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23 agosto 2009

Gaspare Malinverno (inventore e poeta) QUEL NEWTON E’ SOLO UNO STATICO !

lo sostiene Gaspare Malinverno Inventore e Poeta non a scopo di lucro.

Non e’ che NEWTON si sia proprio sbagliato: tuttavia le leggi da lui enunciate non possono
definirsi della dinamica , ma dalla statica, perché se ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, queste si annullano a vicenda e si ha lo stato di quiete.
Lo sostiene Gaspare Malinverno, Clarense, 45 anni, una passione per la fisica nata con la sua adolescenza e mai sopita nonostante abbia compiuto solo studi umanistici, per i quali peraltro non si e’ mai sentito molto attratto.
“Sono stato espulso dai Salesiani per indolenza, confessa, dal seminario per ottusità, dai Francescani per mancanza di umiltà. Dalle Magistrali e’ stato invece espulso, dice lui, per “grafomania”.
La motivazione di primo acchito sembra un pò singolare poi, dopo una certa iniziale reticenza, ammette tra l’imbarazzato e il divertito che ogni tanto gli piaceva scrivere su quel registro chiamato giornale di classe, imitando la calligrafia di questo o di quell’insegnante.
Non scriveva cose qualsiasi: “Avevo espresso concetti per la scuola del tempo potevano sembrare osceni”.
Fuor di metafora: si trattava di dettagliate descrizioni anatomiche di alcune professoresse; glutei o giù’ di lì,” e anche un po’ più’ su me l’ero presa non con quelle carine, ma con quelle noiose, che magari avevano un sedere a pera di Verona.
Malinverno, gli chiediamo, lei si ritiene un caposcuola?
“Assolutamente no, io sono un appassionato di fisica.
Non e’ che la fisica tradizionale vada buttata a mare; solo va integrata e interpretata, almeno in alcune enunciazioni.
Arriviamo cosi’ alla fisica “reale o sperimentale”.
A questo scopo ha progettato e realizzato una macchina: ” l’avevo studiata innanzitutto come un interscambio tra energia cinetica ed energia potenziale, come una nuova forma di scrittura che sviluppasse energia: questo avviene solo se la macchina è in interazione o in interscambio.
Ad un impulso elettrico o magnetico, per esempio, può interagire una forza di gravità.
Questa macchina non contiene motori di nessun tipo, sviluppa puramente “forza meccanica”.
Sarebbe in grado di realizzare il moto perpetuo?, domandiamo.
“Io direi che, permettendolo le strutture meccaniche, si può’ arrivare anche a questo.
Potrebbe essere il primo concetto di motore che possa andare su altri pianeti, visto che funziona su un pianeta chiamato Terra.

Cioè attraverso la forza di gravità, che non e’ uguale a quella della terra, studiando proporzionalmente le distanze, la cosa è fattibile anche per altri luoghi.
Il signor Malinverno mette in moto l’aggeggio,
Un braccio comincia a oscillare e per un paio di minuti va avanti senza che l’ampiezza delle oscillazioni subisca apprezzabili diminuzioni.
Anzi, l’impressione è che le oscillazioni tendano ad ampliarsi.
Cominciamo a temere che anche Galileo debba dare una riveduta alle sue leggi sul pendolo, ma il nostro Gaspare interviene rassicurante, “il fatto è che, con questa macchina, ad ogni azione corrisponde una reazione maggiore o contraria.
Questa energia è il prodotto del lavoro virtuale di due masse, di due pesi che si annullano ad un certo angolo ma, caricati una volta, continuano a ricaricarsi per mezzo di due impulsi esterni al meccanismo stesso”.
La straordinarietà’ dell’invenzione non gli ha affatto dato testa:

“Questa macchina non e’ stata realizzata con materiali appropriati: e’ stata fatta in maniera alquanto rudimentale, con materiali improvvisati, cuscinetti magari di recupero.
Questo peso, ad esempio l’ho disassato per non continuare a reattivizzarlo come stimolo, come impulso, perché’ dopo qualche ora si logorerebbe”.
Gaspare Malinverno, che si definisce comunista libertario, alieno da vincoli di partito, non è solo “un appassionato di fisica”, ma anche poeta e scultore naif.
Bellissimo un suo Gesu’ in croce, con un braccio inchiodato e l’altro teso in basso verso l’umanità. Sono un primitivo afferma non mi piace la forma definita, preferisco che rimanga vagamente nell’abbozzo.
Le poesie le compone solo a memoria, ma una volta composte non le dimentica più.
Non è venale, la sua intenzione non intende affatto brevettarla, la considera un patrimonio a disposizione di tutta l’umanità.
Ha già’ fatto vedere questa macchina a scienziati o a esperti? chiediamo.
“No!, l’ho fatta vedere a un dottore in chimica, che oltre che a capirci un accidenti mi ha detto che ne avrebbe parlato a dei suoi colleghi.
Signor Malinverno lei ha, tutto sommato fiducia nelle istituzioni ufficiali, ma persino i papi ci hanno messo 400 anni a capire le ragioni di Galileo. Pazienza e fede, insomma, senza le quali nulla si ottiene.
Traendo l’ispirazione nel lontano 1964 dal libro di P.Fleury J.P. Mathieu, che trattava di vibrazioni meccaniche e acustica, (della Zanichelli Bologna) a pagina 92 si può’ leggere che un oscillatore a resistenza negativa privo di attrito e dinamicamente instabile per quanto riguarda l’energia dell’oscillatore essa cresce evidentemente con l’ampiezza , e deve essere
fornita da una sorgente ausiliaria.
L’equazione non può’ essere quindi applicata ad un sistema isolato.
Inoltre l’energia può’ essere fornita in continuazione attraverso un solenoide, ciò’ porta a considerare i sistemi autoforzati, capaci di trasformare l’energia fornita in energia alternativa molto più maneggevole come veri e propri motori. In pratica pero’ esistono sempre delle resistenze positive; segue quindi che l’ampiezza del moto dell’oscillatore non cresce indefinitamente, ma diventa stazionaria.

copyright     http://www.gasparemalinverno.com

1 commento »

  1. Gaspare Malinverno è stato un mio caro amico, con cui ho condiviso gli aspetti tecnici e non solo della sua invenzione bizzarra ma funzionale. Purtroppo il mio amico Gaspare non ha potuto terminare questa sua invenzione e realizzare un meccanismo che produceva energia perché qualche anno fa è venuto a mancare.
    Avrei voluto che il suo sogno di una vita si realizzasse.
    Vorrei vedere realizzato questo studio incompiuto da un bravo ingeniere, la macchina del moto perpetuo esiste ancora, e in deposito presso un garage in provincia di Brescia.
    Se c’è qualcuno realmente interessato si faccia avanti.

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    Commento di Luca — 22 febbraio 2019 @ 17:48


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