formano la base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (CA), compresa la distribuzione elettrica polifase e i motori a corrente alternata, con i quali ha contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale.

Negli Stati Uniti Tesla fu tra gli scienziati e inventori più famosi, anche nella cultura popolare [1]. Dopo la sua dimostrazione di comunicazione senza fili (radio) nel 1893[2], e dopo essere stato il vincitore della cosiddetta “guerra delle correnti” insieme a George Westinghouse contro Thomas Alva Edison, fu riconosciuto come uno dei più grandi ingegneri elettrici americani. Molti dei suoi primi studi si rivelarono anticipatori della moderna ingegneria elettrica e diverse sue invenzioni rappresentarono importanti innovazioni.

Nel 1943 una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti[3] gli attribuì la paternità (sul suolo statunitense) di alcuni brevetti usati per la trasmissione di informazioni via onde radio.

Avendo sempre trascurato l’aspetto finanziario, Tesla morì povero e dimenticato all’età di 87 anni.

La sua importanza fu anche riconosciuta nella Conférence Générale des Poids et Mesures del 1960, in cui fu intitolata a suo nome l’unità del Sistema Internazionale di misura della densità di flusso magnetico o induzione magnetica (chiamata anche campo magnetico B\,).

Tesla ha contribuito allo sviluppo di diversi settori delle scienze applicate come, per esempio, la robotica[4] (radio comando[5]). I suoi ammiratori contemporanei arrivano al punto da definirlo l’uomo che inventò il Ventesimo secolo[6] e il santo patrono della moderna elettricità[7].

A causa della sua personalità eccentrica e delle sue apparentemente incredibili e talvolta bizzarre affermazioni, negli ultimi anni della sua vita Tesla fu ostracizzato e considerato una sorta di “scienziato pazzo[8] attribuendogli nel tempo curiose anticipazioni di sviluppi scientifici successivi. Molti dei suoi risultati sono stati usati, con alcune polemiche, per appoggiare diverse pseudoscienze, teorie sugli UFO e occultismo new age. Ciò è dovuto al fatto che Tesla lasciò «poca documentazione sui risultati che ha ottenuto, ed anche questa spesso sotto forma di appunti, non di lavori organizzati e comprensibili ad altre persone. Pertanto è relativamente facile attribuirgli le idee più strampalate, o la paternità di invenzioni mirabolanti e soppresse dalla “scienza ufficiale”»[9].

Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Primi anni 1.2 Ungheria e Francia 1.3 Stati Uniti 1.4 Gli anni centrali 1.5 Colorado Springs 1.6 Gli ultimi anni 1.7 Teorie sui Campi 1.8 Armi ad energia diretta 1.9 Invenzioni teoriche 1.10 Serbo o croato? 2 La morte dello scienziato e gli avvenimenti successivi 3 La sua personalità 4 L’istruzione 4.1 Lauree e diplomi universitari 5 La rivendicazione contro Marconi 6 Riconoscimenti 7 Note 8 Bibliografia 8.1 Articoli (prima del 1900) 8.2 Libri 8.3 Pubblicazioni 9 Documentari e film biografici 10 Interpretazioni fantastiche 11 Voci correlate 12 Altri progetti 13 Collegamenti esterni //

 

 

 Il padre Milutin Tesla, prete ortodosso

 

Tesla nacque in una famiglia serba di Smiljan vicino Gospić, nella regione della Lika, allora facente parte della Frontiera Militare dell’Impero austro-ungarico, oggi in Croazia. Il padre serbo, Milutin Tesla, era un prete ortodosso, la madre Georgina-Djuka Mandic, nata nel 1822, anche lei figlia di un prete serbo ortodosso, era un’inventrice. Nikola aveva un fratello e tre sorelle.

Andò a scuola a Karlovac, quindi studiò ingegneria elettrica all’Università tecnica di Graz. Durante gli studi si interessò agli impieghi della corrente alternata. Frequentò fino al primo semestre del terzo anno, non raggiungendo quindi il conseguimento della laurea. Seguì poi i corsi dell’Università di Praga per un’estate, studiando fisica e matematica avanzata. Si dedicò alla lettura di molti lavori, imparando a memoria interi libri grazie alla sua memoria prodigiosa. Tesla affermò, nella sua autobiografia, di avere avuto numerosi particolari momenti di ispirazione.

Nei primi anni di vita egli fu spesso malato. Soffriva di una strana malattia per cui gli apparivano davanti agli occhi lampi luminosi accecanti, sovente accompagnati da allucinazioni. Molte di queste visioni erano connesse a parole o idee che aveva in mente. Simili sintomi si ritrovano in quella che oggi si chiama sinestesia.

Era alto due metri.[10]

Ungheria e Francia

Nel 1881 si spostò a Budapest per lavorare in una compagnia dei telegrafi. Tesla divenne il responsabile elettrico dell’azienda ed in seguito lavorò come ingegnere per il primo sistema telefonico ungherese. In quegli anni realizzò anche un dispositivo che, secondo alcuni, era un ripetitore o amplificatore telefonico, secondo altri invece potrebbe essere stato il primo altoparlante. Si trasferì quindi a Maribor, in Slovenia, dove lavorò come aiuto ingegnere. In quel periodo soffrì di un esaurimento nervoso.

Nel 1882 arrivò a Parigi per lavorare come ingegnere alla Continental Edison Company, progettando migliorie agli apparati elettrici. Nello stesso anno, Tesla ideò il motore ad induzione e iniziò a sviluppare diversi dispositivi che usavano il campo magnetico rotante, per i quali ottenne brevetti nel 1888.

Poco dopo, sempre nel 1882, Tesla dovette accorrere al capezzale della madre morente, arrivando poche ore prima che ella spirasse. Le sue ultime parole furono “Sei arrivato, Nidžo, mio orgoglio”. Dopo la morte della madre, Tesla si ammalò. Rimase in convalescenza due o tre settimane a Gospić e nel paese di Tomingaj vicino Gračac, nell’odierna Croazia, luogo natale della madre.

Stati Uniti

Nel 1884, al suo arrivo negli Stati Uniti, Tesla aveva in mano poco altro che una lettera credenziale di Charles Batchelor, suo superiore nella precedente occupazione. In questa lettera, indirizzata a Thomas Edison, Batchelor scriveva “Conosco due grandi uomini, uno siete voi, l’altro è questo giovane”. Edison assunse Tesla nella sua azienda Edison Machine Works. I compiti di Tesla furono dapprima semplici ma rapidamente si occupò anche dei problemi più complessi all’interno dell’azienda; gli fu quindi proposto di riprogettare l’esistente generatore di corrente continua.

Nel 1919, Tesla scrisse che Edison gli aveva offerto, per quel compito, l’esorbitante premio di 50 mila dollari (equivalenti a circa 1 milione di dollari attuale). Tesla disse di aver lavorato quasi un anno per riprogettare il motore e il generatore. Il suo lavoro portò all’azienda di Edison diversi brevetti estremamente redditizi. Quando Tesla chiese del premio, secondo il racconto di Tesla, Edison rispose: “Tesla, lei non capisce il nostro senso dell’umorismo americano”, e rifiutò di mantenere la promessa. Tesla si dimise quando gli fu anche rifiutato un aumento di stipendio, da 18 dollari a settimana a 25 dollari. Va notato che la cifra di 50 mila dollari corrispondeva all’intero capitale sociale dell’azienda a quel momento.

Per un certo tempo, dovette lavorare come scavatore di fossati, ironia della sorte sempre per l’azienda di Edison. Questi, tra l’altro, non volle mai studiare i progetti di Tesla riguardanti la corrente alternata polifase, essendo convinto che il futuro fosse la corrente continua. Tesla viceversa continuò a concentrarsi sulla corrente alternata.

Gli anni centrali Apparecchi elettromeccanici e principi sviluppati da Nikola Tesla: Vari apparecchi che usano campi magnetici rotanti (1882) Il motore a induzione , trasformatori rotanti, e alternatori ad “alta” frequenza La bobina di Tesla,[11] il trasmettitore d’amplificazione , e altri mezzi per incrementare l’intensità di oscillazioni elettriche (incluso transformazioni di scarica di condensatori e oscillatori di Tesla [12][13]) Sistema di trasmissione di corrente alternata elettrica per lunghe distanze[14] (1888) e altri metodi e strumenti per trasmissione di potenza Sistemi per comunicazioni senza fili (prior art per l’invenzione della radio) e oscillatori a radio frequenza[15] La prima implementazione della porta logica “AND[16] Correnti di Tesla per Elettroterapia[17][18][19] Trasferimento di elettricità senza fili e l’effetto Tesla[20][21] Il fenomeno dell’impedenza Tesla[22] Il campo elettrostatico Tesla Principio di Tesla Bobina bifilare Telegeodinamica Isolazione di Tesla Impulsi di Tesla[23] Frequenze di Tesla[11] Scarica di Tesla[11] Forma di commutatori e metodi di regolazione di terze spazzole Turbine di Tesla (p.e., turbine senza pale) per acqua, vapore e gas e pompe di Tesla Iniettore di Tesla Compressore di Tesla Tubi a Raggi-X che usano il processo bremsstrahlung Apparecchi per gas ionizzati e “Caldi Fuochi di S.Elmo”.[24] Strumenti per emissioni di grandi campi Apparecchiature per raggi di particelle cariche Strumenti per raggi ‘fantasma’[25] sistemi di luce ad arco Metodi per procurare livelli di resistenza estremamente bassi al passaggio di corrente elettrica (predecessore di superconduttività) Circuiti per moltiplicazione di voltaggio Apparecchi per scariche ad alto voltaggio Strumenti per protezione dalla luce VTOL aeromobili Teoria dinamica della gravità Concetti per veicoli elettrici Sistemi polifase

 

Tesla nel laboratorio di East Houston Street a New York

 

Nel 1886 Tesla fondò una propria società, la Tesla Electric Light & Manufacturing. I primi finanziatori non erano d’accordo con Tesla sui suoi progetti per il motore a corrente alternata e alla fine gli tolsero il controllo della società. Tesla lavorò quindi a New York come operaio generico dal 1886 al 1887 per guadagnarsi da vivere e mettere da parte risorse per i suoi progetti futuri. Nel 1887 costruì il primo motore a induzione a corrente alternata senza attrito, di cui fece dimostrazione presso l’American Institute of Electrical Engineers (attualmente parte dell’IEEE) nel 1888. Nello stesso anno, sviluppò i principi della sua bobina di Tesla e iniziò a lavorare con George Westinghouse nei laboratori di Pittsburgh della Westinghouse Electric & Manufacturing Company. Westinghouse ascoltò le sue idee per i sistemi polifase che avrebbero permesso la trasmissione di elettricità a corrente alternata lungo grandi distanze.

Nell’aprile del 1887 Tesla iniziò a investigare su quelli che in seguito sarebbero stati chiamati raggi X utilizzando i suoi tubi a vuoto a singolo nodo (analogo al suo brevetto n.514170). Questo dispositivo differiva dai primi altri tubi a raggi X per il fatto che non avevano elettrodo bersaglio. Il termine moderno per il fenomeno prodotto attraverso questo apparecchio è bremsstrahlung (o radiazione di frenamento). Sappiamo che questo dispositivo operava emettendo elettroni da un singolo elettrodo attraverso una combinazione di emissione di campo ed emissione termoionica. Una volta liberati, gli elettroni sono respinti con forza dall’intenso campo elettrico vicino all’elettrodo durante i picchi a voltaggio negativo dall’output oscillante ad alto voltaggio della bobina di Tesla, generando raggi X nel momento in cui collidono con l’involucro di vetro. Egli utilizzò altresì dei tubi di Geissler. Fin dal 1892 Tesla divenne consapevole di quelli che Wilhelm Röntgen successivamente identificò come effetti dei raggi X.

Tesla commentò i pericoli di lavorare con dispositivi produttori di raggi X a “singolo nodo”, attribuendo erroneamente i danni alla pelle all’ozono piuttosto che alla radiazione:

  « Sulle azioni che feriscono la pelle… noto che esse sono state male interpretate… Esse non sono dovute ai raggi Röntgen, ma semplicemente all’ozono generato in contatto con la pelle. Anche l’acido nitroso potrebbe esserne responsabile, ma per una piccola estensione »   (Tesla, in Electrical Review, 30 novembre 1895)

Tesla osservò successivamente un assistente gravemente “bruciato” dai raggi X nel suo laboratorio. Eseguì numerosi esperimenti prima della scoperta di Röntgen (compresa la radiografia delle ossa della propria mano; in seguito spedì tali immagini a Röntgen) ma non rese largamente note le sue scoperte; la maggior parte della sua ricerca è andata perduta nell’incendio del suo laboratorio avvenuto nel marzo del 1895.

Il 30 luglio 1891, a 35 anni, ottenne la naturalizzazione a cittadino americano. Sempre nel 1891 Tesla creò un laboratorio nella Fifth Avenue a Manhattan, a New York. In seguito Tesla stabilì un altro laboratorio in East Houston Street, sempre a New York. Riuscì ad accendere, a distanza e senza fili, dei tubi a vuoto in entrambi i suoi laboratori, fornendo la prova delle potenzialità della trasmissione senza fili di potenza.[26] Alcuni degli amici più stretti di Tesla erano artisti; tra questi il direttore del Century Magazine, Robert Underwood Johnson, che aveva adattato diverse poesie del poeta serbo Jovan Jovanović Zmaj (che Tesla aveva tradotto). Sempre in quegli anni Tesla era influenzato dalla dottrina filosofica vedica di Swami Vivekananda.[27]

 

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Sistema di generazione di Nikola Tesla che utilizza circuiti a corrente alternata per trasportare energia per lunghe distanze.

 

All’età di 36 anni Tesla depositò i primi brevetti riguardanti il sistema energetico polifase. In seguito le sue ricerche sul sistema e sui principi del campo magnetico rotante. Tesla lavorò come vice presidente dell’American Institute of Electrical Engineers (ora parte dell’IEEE) dal 1892 al 1894. Dal 1893 al 1895 investigò sulle correnti alternate ad alta frequenza. Generò corrente alternata di un milione di volt usando una bobina di Tesla conica e investigò sull’effetto pelle nei conduttori, progettò circuiti regolatori, inventò una macchina per indurre il sonno, lampade a scarica di gas senza fili e trasmise energia elettromagnetica senza fili, costruendo con successo il primo trasmettitore radio. A St. Louis, Missouri, Tesla diede una dimostrazione relativa alla comunicazione radio nel 1893. Rivolgendosi al Franklin Institute a Filadelfia, Pennsylvania e al National Electric Light Association, descrisse e dimostrò in dettaglio i suoi principi. Riguardo alle dimostrazioni di Tesla è stato scritto molto su vari media.

All’Esposizione Universale del 1893, la World Columbian Exposition di Chicago, si svolse una fiera internazionale in cui per la prima volta fu dedicato un padiglione all’energia elettrica. Fu un evento storico dal momento che Tesla e George Westinghouse introducevano i visitatori alla potenza della corrente alternata usandola per illuminare l’Esposizione. Furono esposti le lampade luminescenti di Tesla (progenitrici delle lampade neon) e i bulbi a singolo nodo. Tesla inoltre spiegò i principi del campo magnetico rotante e del motore a induzione dimostrando come far stare in equilibrio sulla punta un uovo fatto di rame durante la dimostrazione dell’apparecchio da lui costruito conosciuto come Uovo di Colombo

Alla fine degli anni 1880, Tesla ed Edison divennero avversari, in parte a causa della promozione da parte di Edison della corrente continua (DC) per la distribuzione dell’energia elettrica contro la più efficiente corrente alternata tanto voluta da Tesla e Westinghouse. Finché Tesla non inventò il motore a induzione, i vantaggi della corrente alternata per la trasmissione di alte tensioni sulle lunghe distanze furono controbilanciati dall’inabilità di utilizzare dei motori su di essa. A causa della cosiddetta “guerra delle correnti“, Edison e Westinghouse fecero quasi bancarotta, perciò, nel 1897, Tesla sciolse Westinghouse dal contratto, causandogli una perdita vera e propria dei diritti d’autore sul suo Brevetto. Sempre nel 1897, Tesla fece ulteriori ricerche sulle particelle radioattive e sulla radioattività che lo portarono a formulare la teoria di base sui raggi cosmici.[28]

Giunto all’età di quarantuno anni, Tesla registrò il primo brevetto di base della radio (U.S. Patent 645576). Un anno dopo, egli presentò all’esercito degli Stati Uniti un’imbarcazione radiocontrollata, credendo che almeno i militari avrebbero apprezzato apparecchiature come siluri radiocomandati. Egli sviluppò la “Art of Telautomatics“, una forma di primitiva robotica. [29] In seguito, nel 1898, egli fece una pubblica dimostrazione con una barca radiocomandata, nell’ambito di una mostra sull’elettricità al Madison Square Garden; utilizzò questa volta degli apparecchi con un innovativo coesore e una serie di porte logiche. Il comando radio a distanza rimase comunque una novità fino agli anni 1960. Nello stesso anno (1898), Tesla inventò anche una “candela elettrica”, detta anche spark plug, per i motori a combustione interna a benzina. Egli ottenne la U.S. Patent 609250 “Electrical Igniter for Gas Engines”, per questo sistema di accensione meccanica. Tesla visse al Gerlach Hotel, rinominato, in seguito, “The Radio Wave Building” al 49W della 27th Street (tra Broadway e la Sixth Avenue), nella bassa Manhattan, dove condusse prima della fine del secolo i suoi esperimenti sulle onde radio. Per onorare e ricordare il suo lavoro, nel 1977 fu posizionata sull’edificio una targa commemorativa.

 

 

Colorado Springs Per approfondire, vedi la voce Trasmettitore d’amplificazione.  Un esperimento a Colorado Springs dove una bobina collegata a terra e sintonizzata è in risonanza con una trasmittente distante; la lampadina è accesa vicino il fondo.

Nel 1899 Tesla decise di trasferirsi per portare avanti le sue ricerche a Colorado Springs, nel Colorado, dove avrebbe avuto molto spazio per i suoi esperimenti sulle alte tensioni e le alte frequenze. Fin dal suo arrivo, egli spiegò ai giornalisti che stava conducendo degli esperimenti sulla telegrafia senza fili. Il suo diario contiene numerose spiegazioni delle sue congetture sulla ionosfera e sugli esperimenti sulle correnti telluriche del suolo, fatte di onde trasversali e onde longitudinali[30]. All’interno del suo laboratorio, Tesla provò che la terra era un buon conduttore, e produsse dei fulmini artificiali (con scariche di milioni di volt, lunghe fino a 40 metri)[31].

Lo scienziato indagò allo stesso tempo sull’elettricità atmosferica, osservando i segnali dei fulmini, catturati con i suoi ricevitori. Le riproduzioni di questi ultimi e dei suoi coesori dimostrano un inatteso livello di complessità (per esempio, modelli a elementi distribuiti, fattore Q, eliche, ritorno della radio frequenza, schemi di eterodina grezza e circuiti rigenerativi[32]. Tesla dichiarò che a quei tempi stesse compiendo le sue osservazioni sulle onde stazionarie[33]. Nel suo laboratorio a Colorado Springs, egli “registrò” alcune tracce di ciò che credeva fossero segnali radio extraterrestri; ciononostante i suoi pubblici annunci e i dati che aveva rilevato furono duramente respinti dalla comunità scientifica. Tesla aveva notato alcune misure di segnali ripetitivi dal suo ricevitore, che erano sostanzialmente differenti da quelli registrati durante i temporali e dal rumore terrestre. Nello specifico, egli ricordò più avanti che i segnali apparivano in gruppi di uno, due, tre e quattro scatti insieme.

Tesla ricercò vari modi di trasmissione di potenza e energia senza fili su lunghe distanze (per mezzo di onde trasversali, a meno estese e più immediate onde longitudinali). Egli trasmise nella banda delle frequenze molto basse (ELF) attraverso il terreno tra la superficie della terra e lo strato di Kennelly-Heaviside. Ricevette poi brevetti su transriceventi senza fili che sviluppavano onde stazionarie con questo metodo. Nei suoi esperimenti, egli fece dei calcoli matematici e computazioni basati sui suoi esperimenti e scoprì che la frequenza minima di risonanza della terra era approssimativamente di 6 Hertz [34]. Verso il 1960 alcuni ricercatori confermarono che la frequenza risonante della cavità ionosferica della terra era di quell’ordine di grandezza (più tardi chiamata risonanza Schumann).

 

Il laboratorio di Tesla a Colorado Springs, 1900 circa

 

Tesla spese l’ultimo periodo della sua vita tentando di segnalare il pianeta Marte, ma solo nel 1996 Corum and Corum pubblicò una analisi dei segnali provenienti dalla magnetosfera di Giove, che indicavano una chiara corrispondenza tra la posizione di Marte a Colorado Springs e la cessazione dei segnali da Giove, nell’estate del 1899, quando lo scienziato era laggiù[35][36].

Tesla lasciò Colorado Springs il 7 gennaio del 1900: il suo laboratorio fu demolito e le sue apparecchiature vendute per pagare i debiti. Gli esperimenti compiuti in Colorado prepararono Tesla per il suo progetto successivo, la costruzione di un’infrastruttura per la trasmissione senza fili di potenza, che sarebbe divenuta meglio nota come Wardenclyffe. Gli fu assegnato il brevetto U.S. Patent 685012 per i modi di incrementare l’intensità delle oscillazioni elettriche. Il sistema di classificazione dell’ufficio brevetti degli Stati Uniti assegna correntemente questa certificazione alla Primary Class 178/43 (“telegrafia/induzione spaziale”), invece gli altri settori applicabili includono il 505/825 (“apparati relativi alla superconduttività a basse temperature”).

Gli ultimi anni

Nel 1900, con 150.000 $ (il 51% provenienti da J. Pierpont Morgan), Tesla iniziò a progettare la struttura chiamata “Wardenclyffe Tower“. Nel giugno del 1902, le operazioni nel suo laboratorio furono spostate da Houston Street a Wardenclyffe. Alla fine la torre fu smantellata come un rottame durante la prima guerra mondiale. I giornali del tempo etichettarono Wardenclyffe come la “follia di Tesla da un milione di dollari”. Nel 1904, poi, l’ufficio brevetti americano cambiò la sua decisione, assegnando a Guglielmo Marconi il brevetto per la radio; fu allora che iniziarono le peripezie di Tesla per riottenere la paternità dell’invenzione. Il giorno del suo cinquantesimo compleanno, nel 1906, egli espose la sua turbina senza pale da 200 hp (150 kW) a 16.000 rpm. Tra il 1910 e il 1911 alla Waterside Power Station di New York, alcuni dei suoi motori a turbina furono testati fino a 5000 hp.

Dal momento che il Premio Nobel per la fisica fu consegnato a Marconi per la radio nel 1909, Thomas Edison e Tesla furono menzionati da un dispaccio di agenzia come potenziali candidati per condividere il Premio Nobel del 1915, giungendo a uno dei tanti incidenti “diplomatici” del Premio Nobel. Alcune fonti affermavano[37] che, a causa dell’animosità reciproca, non fu assegnato loro il premio, nonostante gli enormi contributi scientifici, e che entrambi cercavano di minimizzare i successi dell’altro solamente per aggiudicarsi il titolo. I due scienziati rifiutarono in ogni caso di ricevere il riconoscimento se il collega l’avesse ricevuto per primo e, comunque, nessuno dei due prese in considerazione l’opportunità di condividerlo.

Dopo le polemiche, né Tesla né Edison vinsero il Nobel (anche se Edison ricevette una delle possibili 38 candidature nel 1915 e lo stesso successe per Tesla nel 1937)[38]. Negli anni precedenti, solo Tesla sembrava essere stato candidato per il Premio Nobel del 1912, principalmente per i suoi esperimenti sulla messa a punto di circuiti che utilizzavano trasformatori a risonanza ad alta tensione e alta frequenza.

Nel 1915, parallelamente, Tesla intentò una causa contro Marconi tentando, senza successo, di ottenere un processo contro i diritti dell’inventore italiano. Intorno al 1916 Tesla andò in bancarotta, a causa dei suoi debiti arretrati con il fisco; viveva ormai in povertà. Dopo Wardenclyffe, costruì la Telefunken Wireless Station a Sayville, Long Island, ottenendo in parte i successi a cui voleva arrivare a Wardenclyffe. Nel 1917 la struttura fu sequestrata e abbattuta dai Marines, che sospettavano potesse essere utilizzata da spie tedesche.

Precedentemente alla prima guerra mondiale, Tesla iniziò a cercare degli investitori d’oltremare che finanziassero le sue ricerche. All’inizio del conflitto, egli perse anche i contributi che riceveva per i suoi brevetti europei. Terminata la guerra, Tesla, in un articolo del 20 dicembre 1914, fece numerose predizioni sui punti di discussione del primo dopoguerra. Egli credeva che la Società delle Nazioni non fosse un rimedio per i tempi e i problemi di allora. Negli anni successivi, lo scienziato iniziò a mostrare evidenti sintomi di disturbo ossessivo-compulsivo; divenne ossessionato dal numero tre: sovente si sentiva costretto a girare attorno ad un palazzo tre volte prima di entrarvi, oppure voleva una pila di tre tovaglioli ben piegati intorno al suo piatto ad ogni pasto, o altro ancora. La natura dei suoi disturbi era poco conosciuta a quel tempo e non erano disponibili terapie efficaci, perciò i sintomi vennero considerati come prova di una parziale infermità mentale, danneggiando senza dubbio ciò che era rimasto della sua reputazione.

A quel tempo, egli era alloggiato al Waldorf-Astoria Hotel e affittava una sistemazione a credito, indebitandosi a tal punto che la sua proprietà di Wardenclyffe venne intestata a George Boldt, proprietario del Waldorf-Astoria, per pagare un debito di 20.000 $. Nel 1917, all’incirca nel periodo in cui la Wardenclyffe Tower fu demolita dal nuovo proprietario perché il lotto di terreno acquistasse più valore, Tesla ricevette la più alta onorificenza dell’American Institute of Electrical Engineers (AIEE), la Edison Medal.

Lo scienziato, nell’agosto 1917, fissò per primo i principi riguardanti le frequenze e i livelli di potenza per la costruzione di primitive unità radar[39]. Nel 1934, infatti, Émile Girardeau, lavorando al primo sistema radar francese, affermava di aver concepito le apparecchiature “in accordo con le basi gettate da Tesla“. Dagli anni venti, Tesla negoziò ripetutamente con il governo del Regno Unito per la costruzione di un sistema radar, affermando allo stesso tempo che erano stati fatti numerosi sforzi per catturare i cosiddetti “raggi della morte”. È opinione comune che la rimozione del gabinetto di Chamberlain pose fine alle trattative.

In occasione del suo settantacinquesimo compleanno, nel 1931, il Time Magazine gli dedicò l’intera copertina[40], ringraziandolo per i suoi contributi nel campo della generazione di energia elettrica. Tesla aveva ricevuto il suo ultimo brevetto nel 1928 per un apparecchio destinato al trasporto aereo, che rappresentava il primo esempio di aeromobile a decollo e atterraggio verticale. Nel 1934 poi scrisse al console del suo paese natale Janković un messaggio di gratitudine nei confronti di Mihajlo Pupin, che aveva dato il via ad un programma di donazioni grazie al quale molte compagnie americane potevano supportare le sue ricerche. Tesla aveva però rifiutato i finanziamenti, preferendo vivere della sua modesta pensione iugoslava, continuando così i suoi esperimenti.

Teorie sui Campi

All’età di 81 anni, Tesla affermava di aver ultimato una teoria dinamica sulla gravità, commentando che essa “analizzava tutti i dettagli” e che sperava di presentarla al più presto al mondo[41]. All’epoca di questo annuncio, le istituzioni scientifiche lo considerarono oltre i limiti della ragione; i più credevano che Tesla non avesse mai nemmeno sviluppato la teoria del campo unificato.

Il grosso di questa teoria venne sviluppato tra il 1892 e il 1894, durante il periodo in cui egli conduceva esperimenti elettromagnetici ad alta frequenza e alto potenziale e stava brevettando numerosi apparecchi per l’utilizzo di queste grandi fonti di energia. La teoria fu completata, secondo lo scienziato, entro la fine degli anni trenta: essa spiegava l’attrazione gravitazionale terrestre utilizzando principi di elettrodinamica che consistevano di onde trasversali (in piccola parte) e onde longitudinali (per la maggior parte). Ricordando il principio di Mach, nel 1925 Tesla affermava che

  « Non c’è nulla che sia dotato di vita – dall’uomo, che ha reso schiavi gli elementi, alla più agile creatura – in tutto questo pianeta che non oscilli durante una rotazione. Ogni volta che un’azione sia generata da una forza, anche infinitesimale, il bilancio cosmico viene alterato ed il moto universale ne risente degli effetti. »    

Tesla, riguardo la teoria della relatività di Albert Einstein, osservava che

  « …la teoria della relatività, in ogni caso, è più anziana dei suoi attuali sostenitori. Fu avanzata oltre 200 anni fa dal mio illustre connazionale [sic!] Ruđer Bošković, il grande filosofo, che, non sopportando altre e più varie occupazioni, scrisse un migliaio di volumi di eccellente letteratura su una vasta varietà di argomenti. Bošković si occupò di relatività, includendo il cosiddetto “continuum spaziotemporale“…[42] »    

Tesla fu dunque critico rispetto il lavoro di Einstein sulla relatività,

  « …[a] un magnifico abito matematico che affascina, abbaglia e rende la gente cieca di fronte ad errori impliciti. La teoria è come un mendicante vestito color porpora che la gente ignorante scambia per un re…, i suoi esponenti sono uomini brillanti, ma sono metafisici, più che fisici…[43] »    

Lo scienziato affermò addirittura che:

  « Io continuo a ritenere che lo spazio non possa essere curvo, per il semplice fatto che esso non può avere proprietà. Sarebbe come affermare allo stesso modo che Dio ha delle proprietà. Egli non ne ha, ma solo degli attributi di nostra invenzione. Di proprietà si può parlare solo per la materia che riempie lo spazio. Dire che in presenza di corpi enormi lo spazio diventa curvo è equivalente ad affermare che qualcosa possa agire secondo nulla. Io[44] mi rifiuto di sottoscrivere un simile modo di vedere.[45] »    

Armi ad energia diretta

Più tardi nella sua vita, Tesla fece alcune affermazioni di rilievo circa un’arma chiamata “teleforce“.[46] La stampa la soprannominò “raggio della pace” o “raggio della morte“.[47][48] In totale, i componenti e il funzionamento comprendevano:[49][50]

Un meccanismo per generare una tremenda forza elettrica. Questo, secondo Tesla, fu anche portato a termine. Un dispositivo per intensificare ed amplificare la forza sviluppata dal primo meccanismo. Un nuovo metodo per produrre una disastrosa forza elettrica repellente, effettivo proiettore, arma dell’invenzione.

Tesla lavorò al progetto di un’arma ad energia diretta tra i primi anni del Novecento fino alla sua morte. Nel 1937, egli compose un trattato intitolato “The Art of Projecting Concentrated Non-dispersive Energy through the Natural Media” che riguardava fasci di particelle cariche,[51] che fu pubblicato in seguito per cercare di illustrare una descrizione tecnica di una “super arma che avrebbe messo fine a tutte le guerre nel mondo”. Questo documento, che si trova attualmente nell’archivio del Nikola Tesla Museum di Belgrado, descriveva un tubo a vuoto con un’estremità libera e un getto estremamente collimato di gas che permetteva alle particelle di uscire; il marchingegno includeva poi la carica di particelle a milioni di volt e un metodo per creare e controllare dei fasci non dispersivi di particelle attraverso la repulsione elettrostatica.[52]

Dalle memorie dello scienziato si evince che quest’arma era basata su uno stretto raggio di pacchetti atomici di mercurio o tungsteno, accelerati da un’alta differenza di potenziale (in modo analogo al suo “magnifying transformer“). Tesla diede la seguente spiegazione circa le operazioni del particle gun:

  «  [l’ugello] avrebbe inviato fasci molto concentrati di particelle nell’aria libera, di un’energia così tremenda da abbattere una flotta di 10.000 aeroplani nemici a una distanza di 200 miglia dal confine della nazione attaccata e avrebbe fatto cadere gli eserciti sui loro passi.[53] Tale arma può essere utilizzata contro la fanteria di terra o come contraerea»   (“‘Death Ray’ for Planes”. New York Times, 22 settembre, 1940)

Dopo aver cercato di attirare l’interesse del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti verso la sua invenzione,[54] lo scienziato propose l’apparecchiatura alle nazioni europee;[55] ma nessuno dei governi interpellati si mostrò interessato a firmare un contratto di costruzione dell’arma. Tesla aveva fallito.[56]

Invenzioni teoriche

Tesla fece delle ipotesi di come le forze elettriche e magnetiche potessero distorcere, o addirittura modificare, il tempo e lo spazio e sulle procedure attraverso le quali l’uomo potesse controllare tali energie. Verso la fine della sua vita, rimase affascinato dalla teoria secondo cui la luce è formata sia da particelle elementari sia da onde, un postulato fondamentale già compreso nella fisica quantistica. Queste ricerche lo portarono all’idea di creare un “muro di luce”, manipolando in un certo modo le onde elettromagnetiche. Questo misterioso muro di luce dovrebbe consentire di alterare a piacimento il tempo, lo spazio, la gravità e la materia, e da questo rinacquero una serie di progetti di Tesla che sembrano usciti direttamente dalla fantascienza, come gli aerei antigravità, il teletrasporto, e il viaggio nel tempo.

La più singolare invenzione che Tesla ipotizzò è probabilmente la “macchina per fotografare il pensiero”. Egli pensava che un pensiero formatosi nel cervello creasse una corrispondente immagine nella retina, e che l’impulso elettrico di questa trasmissione neurale potesse essere letto e registrato in un dispositivo. L’informazione immagazzinata, poi, potrebbe essere elaborata da un nervo ottico artificiale e visualizzata come immagine in uno schermo.

Un’altra invenzione teorizzata da Tesla è comunemente chiamata “macchina volante di Tesla”. Tesla dichiarò che uno degli scopi della sua vita era quello di creare una macchina volante che potesse funzionare senza l’uso di un motore o ali, alettoni, propellenti o di qualsiasi fonte di combustione interna. Inizialmente, Tesla pensò ad un aereo che avrebbe dovuto volare grazie ad un motore elettrico alimentato da un generatore a terra. Con il passare del tempo, ipotizzò che questo aereo potesse muoversi in maniera interamente meccanica. La forma ipotizzata per il velivolo è quella tipica di un sigaro o di una salsiccia. Questo fatto, in seguito, sarà sfruttato dai teorici della cospirazione degli UFO.

Tesla è ulteriormente conosciuto per l’invenzione di una speciale radio chiamata “Teslascopio”, progettata con l’intenzione di comunicare con forme di vita extraterrestre di altri pianeti.

Serbo o croato?

La nazionalità di Tesla è stata spesso contesa tra Serbia e Croazia. Pur essendo nato a Smiljan, un paese attualmente situato in Croazia, Tesla si può tuttavia considerare serbo. Nacque infatti da una famiglia di cui il padre, Milutin, era un prete serbo ortodosso e la madre Georgina-Djuka Mandic era figlia anch’essa di un prete serbo ortodosso, Nikola Mandic (1800-1863). Georgina era la quarta di otto figli e si prese cura dei fratelli in seguito alla morte precoce della madre (nonna materna di Nikola Tesla), Sofia Mandic (nata Budisavljevic a Gracac in Lika) ed è per questo motivo che non ebbe l’opportunità di istruirsi. Va tenuto infine presente che all’epoca la Croazia non esisteva e la sua terra era parte dell’impero austro-ungarico in cui lui è nato e cresciuto.

“Io sono rimasto serbo anche oltre l’oceano, come potete sentire e vedere, dove mi occupo della ricerca. Anche voi dovete esserlo e innalzare la gloria del popolo serbo nel mondo con il vostro sapere e col vostro lavoro.” Nikola Tesla 2 giugno 1892.[senza fonte]

La morte dello scienziato e gli avvenimenti successivi

Tesla morì per un attacco cardiaco, solo, nel New Yorker Hotel, tra il 5 e l’8 gennaio del 1943, all’età di 86 anni. Nonostante avesse venduto i suoi brevetti sulla corrente alternata, egli era praticamente nullatenente e lasciò consistenti debiti. In seguito, nello stesso anno, la Corte Suprema degli Stati Uniti impugnò il suo brevetto numero 645576, riconoscendo lo scienziato come l’inventore della radio.

Al momento della sua morte, l’inventore stava continuando a lavorare sul raggio della morte che aveva proposto senza successo al Dipartimento della Guerra degli USA; sembra che il raggio proposto avesse a che fare con le sue ricerche sul fulmine globulare e sulla fisica del plasma, e che fosse composto di un flusso di particelle. Il governo americano non trovò alcun prototipo dell’apparecchio nella cassaforte, ma i suoi scritti vennero classificati come top secret. Il cosiddetto “raggio della pace” costituisce una parte di alcune teorie cospirative come mezzo di distruzione. J. Edgar Hoover dichiarò il caso “most secret”, vista la natura delle invenzioni di Tesla e dei suoi brevetti[57]. Uno dei documenti afferma che “furono ritrovati 80 bauli in luoghi differenti, che contenevano trascrizioni e piani aventi a che fare con i suoi esperimenti[…]”. Charlotte Muzar scrisse che c’erano diversi fogli e oggetti “mancanti”[58].

Dopo la sua morte, la famiglia di Tesla e l’ambasciata iugoslava lottarono con le autorità americane per ottenere questi oggetti, per la potenziale importanza di alcune delle sue ricerche. Infine la nipote Sava Kosanoviċ entrò in possesso di alcuni dei suoi effetti personali, che ora sono esposti al Nikola Tesla Museum di Belgrado, in Serbia[59]. Le esequie dello scienziato ebbero luogo il 12 gennaio 1943, nella Cattedrale di Saint John the Divine di Manhattan, a New York. In seguito al funerale, il suo corpo fu cremato. Le sue ceneri vennero traslate a Belgrado, nella sua Jugoslavia, nel 1957. L’urna fu allocata nel museo che porta il suo nome, dove si trova tutt’oggi.

Tesla non amava posare per i ritratti; lo fece una sola volta, per la principessa Vilma Lwoff-Parlaghy, ma il ritratto andò perduto. Il suo desiderio era quello di avere una scultura fatta dal suo amico più vicino, lo scultore croato Ivan Meštrović, che a quel tempo si trovava negli Stati Uniti, ma morì prima di vederlo terminato. Meštrović fece per lui un busto di bronzo (1952), che è conservato nel museo di Belgrado e una statua (1955/56) alloggiata presso l’Istituto Ruđer Bošković, a Zagabria. Questa scultura venne spostata nel centro di Zagabria, in via Nikola Tesla, per il 150° anniversario della sua nascita, consegnandone un degno duplicato all’Istituto. Nel 1976 una statua di bronzo di Tesla venne sistemata nel parco statale di Niagara Falls nello stato di New York; una simile composizione fu eretta nel 1986 nella sua città natale Gospić.

 

Statua di Nikola Tesla al Niagara Falls State Park

 

Il 2006 venne proclamato dall’UNESCO e dai governi di Serbia e Croazia come anno di Nikola Tesla. In occasione del 150° anniversario della sua nascita, il 10 luglio 2006, il villaggio ricostruito di Smiljan (che era stato demolito durante le guerre negli anni novanta) fu aperto al pubblico assieme alla casa del grande scienziato, predisposta come museo alla memoria; un nuovo centro multimediale venne inoltre dedicato alla vita e al lavoro di Tesla. La chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo, dove il padre dell’inventore faceva servizi di manutenzione, venne completamente ristrutturata e sia il museo che il centro multimediale furono riempite di repliche e riproduzioni delle invenzioni di Tesla. Il museo, in particolare, ha raccolto pressoché ogni documento mai pubblicato da e su Nikola Tesla, la maggior parte dei quali procurati da Ljubo Vojovic, della Tesla Memorial Society di New York. Accanto alla casa dello scienziato è stato eretto un monumento creato dallo scultore Mile Blazevic; nella vicina cittadina di Gospić, nella stessa data, è stata inaugurata una scuola superiore intitolata a Nikola Tesla e presentata una replica della statua dell’inventore, il cui orginale è custodito a Belgrado, preparata da Franco Krsinic.

Negli anni seguenti alla sua morte, molte delle sue innovazioni, teorie e affermazioni vennero usate, scomodamente per i tempi e con alcune controversie, per supportare varie teorie estremiste ritenute assolutamente non scientifiche. Molti dei lavori di Tesla erano conformi ai principi e ai metodi accettati comunemente dalla comunità scientifica, ma la sua stravagante personalità e le sue pretese talvolta irrealistiche, combinate con il suo indiscutibile genio, lo hanno reso una figura popolare tra i teorici estremisti delle cospirazioni dell’occulto. Alcuni di essi, in effetti, credevano addirittura che lo scienziato fosse un essere angelico mandato sulla Terra da Venere per rivelare la conoscenza scientifica all’umanità[60].

 

La sua personalità  Mark Twain nel laboratorio di Tesla, primavera del 1894. Lo scrittore era un grande amico dello scienziato

Negli anni centrali della sua vita, Tesla strinse una forte amicizia con Mark Twain, il quale trascorreva molto tempo insieme a lui, anche nel suo laboratorio. Tesla era rimasto molto amareggiato dalle ripercussioni del suo battibecco con Edison; tanto che, il giorno dopo la morte di quest’ultimo, il New York Times conteneva numerosi encomi della vita del ricercatore, con un’unica opinione negativa scritta da Tesla:

  « … Non aveva hobby, non apprezzava alcun divertimento di qualunque tipo e viveva trascurando completamente le più elementari regole d’igiene. … Il suo metodo era estremamente inefficiente, a tal punto che egli dovette coprire un immenso campo di ricerche per giungere assolutamente a nulla, finché la cieca fortuna intervenne e, dapprima, io fui quasi uno spettatore dispiaciuto per ciò che lui faceva, sapendo che appena un po’ di teoria e calcoli gli avrebbero evitato il 90% della fatica. Ma egli nutriva un autentico disprezzo per la cultura dei libri e la conoscenza matematica, fidandosi interamente del suo istinto di inventore e del suo senso pratico da americano. »    

Poiché Edison era già molto vecchio, giunse al punto di dire che, guardandosi indietro, il più grande errore che avesse mai commesso era quello di non aver mai rispettato Tesla o il suo lavoro. Questo giovò davvero poco ai loro rapporti pressoché inesistenti.

Tesla conosceva bene anche Robert Underwood Johnson. Aveva rapporti di amicizia con Francis Marion Crawford, Stanford White, Fritz Lowenstein, George Scherff e Kenneth Swezey. Ciononostante, era considerato dai più un cinico.

Tesla non fu mai sposato. Era celibe e asessuale e sostenne che la sua castità era molto utile alle sue doti scientifiche[61][62]. Eccetto per le cene formali, egli mangiava sempre da solo, e mai, in alcuna circostanza, avrebbe cenato di sua spontanea volontà con una donna. Al Waldorf-Astoria e al famoso ristorante Delmonico’s selezionava sempre particolari tavoli in disparte, che erano riservati a lui. Anche se veniva sempre descritto come una persona attraente quando interagiva con gli altri, Tesla spesso fingeva nel suo comportamento.

Lo scienziato mise da parte il suo primo milione di dollari all’età di 40 anni, ma donò quasi tutti i suoi diritti d’autore sulle invenzioni future. Era particolarmente inetto nel gestire le sue finanze, completamente incurante della ricchezza materiale. Egli strappò addirittura un contratto con Westinghouse, che lo avrebbe reso il primo miliardario in dollari del mondo, in parte a causa delle implicazioni che questo avrebbe avuto sulla sua visione futura dell’energia libera, e in parte perché avrebbe escluso Westinghouse dagli affari, e Tesla non aveva alcuna intenzione di avere a che fare con i creditori.

Tesla, affetto da disturbo ossessivo-compulsivo, aveva numerose quanto inusuali abitudini ed idiosincrasie. Faceva le cose in tre, ed esigeva che la camera d’albergo dove alloggiava avesse un numero divisibile per tre. Si sa che egli era fisicamente contrario alla gioielleria, specialmente alle collane di perle e che era ossessionato dai piccioni: ordinava speciali semi per i volatili che nutriva nel Central Park, portandone alcuni nella sua stanza in hotel. Era un amante degli animali; spesso gioiva alla vista di una nidiata di gatti.

Tesla, per sua volontà, visse gli ultimi anni della sua vita in una suite di due stanze al 33° piano del New Yorker Hotel, nella Room 3327, dove, giunto alla fine dei suoi giorni, mentre già scivolava in ciò che i più considerano uno stato mentale alterato, avrebbe chiesto di esser visitato quotidianamente da un particolare piccione bianco. Egli avrebbe affermato che il volatile era molto prezioso per lui. L’aneddoto racconta che un giorno il piccione si ammalò; Nikola tentò di soccorrerlo per rimetterlo in salute, ma esso morì tra le sue braccia. L’inventore non era un uomo molto religioso; credeva, infatti, che doveva esserci una spiegazione scientifica per ogni cosa ed era sostanzialmente ateo. Ma quando quel piccione bianco morì, Tesla giurava di aver visto una luce molto chiara venir fuori dai suoi occhi, così luminosa che nemmeno lui sarebbe riuscito a crearne una di pari intensità. Questo episodio lo portò a credere che il candido uccello fosse in origine qualcosa di spirituale. Molti biografi annotano che Tesla considerò la morte del piccione come il “colpo finale” per lui e per il suo lavoro.

Tesla era molto severo circa l’igiene e la pulizia, in un periodo in cui un comportamento così estremo era visto come una stranezza. Era altamente meticoloso e organizzato, e spesso lasciava note e appunti per gli altri, per evitare di dover riorganizzare i suoi lavori.

Lo scienziato credeva che la guerra non poteva essere evitata finché la causa del suo ritorno non fosse stata rimossa, ma si opponeva alle guerre, in generale[63]. Egli cercava di ridurre le distanze, come nella comunicazione per una miglior comprensione, così nei trasporti e nella trasmissione dell’energia, come un modo per stringere amichevoli relazioni internazionali[64].

Egli predisse che

  « un giorno l’uomo connetterà il suo apparato con i moti originari dell’universo…e le vere forze che spingono i pianeti sulle loro orbite e li fanno ruotare spingeranno i suoi macchinari. »    

Come tanti in questo momento storico, Tesla, scapolo a vita, divenne un acceso sostenitore di una versione, autoimposta con la riproduzione selettiva, dell’eugenetica. In un’intervista del 1937, egli affermò:

  « […] il nuovo senso di compassione dell’uomo iniziò ad interferire con le spietate leggi di natura. L’unico metodo compatibile con le noste nozioni di civilizzazione e la lotta (per la sopravvivenza) è quello di prevenire la proliferazione degli esseri non idonei con la sterilizzazione e la guida consapevole dell’istinto all’accoppiamento […] La maggiorparte delle opinioni sull’eugenetica che dobbiamo rendere il matrimonio più difficile. Certamente, a nessun essere che non sia un genitore idoneo dovrebbe essere permesso di dare alla luce una progenie. Nel giro di un secolo non succederà ad una persona normale di accoppiarsi di più con una eugeneticamente non sana che non con un criminale abituale[65].  »    

Nel 1926, Tesla, commentando durante un’intervista le malattie della subordinazione sociale delle donne e la lotta di queste verso l’uguaglianza dei sessi, indicò che il futuro dell’umanità sarebbe stato governato dalle “Api Regine”. Credeva, infatti, che le donne sarebbero diventate il sesso dominante del futuro.[66]

L’istruzione

Tesla era un poliglotta. Accanto al serbo e al croato, conosceva perfettamente altre sette lingue: il ceco, l’inglese, il francese, il tedesco, l’ungherese, l’italiano e il latino.

Lauree e diplomi universitari

Tesla studiò matematica, fisica e ingegneria alla Scuola Politecnica di Graz, in Austria, l’odierna Technische Universität Graz. Due fonti sostengono che egli ricevette la Laurea Magistrale dall’Università di Graz.[67][68] L’Ateneo nega di avergli conferito tale titolo e informa che egli non proseguì mai gli studi oltre il primo semestre del suo terzo anno, durante il quale Tesla smise di seguire le lezioni[69]. Altri affermano che l’inventore venne espulso senza una laurea per il mancato pagamento delle tasse scolastiche del primo semestre del primo anno da matricola.[70][71] Secondo un suo compagno di stanza nel college, egli non ottenne alcun titolo universitario.[72] Tesla fu persuaso più tardi dal padre ad iscriversi al Dipartimento Charles-Ferdinand dell’Università di Praga, che egli frequentò per la sessione estiva del 1880. Dopo la morte del padre, si trasferì a Budapest nel gennaio del 1881, dove trovò un impiego come progettista e disegnatore al Central Telegraph Office.[73]

Doctor Honoris Causa

Per il suo lavoro Tesla ricevette numerose Lauree honoris causa da molti Atenei, tra i quali: Columbia University, Istituto Politecnico di Graz, Università di Zagabria, Istituto Politecnico di Bucarest, Università di Belgrado, Università di Brno, Università di Grenoble, Università di Parigi, Università di Poitiers, Charles University di Praga, Università di Sofia, Istituto Politecnico di Vienna, e Yale University. [74]

La rivendicazione contro Marconi Per approfondire, vedi la voce invenzione della radio.

Nel 1943 una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti[75] attribuì a Tesla la precedenza di alcuni brevetti rispetto a Marconi, tra cui la radio, ma comunque dopo il brevetto di Oliver Lodge che lo precedette[76]. La sentenza della Corte Suprema Statunitense comunque non è universalmente riconosciuta dai sostenitori di Marconi. Molto tempo prima (1911) l’High Court britannica nella persona di Mr. Justice Parker deliberò su un analogo procedimento [77]la validità dei brevetti di Marconi. La sentenza della Corte Suprema Statunitense è rimasta una sentenza discussa anche perché in quel periodo l’esercito Statunitense era in causa con la società Marconi per l’utilizzo di brevetti sulla radio senza il pagamento dei brevetti, la sentenza ha permesso al governo di non pagarli. In realtà ciò non è vero del tutto visto che il governo Usa pagò la somma di 42.000 dollari alla società di Marconi per un brevetto di Oliver Lodge che suddetta società aveva comprato da quest’ultimo[78].

In realtà nessuno prima di Tesla aveva effettuato esperimenti di trasmissioni radio come le intendiamo oggi, cioè con un circuito risonante[79]

Tesla iniziò a tenere le prime conferenze pubbliche sulla trasmissione di energia tramite onde radio nel 1891[80] e nel 1893 pubblicò il primo progetto per trasmettere segnali ed anche energia elettrica tramite onde radio.[81] I progetti di Tesla si concentravano sulla trasmissione di onde elettromagnetiche continue. (CW)[82] per ottenere trasmissioni di segnali ed anche di energia, quelli di Marconi posteriormente, sulla trasmissione di segnali morse tramite onde smorzate (DW) e quindi producevano segnali con interferenze e difficili da sintonizzare. Sono progetti differenti [83]che si suppone non possono essere opera di semplice copia.[84]

Nel 1893, al S. Louis, Missouri, Tesla diede una pubblica dimostrazione della comunicazione radio senza fili. L’apparato che Tesla usò conteneva tutti gli elementi che erano incorporati nei sistemi radio prima della sviluppo della “valvola termoionica”.[85]

I diritti del brevetto negli anni secondo il Governo Statunitense

Riconoscimenti

Tesla è particolarmente onorato in Serbia e Croazia, così come nella Repubblica Ceca e in Romania. È stato insignito del massimo ordine del Leone Bianco in Cecoslovacchia.

Per i suoi meriti scientifici fu dato il suo nome all’unità di misura dell’induzione magnetica, il tesla.

Nel 1912 venne candidato al Premio Nobel per la fisica. Egli lo rifiutò, offeso per non averlo ricevuto nel 1909 al posto di Guglielmo Marconi. Nel 1915 un articolo del New York Times annunciò erroneamente che Tesla e Edison avrebbero condiviso il premio Nobel per la fisica. Tuttavia nessuno dei due lo ricevette.[86]

Il 18 maggio 1917 gli fu conferita la Edison Medal, che egli accettò.[87]

Il 10 luglio, giorno in cui Tesla nacque, è stato proclamato dallo stato di New York Nikola Tesla Day.

Società scientifiche

Come ricompensa per i suoi successi nello sviluppo dell’elettricità e della radio, Nikola Tesla ricevette numerosi premi e riconoscimenti. Venne selezionato come membro del IEEE (al tempo la AIEE) e premiato con il suo traguardo più prestigioso, la Edison Medal. Egli venne pure nominato come componente dell’Associazione Americana per lo Sviluppo della Scienza, e accettò gli inviti per entrare a far parte dell’American Philosophical Society e dell’Accademia Serba delle Arti e delle Scienze. Grazie alle sue ricerche in elettroterapia e la sua invenzione degli oscillatori ad alta frequenza, diventò un membro dell’Associazione Americana per l’Elettroterapia.

Il Sistema Internazionale (SI)

L’unità di misura derivata del Sistema Internazionale per la densità di flusso magnetico o l’induzione magnetica (comunemente conosciuta come campo magnetico B\,), il Tesla, prese questo nome in suo onore (alla Conférence Générale des Poids et Mesures di Parigi del 1960).

IEEE Nikola Tesla Award

Nel 1975 l’Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici creò un premio intitolato a Nikola Tesla, il Nikola Tesla Award, grazie ad un accordo tra la IEEE Power Engineering Society e il IEEE Board of Directors. Questo viene assegnato a quelle persone o team che hanno dato enormi contributi scientifici per la generazione o l’utilizzazione dell’energia elettrica. Il Tesla Award è considerato il riconoscimento più prestigioso nel campo dell’elettrotecnica[88].

L’aeroporto di Belgrado

Il 10 luglio del 2006, in onore del 150° compleanno dell’inventore, il più grande aeroscalo della Serbia, quello di Belgrado, venne ribattezzato Аеродром Београд “Никола Тесла” o Aerodrom Beograd “Nikola Tesla”.

Le monete serbe e jugoslave

Nikola Tesla venne ritratto sulle banconote dell’allora Jugoslavia. La corrente banconota da 100 dinari serbi, stampata dalla Banca Nazionale di Serbia riporta un’immagine di un Tesla giovane sul rovescio. Sul lato opposto c’è una parte di disegno di un motore ad induzione, tratto dai documenti del suo brevetto, e una fotografia di Tesla, con in mano un tubo pieno di gas che emette luce a causa dell’induzione elettrica.

Banconota serba da 500 dinari     Banconota serba da 1000 dinari     Banconota serba da 10mlrd dinari      

 

Oggetti cosmici

Il cratere Tesla sul lato opposto della luna e l’asteroide 2244 Tesla vennero chiamati così in onore del grande scienziato.

Centrali elettriche

Due delle centrali termoelettriche a carbon fossile gestite dall’Electric Power Industry of Serbia, la TPP Nikola Tesla A e la TPP Nikola Tesla B, presero il nome di Nikola Tesla[89].

Commercio

L’aeroporto di Belgrado si chiama Nikola tesla La filiale croata della Ericsson si chiama Ericsson Nikola Tesla d.d. (Nikola Tesla era il nome di una compagnia che produceva apparecchi telefonici a Zagabria, prima che la Ericsson la acquisisse negli anni 1990), in onore del lavoro pioneristico di Tesla nelle comunicazioni senza fili.

Treni

La Silverlink Metro di Londra ha un treno che porta il nome di Tesla, che, come il resto del parco macchine, è un convoglio a propulsione elettrica che può venire alimentato sia dalle linee a terra che da quelle sospese, entro lo stesso percorso, sulla North London Line.

Auto sportive

La Tesla Motors sostiene che:

L’omonimo del nostro Tesla Roadster è il genio di Nikola Tesla […] Siamo sicuri che, se fosse vivo oggi, Nikola Tesla ispezionerebbe la nostra auto e muoverebbe la sua testa in segno di comprensione e approvazione[90].”

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U.S., 320 U.S. 1 (1943) ^ In realtà la sentenza americana si basa anche sulle applicazioni pratiche preesistenti prior arts di Tesla che sono datate dal 1891 al 1893 prima di tutti gli altri sperimentatori ^ In realtà la disputa era tra Marconi e Stone e risale al 1911 prima della sentenza della Corte Suprema USA. Il caso è discusso ampiamente nella sentenza e riguarda due diversi componenti usati da entrambi i contendenti per regolare la sintonia nei quattro circuiti base della radio. Stone ottenne lo stesso risultato inserendo una capacità variabile, quindi per questo motivo la Corte USA nel ’43 affermò che entrambi i brevetti erano validi e quindi la causa era da rivedere. ^ [4] i primi cinque versi della sentenza ^ Nell’articolo scritto nel 1893 e pubblicato nel 1895 [5]si può vedere chiaramente esempi di circuiti sintonizzati risonanti (fig. 9) riceventi onde radio e a pag. 929 Tesla scrive chiaramente di trasmissione di “intelligible signals”, oltre che di potenza, ottenibili con i suoi metodi (4 circuiti risonanti alla stessa frequenza).In un articolo [6] (fig 38) mostra chiaramente un circuito ricevente di onde radio che utilizzò prima del 1895.In un altro articolo del 1893 [7] (fig. 185) Tesla scrive chiaramente di “trasmissione di intelligenza” attraverso onde radio, ed anche di potenza, attraverso 4 circuiti sintonizzati ^ Disegno degli esperimenti di Tesla ^ SYSTEM OF TRANSMISSION OF ELECTRICAL ENERGY ^ I suoi sistemi (brevettati)[8] (ultime righe) si basavano sulla trasmissione contemporanea di onde elettromagnetiche spaziali che di terra (onde Zenneck, effetto Sommerfeld), al contrario di Marconi che credeva di non trasmettere onde hertziane (come egli afferma nel suo discorso del Nobel) ^ Tesla considerava la telegrafia a spinterometro ad onde smorzate un abominio, egli infatti utilizzò sempre le onde continue nella trasmissione di onde radio e lo stesso metodo fu utilizzato poi anche da Marconi ed altri almeno dieci anni dopo Tesla ^ I primi progetti di radio erano affetti da molto rumore di fondo dovuto alla difficoltà di sintonizzare correttamente il segnale trasmesso. Il 26 febbraio 1900 Marconi richiese nel Regno Unito il brevetto 7777 che riguardava un circuito diviso in quattro parti basato su trasmettitori e ricevitori indipendenti.Uno schema simile del circuito (4 circuiti sintonizzati indipendenti) era stato già brevettato da Tesla nel 1897 645,576 per trasmissioni di energia e nel 1898 (US 613,809) costruì un battello radiocomandato che poteva essere pilotato su brevi distanze tramite più canali radio ([9] US 725,605. Il modello era dotato di coesori rotanti, lampade che potevano essere accesa dal radiocomando: quindi il sistema avrebbe permesso una comunicazione morse. Nel brevetto si parlano di elevate distanze ma la dimostrazione pubblica venne effettuata in un edificio e quindi a distanze modeste.Il sistema era lo stesso che aveva utilizzato a West Point dove aveva raggiunto la distanza di circa 30 km ([10]27 giugno) naturalmente migliorato. Il brevetto marconiano non risolveva in modo definitivo il problema della trasmissione affetta da rumore ma rendeva il dispositivo commercializzabile. Infatti le sue prime trasmissioni radio con circuiti a spinterometro ad onde smorzate erano affette da interferenze atmosferiche come afferma lo stesso Marconi nel suo discorso del Nobel [11] egli afferma che i suoi strumenti erano imperfetti. La prima trasmissione atlantica secondo alcuni fu solo una ricezione di interferenze atmosferiche [12] visto che il circuito di Marconi (progettato da Fleming: fig 2) poteva trasmettere solo dei punti e non delle linee del codice Morse (per questo trasmise solo la lettera “s”: tre punti), inoltre utilizzò dei circuiti non sintonizzati visto che usò un aquilone come antenna ed una cuffia per ascoltare il segnale. ^ secondo l’IEEE [13] (dal 1893) ^ La fondazione del Nobel non diede alcuna spiegazione ufficiale. Secondo alcune indiscrezioni Tesla avrebbe rifiutato il premio per non doverlo condividere con Edison, e perché Marconi l’aveva già ricevuto. Fonti: http://www.teslasociety.com/biography.htm http://www.jimloy.com/physics/edison.htm ^ La Tesla Memorial Society of New York sostiene che la medaglia gli fu assegnata nel 1916 e che risultava scomparsa allorché Tesla venne ritrovato morto. ^ IEEE, “IEEE Nikola Tesla Award. Apr 01, 2005. ^ Electric Power Industry of Serbia (EPS) ^ Why the Name “Tesla”?, Tesla Motors, Inc., 2006

Bibliografia In italiano W. Bernard Carlson, L’inventore dei sogni, in Le Scienze 441, maggio 2005 Robert Lomas, L’uomo che ha inventato il XX secolo, Newton & Compton, marzo 2000 Massimo Teodorani, Tesla, lampo di genio, Macro Edizioni, ottobre 2005 Vittorio Baccelli, Nikola Tesla – un genio volutamente dimenticato, Edizioni della Mirandola, ottobre 2006 Vittorio Baccelli, Nikola Tesla 2 – , Edizioni della Mirandola, marzo 2007 Margaret Cheney. Tesla. Un uomo fuori dal tempo. Macerata, Liberilibri, 2006. ISBN 88-85140-86-6. In inglese Cheney, Margaret & Uth, Robert, Tesla, Master of Lightning, published by Barnes & Noble, 1999 ISBN Germano, Frank, Dr. Nikola Tesla. Frank. Germano.com. Lomas, Robert, The Man who Invented the Twentieth Century. Lecture to South Western Branch of Instititute of Physics. Martin, Thomas Commerford, The Inventions, Researches, and Writings of Nikola Tesla, New York: The Electrical Engineer, 1894 (3rd Ed); reprinted by Barnes & Noble, 1995 ISBN-X O’Neill, John J., Prodigal Genius: The Life of Nikola, 1944. ISBN 0-914732-33-1. (Tesla reportedly said of this biographer “You understand me better than any man alive”; also the version at uncletaz.com with other items at uncletaz’s site]) Penner, John R.H. The Strange Life of Nikola Tesla, corrupted version of My Inventions. Pratt, H., Nikola Tesla 1856–1943, Proceedings of the IRE, Vol. 44, September, 1956. Nikola Tesla. IEEE History Center, 2005. Seifer, Marc J. Wizard: The Life and Times of Nikola Tesla; Biography of a Genius, Secaucus, NJ: Carol Publishing Group, 1996. ISBN Weisstein, Eric W., Tesla, Nikola (1856–1943). Eric Weisstein’s World of Science. Gazetteer of Planetary Nomenclature, Moon Nomenclature: Crater. USGS, Astrogeology Research Program. Dimitrijevic, Milan S., Belgrade Astronomical Observatory Historical Review. Publ. Astron. Obs. Belgrade,), 162–170. Also, Srpski asteroidi, Tesla. Astronomski magazine. Hoover, John Edgar, et al., FOIA FBI files, 1943. Pratt, H., Nikola Tesla 1856–1943, Proceedings of the IRE, Vol. 44, September, 1956. W.C. Wysock, J.F. Corum, J.M. Hardesty and K.L. Corum, Who Was The Real Dr. Nikola Tesla? (A Look At His Professional Credentials)”. Antenna Measurement Techniques Association, posterpaper, October 22–25, 2001 (PDF) Roguin, Ariel, Historical Note: Nikola Tesla: The man behind the magnetic field unit. J. Magn. Reson. Imaging 2004;19:369–374. 2004 Wiley-Liss, Inc. Sellon, J. L., The impact of Nikola Tesla on the cement industry. Behrent Eng. Co., Wheat Ridge, CO. Cement Industry Technical Conference. 1997. XXXIX Conference Record., 1997 IEEE/PC. Page(s) 125–133. ISBN Valentinuzzi, M.E., Nikola Tesla: why was he so much resisted and forgotten? Inst. de Bioingenieria, Univ. Nacional de Tucuman; Engineering in Medicine and Biology Magazine, IEEE. Jul/Aug 1998, 17:4, p 74–75. ISSN Waser, André, Nikola Tesla’s Radiations and the Cosmic Rays. (PDF) Secor, H. Winfield, Tesla’s views on Electricity and the War, Electrical Experimenter, Volume 5, Number 4, August, 1917. Florey, Glen, Tesla and the Military. Engineering 24, December 5, 2000. Corum, K. L., J. F. Corum, Nikola Tesla, Lightning Observations, and Stationary Waves. 1994. Corum, K. L., J. F. Corum, and A. H. Aidinejad, Atmospheric Fields, Tesla’s Receivers and Regenerative Detectors. 1994. Meyl, Konstantin, H. Weidner, E. Zentgraf, T. Senkel, T. Junker, and P. Winkels, Experiments to proof the evidence of scalar waves Tests with a Tesla reproduction. Institut für Gravitationsforschung (IGF), Am Heerbach 5, D-63857 Waldaschaff. Anderson, L. I., John Stone Stone on Nikola Tesla’s Priority in Radio and Continuous Wave Radiofrequency Apparatus. The Antique Wireless Association Review, Vol. 1, 1986, pp. 18–41. Anderson, L. I., Priority in Invention of Radio, Tesla v. Marconi. Antique Wireless Association monograph, March 1980. Marincic, A., and D. Budimir, Tesla’s contribution to radiowave propagation. Dept. of Electron. Eng., Belgrade Univ. (5th International Conference on Telecommunications in Modern Satellite, Cable and Broadcasting Service, 2001. TELSIKS 2001. pg., 327–331 vol.1) ISBN-X Page, R.M., The Early History of Radar, Proceedings of the IRE, Volume 50, Number 5, May, 1962, (special 50th Anniversary Issue). C Mackechnie Jarvis Nikola Tesla and the induction motor. 1970 Phys. Educ. 5 280–287. Giant Eye to See Round the World (DOC) Nichelson, Oliver, Nikola Tesla’s Energy Generation Designs, Eyring, Inc., Provo, Utah. Nichelson, Oliver, The Thermodynamics of Tesla’s Fuelless Electrical generator. American Fork, Utah. (American Chemical Society, 1993. 2722-5/93/0028-63) Toby Grotz, The Influence of Vedic Philosophy on Nikola Tesla’s Understanding of Free Energy.

Articoli (prima del 1900) Selected Tesla Writings, Written by Tesla and others,. Light Without Heat, The Manufacturer and Builder, January 1892, Vol. 24 Biografia – Nikola Tesla, The Century Magazine, November 1893, Vol. 47 Tesla’s Oscillator and Other Inventions, The Century Magazine, November 1894, Vol. 49 The New Telegraphy. Recent Experiments in Telegraphy wih Sparks, The Century Magazine, November 1897, Vol. 55

Libri Massimo Teodorani, Tesla, Lampo di genio. La storia e le scoperte del più geniale inventore del XX secolo. Macro Edizioni – ottobre 2005 Leland Anderson, Dr. Nikola Tesla (1856–1943), 2d enl. ed., Minneapolis, Tesla Society. 1956 Cheney, Margaret, Tesla: Man Out of Time, 1979 Childress, David H., The Fantastic inventions of Nikola Tesla,” 1993 Glenn, Jim, The Complete Patents of Nikola Tesla, 1994 Jonnes, Jill Empires of Light: Edison, Tesla, Westinghouse, and the Race to Electrify the World. New York: Random House, 2003 Martin, Thomas C., The Inventions, Researches, and Writings of Nikola Tesla, 1894 John H. O’Neill, Prodigal Genius, 1944 Seifer, Marc J., Wizard, the Life and Times of Nikola Tesla,” 1998 Tesla, Nikola, Colorado Springs Notes, 1899–1900″ Tesla, Nikola, “My Inventions” Parts I through V published in the Electrical Experimenter monthly magazine from February through June, 1919. Parte VI pubblicata nell’ottobre 1919. Reprint edition with introductory notes by Ben Johnson, New York: Barnes and Noble,1982, ISBN; also online at My Inventions‘”, 1919 Thomas Valone, Harnessing the Wheelwork of Nature, 2002

Pubblicazioni Carlson, W. Bernard, “Inventor of dreams“. Scientific American, March 2005 v292 i3 p78(7). Jatras, Stella L., “The genius of Nikola Tesla“. The New American, July 28, 2003 v19 i15 p9(1) Rybak, James P., “Nikola Tesla: Scientific Savant“. Popular Electronics, 1042170X, Nov99, Vol. 16, Issue 11. Lawren, B., “Rediscovering Tesla“. Omni, Mar88, Vol. 10 Issue 6.

Documentari e film biografici

Vi sono due film che descrivono la vita di Tesla.

Nikola Tesla, prodotto nel 1977 in Yugoslavia e riadattato come serie TV (10 episodi di 60 minuti), nel quale Tesla è stato interpretato da Rade Šerbedžija. Il segreto di Nikola Tesla (Tajna Nikole Tesle) del 1980, per la regia di Krsto Papic, prodotto da Orson Welles per la Repubblica federale socialista di Jugoslavia, nel quale lo stesso Welles interpretò la parte del protettore di Tesla, J.P. Morgan; con Petar Bozovic nel ruolo di Tesla. Tesla: Master of Lightning (1999) è un documentario tratto dall’omonimo libro di Margaret Cheney.

Interpretazioni fantastiche

Vari film di genere avventuroso/fantascientifico fanno riferimento ad ipotetiche o immaginarie invenzioni dello scienziato; tra questi:

Crash Point Zero (USA, 2000) di Jim Wynorski, in cui i protagonisti scoprono in Siberia un leggendario raggio della morte inventato da Nikola Tesla, cercando di fare ritorno in America per consegnarlo alla CIA. The Prestige (2006) diretto da Christopher Nolan, dove i protagonisti (interpretati da Hugh Jackman e Christian Bale) esplorano i possibili utilizzi delle sue invenzioni per rendere più spettacolari i loro trucchi di magia. Tratto dall’omonimo romanzo di Christopher Priest del 1995, in questo film Tesla è interpretato da David Bowie.

Nella narrativa:

Meraviglia dei mondi è un romanzo fanta-storico del 2005 di Sesh Heri, in cui Tesla è il protagonista: assieme a Mark Twain e Harry Houdini lo scienziato è coinvolto da agenti provenienti da Marte nella ricerca di un cristallo rubato sul pianeta rosso. Tesla fa anche la sua apparizione come personaggio in numerosi romanzi di fantascienza di Spider Robinson di una serie ambientata in un singolare bar popolato di viaggiatori del tempo e alieni; l’inventore viene recuperato dal suo letto di morte nel 1943, ringiovanito e assoldato dagli avventori del bar di Callahan nelle loro avventure alla salvezza dell’universo. Nel romanzo The Tesla Legacy (2006) dello scrittore australiano Robert G. Barrett, l’inventore è uno dei personaggi principali e apparentemente costruisce una macchina del giudizio universale nascosta nella Hunter Valley nel nuovo Galles del Sud che può distruggere l’Australia se non il pianeta stesso. Tesla è uno dei protagonisti di The Five Fists of Science, una graphic novel steampunk di Matt Fraction e Steven Sanders (2006) in cui lo scienziato e l’amico Mark Twain sono affiancati per la causa della pace mondiale. Nel videogioco Fallout 3 sono presenti molte citazioni riguardanti il nome di Nikola Tesla, legate soprattutto ad armi di fantasia. Nel videogioco Command & Conquer: Red Alert Il Tesla Coil (Tentacolo Tesla) è una delle armi più potenti del gioco, una torretta statica capace di scagliare micidiali fulmini su qualsiasi unità nemica gli arrivi a portata di tiro.

Voci correlate Bobina di Tesla Cronologia della radio Lista dei brevetti di Tesla Mileva Marić Tesla (unità di misura) Trasmettitore d’amplificazione Wardenclyffe Tower

Collegamenti esterni (EN) Tesla Memorial Society of New York Sentenza della Corte Suprema di Giustizia degli USA emessa nel giugno 1943 Articolo critico sulla Sentenza della Corte Suprema di Giustizia degli USA emessa nel giugno 1943 Articolo su Tesla su un sito che sostiene la tesi della bioeneregia Articolo dedicato al bulbo di Tesla su un sito dedicato ad antigravità, scienza dell’etere e di confine Cerca video su Nikola Tesla in YouTube (EN) (HR) centro multimediale Nikola Tesla in Croazia (EN) (SR) Museo Nikola Tesla a Belgrado (EN) Tutti i brevetti di Tesla in versione PDF (EN) The missing secrets of Nikola Tesla Documentario in streaming (HR) Nikola Tesla memorial centre a Smiljan, Croazia (EN) Società svizzera di ricerche su Tesla (EN) World of Scientific Biography: Nikola Tesla, ad opera di Wolfsram Research (EN) Nikola Tesla Page, tesla coils, Plasma Sphere wo-glass, Plasma Sphere HV supplies, Coil plans, instructions, High voltage projects. (HR) Tesla’s great-grand niece Daniela Tesla lives in SerbiaGlas Javnosti intervista la pronipote sedicenne di Tesla (in Serbo) (HR) – articolo sui luoghi natii di Tesla e i suoi parenti serbi (dal giornale Jutarnji list) (EN) Wagner, John W., “Nikola Tesla, Forgotten American Scientist“. (EN) “The Tesla Wardenclyffe Project“. Shoreham, New York. (Aims to reuse Wardenclyffe.) (EN) “Nikola Tesla’s Father – Milutin Tesla (1819–1879)“. Serb National Federation, 2002. (EN) Mrkich, D., “Tesla – The European Years“, Serb National Federation. (HU) Nikola’s Page (Hungarian – original images of text) (EN) Fred Walters’ hand-scanned Brevetti di Tesla (documenti PDF) (EN) Jim Bieberich’s The Complete Nikola Tesla U.S. Patent Collection (EN) Science Friday, “Strange Scientists“, August 7, 1998 (EN) Science Friday, “The Science of Radio“, October 13, 1995 (EN) Ockhams Razor, “Nikola Tesla — The Unknown InventorNikola Tesla Story: Tells more about Tesla and Edison. Seifer, Marc J., and Michael Behar, Electric Mind, Wired Magazine, October 1998. Palmer, Stephen E., “Wardenclyffe: Nikola Tesla’s Dream For Free Energy And The Conspiracy Which Destroyed It“. Requiem for Tesla: a play created by Rude Mechanicals in Austin, Texas 2001, 2003 Nikola Tesla on various Yugoslavian and Serbian banknotes. (EN) Dossier su Nikola Tesla dell’FBI in pdf (9,95 MB) Various writings and lectures by Nikola Tesla Kenneth M. Swezey Papers, 1891–1982, Archives Center, National Museum of American History, archival resources. Nikola Tesla Special Event Amateur Radio Station 9A150NT (celebrating Tesla’s 150th birthday) (SR) Nikola Tesla biography (Best collection of texts about Tesla on Serbian language)

 

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23 agosto 2009

Gaspare Malinverno (inventore e poeta) QUEL NEWTON E’ SOLO UNO STATICO !

lo sostiene Gaspare Malinverno Inventore e Poeta non a scopo di lucro.

Non e’ che NEWTON si sia proprio sbagliato: tuttavia le leggi da lui enunciate non possono
definirsi della dinamica , ma dalla statica, perché se ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, queste si annullano a vicenda e si ha lo stato di quiete.
Lo sostiene Gaspare Malinverno, Clarense, 45 anni, una passione per la fisica nata con la sua adolescenza e mai sopita nonostante abbia compiuto solo studi umanistici, per i quali peraltro non si e’ mai sentito molto attratto.
“Sono stato espulso dai Salesiani per indolenza, confessa, dal seminario per ottusità, dai Francescani per mancanza di umiltà. Dalle Magistrali e’ stato invece espulso, dice lui, per “grafomania”.
La motivazione di primo acchito sembra un pò singolare poi, dopo una certa iniziale reticenza, ammette tra l’imbarazzato e il divertito che ogni tanto gli piaceva scrivere su quel registro chiamato giornale di classe, imitando la calligrafia di questo o di quell’insegnante.
Non scriveva cose qualsiasi: “Avevo espresso concetti per la scuola del tempo potevano sembrare osceni”.
Fuor di metafora: si trattava di dettagliate descrizioni anatomiche di alcune professoresse; glutei o giù’ di lì,” e anche un po’ più’ su me l’ero presa non con quelle carine, ma con quelle noiose, che magari avevano un sedere a pera di Verona.
Malinverno, gli chiediamo, lei si ritiene un caposcuola?
“Assolutamente no, io sono un appassionato di fisica.
Non e’ che la fisica tradizionale vada buttata a mare; solo va integrata e interpretata, almeno in alcune enunciazioni.
Arriviamo cosi’ alla fisica “reale o sperimentale”.
A questo scopo ha progettato e realizzato una macchina: ” l’avevo studiata innanzitutto come un interscambio tra energia cinetica ed energia potenziale, come una nuova forma di scrittura che sviluppasse energia: questo avviene solo se la macchina è in interazione o in interscambio.
Ad un impulso elettrico o magnetico, per esempio, può interagire una forza di gravità.
Questa macchina non contiene motori di nessun tipo, sviluppa puramente “forza meccanica”.
Sarebbe in grado di realizzare il moto perpetuo?, domandiamo.
“Io direi che, permettendolo le strutture meccaniche, si può’ arrivare anche a questo.
Potrebbe essere il primo concetto di motore che possa andare su altri pianeti, visto che funziona su un pianeta chiamato Terra.

Cioè attraverso la forza di gravità, che non e’ uguale a quella della terra, studiando proporzionalmente le distanze, la cosa è fattibile anche per altri luoghi.
Il signor Malinverno mette in moto l’aggeggio,
Un braccio comincia a oscillare e per un paio di minuti va avanti senza che l’ampiezza delle oscillazioni subisca apprezzabili diminuzioni.
Anzi, l’impressione è che le oscillazioni tendano ad ampliarsi.
Cominciamo a temere che anche Galileo debba dare una riveduta alle sue leggi sul pendolo, ma il nostro Gaspare interviene rassicurante, “il fatto è che, con questa macchina, ad ogni azione corrisponde una reazione maggiore o contraria.
Questa energia è il prodotto del lavoro virtuale di due masse, di due pesi che si annullano ad un certo angolo ma, caricati una volta, continuano a ricaricarsi per mezzo di due impulsi esterni al meccanismo stesso”.
La straordinarietà’ dell’invenzione non gli ha affatto dato testa:

“Questa macchina non e’ stata realizzata con materiali appropriati: e’ stata fatta in maniera alquanto rudimentale, con materiali improvvisati, cuscinetti magari di recupero.
Questo peso, ad esempio l’ho disassato per non continuare a reattivizzarlo come stimolo, come impulso, perché’ dopo qualche ora si logorerebbe”.
Gaspare Malinverno, che si definisce comunista libertario, alieno da vincoli di partito, non è solo “un appassionato di fisica”, ma anche poeta e scultore naif.
Bellissimo un suo Gesu’ in croce, con un braccio inchiodato e l’altro teso in basso verso l’umanità. Sono un primitivo afferma non mi piace la forma definita, preferisco che rimanga vagamente nell’abbozzo.
Le poesie le compone solo a memoria, ma una volta composte non le dimentica più.
Non è venale, la sua intenzione non intende affatto brevettarla, la considera un patrimonio a disposizione di tutta l’umanità.
Ha già’ fatto vedere questa macchina a scienziati o a esperti? chiediamo.
“No!, l’ho fatta vedere a un dottore in chimica, che oltre che a capirci un accidenti mi ha detto che ne avrebbe parlato a dei suoi colleghi.
Signor Malinverno lei ha, tutto sommato fiducia nelle istituzioni ufficiali, ma persino i papi ci hanno messo 400 anni a capire le ragioni di Galileo. Pazienza e fede, insomma, senza le quali nulla si ottiene.
Traendo l’ispirazione nel lontano 1964 dal libro di P.Fleury J.P. Mathieu, che trattava di vibrazioni meccaniche e acustica, (della Zanichelli Bologna) a pagina 92 si può’ leggere che un oscillatore a resistenza negativa privo di attrito e dinamicamente instabile per quanto riguarda l’energia dell’oscillatore essa cresce evidentemente con l’ampiezza , e deve essere
fornita da una sorgente ausiliaria.
L’equazione non può’ essere quindi applicata ad un sistema isolato.
Inoltre l’energia può’ essere fornita in continuazione attraverso un solenoide, ciò’ porta a considerare i sistemi autoforzati, capaci di trasformare l’energia fornita in energia alternativa molto più maneggevole come veri e propri motori. In pratica pero’ esistono sempre delle resistenze positive; segue quindi che l’ampiezza del moto dell’oscillatore non cresce indefinitamente, ma diventa stazionaria.

copyright     http://www.gasparemalinverno.com

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